Gomorra bipolarismo protagonisti.

Dipendenza dalla mania ovvero: Gomorra non può finire così

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze

Il finale di Gomorra ha lasciato, credo, tutti i fans con l'amaro in bocca. Anche soltanto perché è finito. Alcuni sono rimasti delusi proprio dal finale in sé. I due eroi, i due beniamini, contrapposti o alleati stagione dopo stagione, alla fine non la spuntano l'uno sull'altro, ma muoiono nel più anonimo dei modi. Quasi per sbaglio, pare che si offrano il petto alla morte quasi senza capire che devono fare, che viene dopo. È come se improvvisamente la sceneggiatura finisse, in ciglio a un dirupo: dopo, il niente.

Un finale tutt'altro che banale secondo me, e certamente non una mancanza di idee, visto che devono averci pensato a lungo.

Entrambi protagonisti sono incarnazioni della mania. A intermittenza, dopo tentativi di contenere questa spinta che poi ritorna. Con vari cicli di ascesa e caduta, ritornano sempre a confrontarsi sul terreno iniziale. Ciascuno sente che c'è un conto in sospeso, una ragione per cui continuare a vivere. Una questione viscerale, di rivalsa, di affermazione di sé.

Ognuno a modo suo: da una parte Gennaro, il figlio del boss che deve dimostrare di valere quanto il padre, ma allo stesso tempo cerca, in realtà, un padre migliore che lo accolga e una madre che non lo abbandoni. Cerca un fratello che voglia stargli a fianco, qualunque cosa succeda, e che non lo tradisca. Dall'altra parte c'è Ciro, l'orfano che è sicuro dell'amore della madre perduta, ma vive per dimostrare che il figlio del popolo potrà riprendersi il potere dal palazzo del re e comandare in maniera più giusta. Anche Ciro cerca un amico, qualcuno che sia pronto a morire per lui e non a sacrificarlo come invece fa il “padre”/boss.

Le loro sono le cosiddette idee prevalenti, cioè quello che più ci rode dentro, che ci spinge sotto sotto a fare quello che facciamo, al di là dei motivi di facciata o del momento. E sono anche idee dominanti, cioè quelle che monopolizzano l'economia mentale interna, in modo tale che nessun equilibrio potrà essere raggiunto e, al massimo, si potrà vivere nella tensione positiva di chi sta per raggiungere l'obiettivo. Lo tocca per un momento e poi lo perde, come la felicità.

Quando la mania è accesa i personaggi sono spinti da un furore sacro. Pare che essi vadano verso un'ideale irrealizzabile, quel “rincorrere l'impossibile” che esiste dai tempi della tragedia greca (a-mekanon eran, cioè amare l'impossibile, cioè che non può essere materialmente ottenuto, “a-mekanon”).

Finché la mania li spinge sacrificano ogni cosa, perfino i loro affetti più sacri, pur di rimanere in piedi. Ma non si incontreranno mai in maniera risolutiva. Perché la mania non permette mai di essere in pace con te stesso: più sei “allineato” con te stesso, più scatta qualcosa che ti boicotta.

L'euforico patologico è amico di tutti e litiga con tutti. Costruisce una torre e la distrugge. Regala e ruba. Riempie e prosciuga. Tocca il cielo e sprofonda all'Inferno. Gennaro diventa ricco e potente, offre generosamente lavoro a chi lo aiuta, e poi lo usa o lo pugnala alle spalle. Ciro diventa boss e spodesta temporaneamente il vecchio re, ma al culmine di questa parabola uccide la moglie.

Non stiamo quindi parlando dell'alternanza Mania-Depressione. Il danno non sta nella caduta dalla Mania, di cui abbiamo già parlato. Parlo della Mania in sé, in cui più l'eccitamento cresce, più diventa instabile, vorticoso, furioso, e infine anche disperato. Nella vecchia letteratura psichiatrica la stessa Depressione Bipolare era descritta quasi fosse una forma di infiammazione equivalente alla Mania, ma con un'espressione di blocco, di freno. La “melancolia” (umore nero) era una forma di mania, una “mania depressiva”.

Insomma, il bipolarismo è una febbre. Ma il ritorno alla temperatura normale non è facile per chi è passato da quella febbre. Spesso la temperatura normale significa assenza di scopo, raffreddamento, inerzia. Insomma curare la mania e il bipolarismo ha ancora il nodo, difficile da gestire, del ritorno ad una “normale” normalità.

Possono Gennaro e Ciro vivere felici da amici, in pace, magari ricchi sfondati con tutti i soldi fatti?

Parrebbe invece la cosa più difficile. Quando la mania finisce (ed è questa la mia chiave di lettura della fine della serie) finalmente si riconciliano, finalmente sono l'uno uguale all'altro. Pari. E questo perché il primo rinuncia alla sua felicità con la famiglia per l'amico (si sacrifica), e l'altro non lo vede più come il figlio del boss, ma come un amico che vuole comandare “insieme” a lui, e non servendosi di lui. Quando questo accade, vittoria e sconfitta non esistono più, non esistono più il re e il soldato, ricchezza e povertà. Ma è un ideale. Infatti, proprio quando si realizzano queste due posizioni, i personaggi si spengono, si afflosciano in pochi secondi. Improvvisamente diventano mortali, soccombono al primo scagnozzo, alla prima pallottola.

