Capire le dipendenze

matteopacini
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze

Da poco uscito su Amazon in formato cartaceo o kindle, un mio saggio in forma di libero racconto di esperienze dirette e parentesi sulle principali conoscenze che il pubblico dovrebbe avere chiare sul tema delle dipendenze, soprattutto per chi cerca di capire quale è il nucleo del problema, come se ne esce e quali sono i metodi disponibili in maniera scientifica (per fortuna ci sono).

A mio avviso un libro utile per le famiglie, e anche per chi direttamente vive su se stesso il problema e sta pensando a come risolverlo. Utile anche per chi ne ha già provate tante e pensa che non ci sia più niente da fare. Utile per chi pensa "il problema sono io" ma anche per chi pensa che "ne esco solo se lo voglio veramente", per chi non capisce come mai non riesce a trovare la giusta forza di volontà, o chi pensa di esser ricaduto proprio quando sta andando tutto bene, perché è andato storto qualcosa. Insomma, per tutti quelli che non hanno risposte, o che le hanno ma non gli servono a niente, perché il problema è sempre qui con loro.

Utile perché spiega che certe parole usate ormai come fossero scontate sono invece dei gusci vuoti. Forza di volontà, disintossicazione, riabilitazione, sono parole piazzate sulla schiena e nel cervello delle persone. Le persone curate in maniera chiara, e con una grande fatica per realizzare il contatto e la cura, in sé anche semplice, non hanno dovuto far leva su una forza di volontà che non corrisponde a niente (la abbiamo tutti, non ce l'ha nessuno nella malattia), si sono disintossicati smettendo, e da lì è iniziata la loro riabilitazione, sofferta e lenta magari, per alcuni incompleta e con ostacoli grossi, con gli aiuti che avevano, senza immaginari sistemi sociali che ti supportano e ti rimettono in sesto senza occuparsi di che malattia hai, e di quanto ricadrai. 

Capire le dipendenze: tra cocci, riflessi e sguardi

Tutti gli altri miei libri qui:

 

 

Data pubblicazione: 05 giugno 2022

7 commenti

#1
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Utente 171XXX

Buonasera dottore,
una curiosità (non c'entra nulla con l'argomento del blog): come fa a capire che tipo di disturbo può avere una persona dal tipo di scrittura nei consulti? L'utente in questione dice che assume olanzapina, che credo sia utile per diverse malattie come fa in poche righe a capire che tipo di malattia è?

#2
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Dr. Matteo Pacini

La presentazione dei problemi, il modo in cui uno dispone gli argomenti, ciò che non ritiene di dover dire, o che nasconde (anche solo istintivamente) sono indicativi. Inoltre, la discrepanza tra diagnosi e terapie fa venire in mente alcuni equivoci comuni, e anche cosa ci si aspetta di trovare insieme ad una diagnosi X quando si sospetta che non sia l'unica. Questo già in poche righe.

#3
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Utente 171XXX

complimenti, dev'essere un mestiere interessante (anche se bisognerà essere forti caratterialmente, per fare lo psichiatra, e non è il mio caso).
Cordiali saluti!

#4
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Ex utente

Buongiorno ho i capelli lunghi 4.5 cm. In 108 gg ho bevuto 12 bicchieri di vino da bar. A dicembre ho bevuto un po'. Fatto etg del capello. Risultero positivo?

#5
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Dr. Matteo Pacini

Non penso che voglia fare un secondo esame per conto suo solo per sapere prima come risulterà, anche perché non cambia niente. E' una domanda chiaramente di rassicurazione comunque. Da cui mancano peraltro i parametri: quanto capello esaminano (Lei li ha lunghi 4,5 cm, ma quanto devono prenderne ? 3 cm ?). Non le hanno spiegato cosa si misura, e su che periodo vogliono l'informazione ? Presumo di sì, altrimenti uno come fa a regolarsi ?

#6
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Ex utente

Non devo fare un secondo esame
Mi hanno prelevato 4.5 cm da analizzare. Il periodo di controllo sono da novembre 22 a giugno 23. Date della precedente e prossima visita in clm. Grazie. Buona giornata

#7
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Utente 171XXX

buongiorno,
l'altro giorno leggevo qualche aneddoto sulla vita di De Andrè. Mi domando come abbia fatto da alcolizzato da due bottiglie di whisky al giorno, come abbia fatto al smettere, perchè il padre glielo chiese in punto di morte. Magari è una storia un po' romanzata eh

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