Il bipolare, senza la sceneggiatura pur assurda ed estrema della mania, si sente privo di una trama, di un futuro, di uno sviluppo. Addirittura si sente, in alcuni casi, senza storia. Per questo i personaggi, che pure potevano andar d'accordo fin dall'inizio, cercano la mania che li porterà a spararsi addosso. E alla fine per sfuggire a questa “dipendenza dalla mania” devono in qualche modo rinunciare alla dimensione che dava loro linfa vitale.

Magari, se lo avessero fatto all'inizio, sarebbe stato tutto più facile. Ma ciascuno ha seguito il suo percorso e la sua mania. Lasciando “solo” il suo alter ego o ferendolo.

La depressione non compenserà mai la mania, facendo algebricamente “pari”: anzi, depressione e mania si rincorrono all'infinito. Quando la rincorsa si interrompe o è bloccata, si apre un'altra sfida: scrivere la sceneggiatura della propria vita ad una velocità diversa, senza bisogno di vincere e senza puntare sulla vittoria.

Data pubblicazione: 19 dicembre 2021

36 commenti

#2
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Perché mania? Lo spettro maniacale non prevede umore euforico fuori misura, logorrea, senso di sé ipertrofico? Entrambi i protagonisti della serie mi sembrano semmai molto cinici, calcolatori, tutti concentrati ad affermare loro stessi ma sacrificando gli affetti.
Grazie.

#3
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Mania significa furore. Per far capire che è il contrario della depressione si prende l'aspetto euforico, non così frequente. Mania è una spinta che porta irrealisticamente a sacrificare tutto per uno scopo che sta oltre, spesso oltre il possibile. Magari nel passato. Magari nell'immaginazione. Ed è contraddittoria: si è amici di tutti e anche superficiali archiviatori di tutti, si è grandiosi e irrispettosi, si costruisce e di distrugge appunto, per affermare se in un progetto che non prevede gli altri, anche se li può inglobare strumentalmente. La mania è fondamentalmente triste vista dal di fuori, forse la cosa più vicina alla fine, alla morte, che si possa descrivere. Verrebbe da dire: ma come, non è la depressione quella ? Anche, ma è più una continuità teorica, in cui se qualcosa è sempre meno, sempre meno, poi arriva a nulla, invece nel bipolarismo anche questo passaggio è diverso: quel che è più porta alle estreme conseguenze, molto più di quello che è meno. Il rischio di suicidio nella mania mista è infatti quello massimo.

#4
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Grazie per la risposta. Detta così non c'è il rischio che il termine "mania" diventi un contenitore nosografico al cui interno possono coesistere diversi disturbi? Dalla descrizione che Lei fa, la mania sembra contenere un disturbo narcisistico della personalità e un disturbo dell'umore. Oppure ha una sua specificità? Scusi la pedanteria, ma sono curioso :).

#5
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Purtroppo la società e' questa.Se hai bisogno di aiuto vieni attaccato,se sei autonomo rischi di perdere il lavoro,la gente e' diventata molto aggressiva senza un motivo,manca la solidarietà e abbiamo una pressione fiscale insostenibile e una richiesta di competenze xhe necessità di essere maniacali;se nn sei maniacale come lavori 10 ore al giorno fino alla vecchiaia senza sapere se avrai la pensione?Che trama ti vuoi scrivere in Italia?Cioe' isolare tutto e vedere solo la mania degli altri nn lo so ma credo sia maniacale

#6
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Ho visto a volte la mania fondersi con la malinconia
Questo fu scritto a fine ottocento da un noto clinico francese .
Credo ci voglia molta cautela nell'affrontare questa malattia.
Da quel che ho compreso
Ci sono depressioni profonde col pensiero accelerato: fuga di idee, di propositi, tipici dell’eccitazione della mania, ma l’umore resta cupo. Oppure la persona può essere ansiosa, irrequieta, non sa dove fermarsi, tuttavia il suo stato d’animo è negativo. Al contrario, infine, ci può essere una forma di mania con gioiosità, umore molto alto, ma il pensiero è fermo e la persona non fa nulla, rimane immobile.
Fattore comune
l' immobilità!
Spesso però ,viene confusa con la depressione e curata con i criteri di quest'ultima e non come stato misto.
Soluzione ?
Affidarsi a specialisti che riescano a riconoscere la differenza e il Dottore è in grado di farlo.

La serie non l'ho vista ,quindi mi astengo di dire qualcosa in merito.

#7
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Nel disturbo bipolare è facile che, se le fasi sono lunghe o se non hanno mai intervalli, la personalità diventi di tipo B: narcisistica e istrionica se il temperamento di fondo è solare, borderline se è ciclotimico

#8
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Si dovrebbe agire sul carattere quindi che è l'unica parte "possibilmente modificabile" a differenza del temperamento che definisce la personalità .
Quindi per farla ritornare il più possibile nella fase A , anche se riconoscendo che la normalità sarà per questi soggetti "afasica" è allontanarsi?

#9
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Veniamo al pratico;vivere con un borderline o con qualcuno del cluster B con tratti molto severi significa avere a che fare con persone gentilissime che vogliono distruggerti;io non felicissimo di annientarti;ora se la persona si entusiasma per per il felicissimo e nega l'annientamento sta idealizzando;di solito all'esterno sono persone stimate;questi mostri sono integrati socialmente isolano le persone perché temono l'abbandono e hanno un modo di raccontare la realtà strano:non sono mai responsabili;responsabile significa essere esposti ad una minaccia che genera uno strillo di disperazione e la disgregazione interna;questa gente ha il bisogno di proiettare questa esperienza negli altri non percepiscono l'altro da Se' e posso assicurare che si sta molto male;di solito e' bene precisare che queste persone non e' detto xhe siano a casa con l'olanzapina ma spessissimo sono professionisti rampanti con tratti altezzosi;generano nelle vittime almeno a me una dissociazione tra ruolo e persona perché queste persone si identificano con il ruolo demolendo e devastando qualsiasi espressione umana di affetto;il loro xoping e' quello di un bambino difettato,impacciato,un bambino come dire distrutto emotivamente un genitore sadico e un Salvatore anaffettivo;queste persone ti distruggono la mente anche perché sono soliti accusarti di cosa pensano loro;nn esiste un pensiero lineare e puoi solo essere una spugna o in alternativa uno che si fa gli affari suoi;di solito questi mostri fanno un'ottima carriera devastando chi incontrano nella vita privata;e' difficile da comprendere una persona gentile che ti urla addosso xose terribili inventate xhe tu(nella realta' e' lui o lei)hai fatto;di solito corrono da terzi spaventati dalla violenza di persone che nn hanno agito nulla;di solito ci si ritrova accerchiati dai familiari a volte puoi trovarti davanti ad un giudice e non puoi sapere come va e soprattutto dopo questo calvario il sostegno della psicoterapia si riduce ad una folpevolizzazione della vittima che avrebbe coping di dipendenza;in sostanza credere a persone troppo meravigliose per essere vere e' pericolosissimo per la mente;posso assicurare che riuscire a lavorare crearsi una propria vita dopo la relazione o l'assistenza di uno di questi soggettini(Madre Padre ma anche un Amico o nn so un Medico..)genera una fragilità psicologica molto severa;in sostanza di distruggono la capacità narrativa e tutte le funzioni cognitive ed emotive perché scoppiano di rabbia appena apri la parola e ti minacciano mostrandosi gentilissimi all'esterno.Servirebbe una Psichiatria molto più gentile con chi ha subito questo invece di dare una diagnosi dare farmaci e sostenere un errore cognitivo di fondo ovvero che non sono gli altri a essere cosi ma sei tu a vederli xosi il che e' un po' come dire che il tuo punto di vista non e' umanamente riconoscibile;il contatto con persone cosi' genera disperazione angoscia e senso di distruzione perché purtroppo un gentile distruttivo,un amante che ti odia,un Capo che ti stima distruggendoti sono personalita' molto comuni;l'ambivalenza e l'ambiguità sono tratti molto comuni e di solito chi e' lineare viene aggredito da questi soggetti;una persona lineare tendenzialmente buona e disponibile ed empatica e' il soggetto preferito da questi mostri;a me e' sorto un Doc e spero di salvarmi anche se ho la bipolarefobia e cerco all'esterno in modo maniacale i tipi che potrebbero disgregarmi ancora con quelle urla di disperazione tremende e gli scoppi di rabbia esagerati e improvvisi fondati sul nulla;di solito sanno argomentare molto bene per ridefinirti un incapace ma anche un malato di mente e sono soliti distruggere i tuoi ricordi la tua storia persino fatti accaduti o eventi;ti ossessionano che hai sbagliato a capire a sentire a percepire;il finale e' andare dallo Psichiatra xhe di solito in modo molto molto freddo ti darà una terapia che purtroppo non servirà quasi mai a molto ma questo lo scoprirete dopo.Grosso modo questo accade con il contatto con i borderline che ti fanno impazzire;e' come non avere più vie di uscita e sei esposto ad un infinito dramma

#10
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Il dramma lo crei tu dal momento stesso che nn accetti la malattia.
Nelle tue parole ,intravedo una sorta di protezione ed amore ,verso la persona a cui è realmente rivolto questo messaggio e al contempo
una sorta di confusione e contraddizione a causa della malattia stessa ,ma sottole righe una reale affermazione dell'affetto e del mettere in guardia (la suddetta persona) da te proprio per la comprensione della malattia.
Questa malattia è subdola e confusionaria ma non è detto che se si prova a spiegare non la si comprenda .

#11
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Guarda sinceramente nn lo so..io so solo che a essere oggetto di iperidealizzazione e di svalutazione feroce tra strilla di dolore e urla di rabbia mi ha generato un bel disagio;nn dico che il mondo sia rose e fiori ma nemmeno puo' essere Gomorra e purtroppo con questi soggettini si vive male malissimo direi;sicuramente le persone come me che sono tipo oratorio molto empatiche devono stare molto attente a non confondere l'empatia cognitiva con quella affettiva perché a furia di essere traumatizzati purtroppo i danni li comprendi dopo;solo dopo capisci cosa ti succede alla mente

#12
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Ricordi don Abbondio quando disse "Carneade chi era costui?"
Don Abbondio dinanzi a questa parola così oscura che anche tanti acculturati non capiscono.
Lo stigma e che viene sempre e soprattutto abbinata ai discorsi sulle malattie mentali che di tutto avrebbero bisogno, fuorché di oscurità tanti sono i pregiudizi che su di esse gravano.
Stigma significa marchio, etichettatura.
Si dice e si scrive che per le malattie psichiatriche bisogna combattere lo stigma che le avvolge e che pesa sui malati. È la condanna sociale, la colpevolizzazione, il sostenere che questi disturbi non hanno rimedio e sono pericolose, e, per chi soffre di questi disturbi come spesso per le loro famiglie significa vergogna, senso di colpa, necessità di isolarsi. O sparire.
Le malattie psichiatriche vengono messe tutte in un calderone, senza distinzione. E viviamo in un immaginario collettivo nato dai film in cui lo psichiatra viene sempre descritto come un sadico o una macchietta. Detto ciò, ci sono buone risposte per molte malattie, i pazienti non vanno in giro sedati con gli occhi fissi, cosa che i moderni farmaci non fanno. Ma non ci sono stati investimenti educativi.
Tu la definisci'errore tra distinzione tra empatia affettiva e cognitiva' ,io credo che la reale empatia (abuso eccessivo del termine)in rare persone la si trova ,quello che forse ha fuorviato il tuo percorso è l'abuso e l'uso dei social ,che in apparenza ti sostengono ma in realtà annientano.

#13
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La lettera a Babbo Natale l'ho scritta:) ora che mi suggerite di fare?
Scrivo al capo dello Stato ,che tra l'altro fra poco verrà cambiato ,al mio leader politico che si è perso tra le fresche frasche o richiedo un incontro col Papa
?
Dato che perdere non lascerò ,qualcosa mi inventerò;) se il Dottore si stuferà il consulto chiuderà :)

#14
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Direi che sia un testo che attrae bipolari e bipolarifobici..

#15
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Quindi nulla è perso né disperso, ottimo:)

Il contrario dello stigma è la conoscenza. Se il cervello, invece di assorbire le associazioni distorte sui disturbi psichiatrici, è consapevole dei reali collegamenti, siamo già di fronte a una cura.
:)

#16
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Beh,buon anno..no se nn pensi più a ste minchiate ma a farti una famiglia a trovarti un lavoro e degli amici direi che sarebbe molto meglio di meravigliarsi in Terza persona di Se' ripetendo xosa dicono i Terapeuti cn ingressi grandiosi..le persone stanno bene quando mandano a quel Paese il Terapeuta nn dialogano di ste cose e fanno la loro vita;parlare ossessivamente dei propri disturbi e' un modo per divagare dal problema concreto

#17
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Vedo che stai iniziando ad abbandonare credenze e pregiudizi che ti eri creato facendole diventare , erroneamente,il tuo credo assoluto.
Buon anno anche a te .
Ciao

#18
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Dr. Matteo Pacini

"Il dramma lo crei tu dal momento stesso che nn accetti la malattia."

Nessuno accetta le malattie. Le tollera. E per accettarle deve vederle. Le malattie psichiche in parte non si vedono, la scheda di lettura è coinvolta. E' come un parlamentare che deve rinunciare al vitalizio e agli sconti. Inutile dire che dovrebbe rinunciarci e metterlo nel programma. Chi poi butta via dei soldi che gli piovono addosso ? Quindi la previsione è che certe diagnosi comportano una non consapevolezza.

#19
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Una malattia psichica è diversa da una disabilità fisica?
Non penso , l'unica diversità è la visibilità stessa ,una è visibile l'altra è nascosta nel mondo che nessuno vorrebbe vedere perché sussiste nei secoli un pregiudizio che è ancora nel gembro della non consapevolezza.
I soldi?
Quelli vanno e vengono è sempre stato così e sempre sarà così.
Poi dipende sempre dalle priorità che uno ha,i soldi ?
Boh,renderanno la vita superficiale più semplice ma non quella affettiva.

#20
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La mia previsione?
Le nubi si dissolveranno e arriverà la luce ,per tutti ?
Questo dipende dall'atteggiamento che ognuno prenderà.
Eccesso di ottimismo?
No,realismo misto alla perseveranza .
Una cosa che non riesco proprio a tollerare è la sfiducia mista alla rassegnazione.
Lo so è un mio difetto che accetto .

#21
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Sì, nel momento in cui non se ne ha contezza la disabilità è diversamente vissuta. Ma la frase iniziale faceva riferimento al fatto che c'è una scelta sul fatto di accettare o meno. No, a volte non c'è perché per accettare bisogna sapere che c'è un problema.

#22
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La maturità è un vaso che si svuota di illusioni e si riempie di serene accettazioni.
La scelta è data dall'indecisione di affrontare il problema o la si usa come strada più facile per rimanere nell'impasse perché la più conveniente e meno scomoda .
Prova ne sono ,la maggior parte degli utenti che le chiedono un consulto ,riconoscono che hanno un problema ma alle sue risposte c'è chi la attacca con offese gratuite o alla peggio si vorrebbero curare col fai da te.

#23
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Va beh ma cmq alla fine se una persona si mette nei panni del bipolare questo discorso ha un peso se invece si relativizza direi che siamo fuori dalla malattia.Per me lo Psichiatra e' un fisioterapista della mente e sa che di solito chi abusa di identificazione proiettiva cioe' si immedesima troppo perde il contatto cn la realta';il matto si mette nei panni di Napoleone per compensare la frammentazione e poi parlano attraverso il delirio.Grosso modo kest e' la patologia mentale

#24
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Mettersi nei "panni di qualcuno" non significa accettare passivamente il loro presunto o verificato"delirio".
Il Relativismo potrebbe darti una possibilità di visione di te stesso diversa per poter prendere almeno per un po' distacco dal tuo io per una boccata d'aria fresca.
Certo è che se il relativismo si dovesse trasformare in panculturalismo si sarebbe di fronte a un grande e Grosso problema.

#25
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Se per parlare di Te ti servo Io fallo pure ma io semplificavo una cosa diversa;secondo me nn sei bipolare ma hai il doc pure tu;e' improbabile che ad un Bipolare interessi della sua Bipolarita' anzi nn se ne frega una cippa;se una persona ha un autofocus su se stesso con una Immagine ignota da cercare ha il doc;parte tutto dalla paura di distruggere la propria immagine sociale cioe' la persona di fronte ad una prestazione si immagina un pubblico inferocito (io sociale)per l'immagine che da o potrebbe dare;nelle prestazioni in pubblico l'ansia e' proprio il fatto di avere un Io che si immagina un Io sociale e lui ha una immagine di Se da proteggere;quanto più alta e' la considerazione di Se' tanto più puoi crollare e se poi crolli e beh reagisci con la frammentazione a quello stress;poi succede una cosa molto ridicola cioe' la mente inizia a ragionare almeno a me e' successo cosi' sull'impulso distruttivo che e' il sentire da contatto prima del crollo ma serve sempre un io sociale immaginato molto aggressivo;in Terapia spesso usano il Super Io e dicono delle cose che secondo me fanno fuorviare per cui la persona impara a guardarsi in Terza persona con questo autofocus e un io sociale esterno molto violento;in realta' la mente sana nn funziona proprio cosi' o meglio nn funziona solo cosi';ora quando crolli inizi a cercare l'immagine che ti ha fatto crollare ma sei nella malattia come dice Pacini;io ho compreso la soluzione andando dal dottore Ruggiero;sono andato li' e mi ha parlato di dissociazione ma mentre parlava io strutturavo in pochi secondi chi avevo davanti e li' mi sno detto ma se sono dissociato come diamine e' possibile che la mia attenzione era su dettagli concetti e persona?Quando me ne sono uscito dopo pochi giorni mah..ho avuto na botta depressiva e di nuovo e' scomparsa la malattia ;boooh..poi si fai la terapia ma quando nn ti interessa piu' la tua malattia sei sanato;la noia arriva quando comprendi l'equazione della malattia ma serve molto cu..lo;il terrore nasce sempre per la possibilità che la tua immagine crolli quanto più e' alta tanto più devi lavorare per essere chi vuoi essere ma se vuoi essere Napoleone in modo magico ecco che arriva la mania;tu puoi impegnarti seriamente a diventare un buon generale delle forze armate fai il concorso ti impegni te la giochi e realizzi te stesso ma attenzione una cosa e' realizzarsi altro e' identificarsi con un sogno ;e' come se checco zalone dicesse voglio il posto fisso da Batman;il maniacale e' il voler essere per gli altri l'emozione che tu provi quando da bambino ti immedesimavi in personaggi fantastici;io amavo Batman il mio personaggio preferito ma se uso Batman per rifornirmi narcisisticamente sto facendo un casino;con questo nn sto dicendo che vedersi i fantastici 4 e avere reazioni di gioia sia da bipolari anzi ma sto dicendo che se vuoi essere Batman nel mondo cioe' dare agli altri questa emozione siamo nel maniacale;lo proviamo solo quando facciamo sesso ma dura poco...e' un attimo poi si ritorna a percepire la realtà nel modo che dice Pacini che ha dei limiti ben precisi ma attenzione ad autopercepirseli sotto minaccia di frammentazione perché poi succede di sentirsi sorvegliato speciale di Se stesso e ritorniamo nella gabbia ossessiva che se implode e o esplode genera di nuovo un ciclo distruttivo.Spero di averti dato un quadro generale..poi vabbe' se un giorno avrò la laurea ad honorem in Psichiatria sarò felice;io volevo fare il medico e volevo fare lo psicologo ma i miei mi imposero giurisprudenza sotto minaccia;sono un po' infelice per nn aver realizzato me stesso veramente ma la passione per la mente e' arrivata dopo sebbene accetto la frustrazione e con la mia noiosissima laurea agisco nei limiti dei miei gusti

#26
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Interessante analisi , soprattutto la parte di Batman,ma con tutti i personaggi fantastici che hanno creato perché proprio Batman, è nell'immaginario collettivo comune dei bipolari?

#27
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Aspe'l'ho scritto di getto per cui sembra staccato in un punto ma il senso e' che se ti metti nei panni di un altro pensato da un altro con una Immagine di un altro sono guai;il nemico numero uno e' il narcisista quando e' in posizione di ruolo Up;questi soggetti se li contraddici su qualcosa anche se hai tecnicamente ragione beh...la discussione assume i contorni di una guerra dialettica dove perdi per una serie di motivi:falsificano i dati usano i significati in modo ambiguo e ti senti come invaso ma se hai lavorato bene con uno Psichiatra cattivissimo beh devi evitare sempre di reagire tanto qualsiasi cosa dici loro hanno picchi di rabbia e scaricano violenza ;se la assorbi poi il picco di rabbia loro si internalizza e le loro immagini sociali ti invadono e dentro di Te parte la tua reazione di paura che poi degenera nella frammentazione ;loro usano la Retorica dell'impossibile rimproverandoti violentemente;quello che tu arriva nella mente sono immagini violente cariche di rabbia e picchi isterici;se hai dei buoni contorni psichici nn ti metti nei panni di quello che loro vogliono che tu sia;per questi mostri le immagini sono ideali e se tu non realizzi quello che loro hanno in mente attaccano sempre con un ciclo che e' identifico al Disturbo ossessivo compulsivo solo che contro una persona;loro vogliono che tu ti immedesimi in una persona esposta ad un Io sociale collettivo violento;se li ascolti arriva la depersonalizzazione;commettono molti errori cognitivi tipo prendono delle fonti e ne ingigantiscono i valori e poi protestano;per esempio qua sopra spesso gli Psichiatri del sito sono attaccati usando la fonte di Scientology il che fa ridere;se vedi le risposte il medico ridefinisce e nn va quasi mai a scontro;lo psichiatra deve sempre stimolare la malattia sempre loro fanno così e ti mandano sempre al limite dello stress perché se superi il limite ti vedi;ovviamente se sei nella nevrosi ;nella psicosi e' impossibile perché il contenitore psichico e' travasato nel.reale cioe' cosa immagino o sogno o penso diventa la realtà per cui scendono di casa e vedono cose assurde;per superare il doc mi sno esposto a dialoghi con schizofrenici cioe' espormi alla paura che ho avuto con la relazione con un altro da me in psicosi;e' stato durissimo ma credo che solo tollerando l'esposizione si guarisce;reagire diversamente a eventi drammatici e' la soluzione cioe' comprendere che sono passati e non ritornano più se comprendi che e' passato cosa ti e' successo;ci sta su tik tok un esempio di come.e' il periodo dell'assurdo: Sei gay?No.Ma mamma lo sa che sei gay?..l'altro se risponde si o no si trova nei guai ma se e' attento si accorge che ha già risposto:No.Capito come e' la mente ?Devi avere struttura non essere volatile

#28
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Ma.nn parlare come dice Jung!Batman mi piaceva da ragazzino tutto qua..Jung che cavolo ne sapeva di Batman?Niente..a parte che Jung era matto totale;questi qua nn erano proprio in salute mentale ;Jung ha solo detto na cosa buona cioe' l'individuazione ma stava cmq da fuori era completamente pazzo;la mia malattia mi ha portato a studiare tutto jung compreso ma se nn comprendi che stai studiando e parlando come ti dice un altro(il terapeuta)non superi il problema;se l'altro nn puo' sbagliare e tu devi avere una immagine impeccabile hai strutturato una modalità di funzionamento da bambina;se ti aggredisce l'altro non e' l'altro che ti aggredisce ma sei tu che lo hai fatto infuriare!Manca l'oggetto del contendere;la simbiosi fa schifo perché tu tu nn ci sei piu' e la simbiosi si abbatte con l'ingresso del Terzo;a differenza di quello che dice Recalcati che odio il Terzo ci salva perché ci distrugge la simbiosi del narcisismo primario;sempre sia lodato il cazziatone del Grande Altro da Noi;in quel momento il nostro Se' deve morire e ricostruirsi e vai nella amata età adulta crollando le idealizzazioni muore la mania deve morire e i genitori li vedi per quello che sono Supereroi senza poteri speciali;con genitori narcisosti e borderline e' piu' difficile l'età adulta arriva molto dopo ma se la senti e' una figata pazzesca non essere maniacali;nn hai idea di quanto sia bello essere adulti cioe' tu tu in te sei solo tu e ti riconosci;e' una cosa che le persone nn sempre fanno tutti sono abbastanza narcisisti e borderline oggi ma se strutturi struttura l'altro dentro nn puoi distruggerlo e dentro l'altro nn puo' distruggerti;questa consapevolezza ti permette una moderata sicurezza e quando qualcuno ti minaccia tu focalizza sempre l'oggetto;non essere mai il problema di qualcosa ka risolvi quel qualcosa che ti sembra un problema;non assorbire mai l'altro che quasi sempre ha un atteggiamento aggressivo o in alternativa ti punisce improvvisamente 3 quando rispondi parla come un bambino abbandonato o distrutto;disorganizzano la mente ma se impari ad essere attenta al reale invece di addormentarti passivamente beh.. impari a fare i ca..tuoi senza perdere tempo in inutili scontri;servono psichiatri preparati e secondo me devono levare da mezzo i Terapeuti perché per far capire ad un paziente che l'altro in Posizione Up puo' prenderti per i tondelli essere ambiguo ambivalente e usare il linguaggio del paradosso (con la logica nn puoi smontarlo come l'esempio di prima)allora migliori.Il 100%della salute mentale dipende dalla conoscenza del linguaggio da un buon controllo emotivo e attenzione all'altro quando la tua amigdala ti segnala dissonanza;nn serve reagire come i borderline che strillano ma comprendere che quello la' e' un altro e puoi serenamente nn pensarla come lui o in alternativa agire come dice l'altro facendo presente che se escono errori la responsabilità e' sua;di solito negano ma se glielo dici prima con un tono che devi apprendere dagli psichiatri crei confine;lo psichiatra e' molto utile per imparare a trattare con la gentaglia in posizione up

#29
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No, no, nessuno si "mette" nei panni di nessuno con uno scopo o un fine. Questa è una teoria interpretativa che presuppone una mente come organo, che agisce dietro e occultamente. CHi delira, delira. Non ci si mette. Lo fa e lo è. Non si sceglie di non delirare, né si sceglie di delirare. Non è "un modo per" contrastare la frammentazione, è una manifestazione se mai della frammentazione, parliamo però della schizofrenia in questo caso.
Vede, si intuiva che dietro c'era un'idea per cui il malato è una specie di sano che si imprigiona in una malattia per un meccanismo di difesa. No, è un malato, molto banalmente.

#30
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In che senso il delirio è un aspetto della frammentazione? E che cos'è questa frammentazione? Grazie.

#31
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La frammentazione e' l'esperienza soggettiva interna di implosione da contatto tale da determinare una disgregazione di tutte le proprie facoltà cognitive e metacognitive;per rispecchiamento parlo per me e' stato reagire ad un evento non sussumibile in chiave rappresentativa perche' improvviso violento non comprensibile e di portata tale da annichilire e demolire il tuo senso di Te,la tua allocazione sociale,il tuo ruolo e la tua rappresentazione immaginativa nel mondo ;quando questo evento accade internamente implodi e gli effetti arrivano dopo quando cioe' nn riesci ad autonarrarti e a narrare con danno severo sul piano esecutivo;puo' succedere anche per danno cumulativo cioe' per contatto ad altri da te che continuamente fanno quello che in inglese si chiama to mob cioe' tumultuosamente invadono la tua vita con una emergenza alternando strilla di disperazione e scoppi di rabbia..alla lunga a furia di assorbire poi quella dimensione umana indefinita se nn viene ricategorizzata in un'ottica di senso riesplode sotto stress;questo problema sorge quando tu sei sempre in allerta e quando pensi sogni desideri o agisci vieni invalidato continuamente per cui il senso di Te deve crollare in quanto sei costretto/a a regolarti emotivamente attraverso l'altro;l'altro appena nn ci sta piu' riappare la frammentazione che e' un dolore molto molto forte;lo conosco benissimo ma quando ti abitui a morire psichicamente poi comprendi che perderci tempo e' inutile;chi si suicida spesso nn e' depresso ma e' Bipolare perché vive l'esperienza come nel film Joe Black;la morte ti viene a fare compagnia che e' una emozione ben precisa endopsichica di automuramento interno cui la persona reagisce scappando nel paradosso di scappare alla morte pensata morendo da vivo;se capisse il bipolare che quella emozione e'stata già vissuta ,cioe' la frammentazione c'e' stata già e la si ripropone nel presente rispetto ad un problema attuale presente o futuro risolvibile o non risolvibile,potrebbe comprendere che invece di reagire alla frammentazione dovrebbe reagire al problema che ha davanti per risolverlo e se nn puo' risolverlo accettarlo umanamente(come nel lutto o in caso di una notizia brutta di salute);la colpa e' anche della comunicazione e del nostro modo di vivere che tende a mettere tra parentesi le condotte concrete e ad aggredire la persona isolandola come problema di Se stesso;quando un soggetto crede a questo modo di dialogare e rivive qualcosa che ha già vissuto da piccolissimo si espone alla disgregazione del Se';nn so bene perché abbia voluto attraversare spesso quel dolore forse per dirmi sono piu' forte della frammentazione ma in realta' e' stupido interrogarsi su come si e' reagito nel li e allora rispetto a qualcosa ma avrebbe piu' senso dire quel qualcosa lo puoi narrare?Puo' essere autobiografato?Il Bipolare almeno per la mia esperienza da contatto sembra voglia dire che siamo tutti condannati a morte per cui xhe senso avrebbe vivere?E' molto biblico nn a caso spesso mettono in mezzo anzi sempre Satana e Gesu';si parla di scissione ma io credo che all'ingresso nell'età adulta qualcosa vada storto cioe' la persona senza il contenimento della famiglia di origine si trova all'inferno cioe' sono come bambini che si scoprono con il segno della Bestia;e' un modo simbolico per spiegare il trauma del Bipolare che gira e volta e mette sempre in mezzo Demoni Santi e Madonne;secondo me succede perché devono verbalizzare in qualche modo il crollo del narcisismo primario che mentre mantiene in una struttura narcisistica e tiene così cosi' nel Borderline nel Bipolare salta proprio senza però arrivare alla schizofrenia;io ho cercato la spiegazione forse per controllare questa esperienza da contatto a cui io ho reagito con la frammentazione cioe' con questa implosione;appena lo riesci a raccontare a sviluppare senza quel pathos e riesci a vivere la tua vita allora ti stai sanando cioe' nn ti interessa piu' la malattia;cmq sono emozioni pesanti che di solito le persone comuni vivono a ridosso di eventi tragici non h24 indipendentemente da tutto;se reagisci alla perdita di lavoro come un uomo reagisce alla notizia di avere 1mese di vita le emozioni dovrebbero essere diverse sebbene quello che dicono gli psicologi (accettazione)beh..di solito nn e' accettabile perché sembra che stai punendo uno che sta muorendo della sua ostinazione a non volersi sentire morto;per me uno che sta a 1 mese di vita se si droga si tromba l'impossibile e si mangia tutto a carte tutto sommato reagisce alla morte in un modo diverso da quello che invece sta a letto tra Psichiatra e Prete:la accetti!E' la vita..beh vaffancu..grosso modo io credo che la reazione Bipolare come quella nn so del regista Di Parenti Serpenti ci stia tutta;nel disturbo credo che conti molto la morte psichica a cui ci si oppone con l'euforia di vivere al massimo sentendosi morto

#32
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Cmq dott.Pacini grazie della risposta;faccio ancora fatica a reggere il li e allora;sono sotto terapia del dott.Ruggiero ma sembra nn funzionare ,speriamo meno peggio;ma uno che per cercare di definirsi vuole inserirsi in una categoria ma che roba e'?Voler essere una categoria per poi sentirsi distruggere internamente nel non essere quella categoria ;cioe' io ho un meccanismo strano cioe' il desiderio di essere un muro categoriale;me lo spiego rigirando xioe' un genitore che ti urla addosso che non sei Notaio se preso alla lettera genera una Punizione per non essere quella struttura categoriale;poi se ci piaccia fare il notaio se lo sappiamo fare se lo vogliamo fare non conta tu devi essere quella cosa e se non lo sei assorbi rabbia;il risultato e' identificazione nella xosa oggettuale e rabbia assorbita per nn essere quella cosa idolatrata da tutti..ma questa idiozia psichica che feci da bambino ma che e'?Identificazione proiettiva nel muro?

#33
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Pardon lasciamo perdere la domanda..basta domande;posso dire questo la mente nn so per quale motivo insista a riportarti sulla scena e a farti rivivere in modo costante e continuo il trauma..non so perché faccia cosi';probabilmente nel li e allora ho reagito male;riprendere la propria vita e' molto doloroso soprattutto nn aiuta la ridefinizione e la spiegazione cosa che io uso fare spesso;al momento sono solito uscire di casa darmi del tempo sentire il trauma o meglio come ho reagito alla esplosione del delirio di mia mamma e alla distruzione totale della mia famiglia e mi rassicuro..mi dico ok e' il mode del bambino buttato fuori di casa o maltrattato o a cui hanno minacciato di sbatterlo fuori..e' quella disperazione la';posso cancellarla?No..se lo facessi farei la forclusione e farei un casino e allora resta a me termoregolare la mia reattivita' emozionale;ho 41 anni e non ho una esperienza lavorativa alle spalle...cosa faccio?Bambino disperato?No,mi dico che ho dovuto fare molti sacrifici per nn far scoppiare una casa e nn e' colpa mia;e se sto male?Sono stato abituato a essere aggredito se nn mi sentivo bene o se chiedevo affetto bene uso il mode del Protettore silenzioso di Semerari e accetto quello che mi hanno fatto;sul piano metacognitivo ed esecutivo spero in un sostegno della quietapina e per il resto provo a non reagire come prima controllando anzi iperocontrollandomi come un sorvegliato speciale;poi c'e' la dissociazione altro grosso problema che ho appreso assistendo alla frammentazione drammatica live del Caregiver(Oddio oddio oddiooo mamma sta muorendoooo)e poi alla distruzione di ogni emozione (quando disperato chiedevo aiuto all'ASL e mi ritrovavo medici che non reagivano emotivamente);nel 96 a 16anni ero un ragazzo con la media del 9 di buona famiglia e mi sentivo amato seppur tra mille compromessi;nel 1999 non esisteva più niente ero Caregiver di una persona in psicosi;e' stato anche difficile accettare che la patologia di mamma non veniva compresa dai medici perché la nascondeva benissimo fino a quando poi e' uscito fuori tutto;isolamento totale amici spariti e beh..nn so l'emozione che ho provato penso fosse simile a quella di un urlo di dolore talmente intimo profondo che mah..forse solo la Madonna davanti a Cristo avrebbe potuto comprendermi;cosi' inizia il mio Disturbo ossessivo compulsivo e ora che me ne sto staccando beh...perdere la malattia significa paradossalmente perdere la reazione alla propria storia;in realta' nn perdi nulla solo provi ad andare avanti avendo una esperienza interna di dolore umano che non e' dicibile;ho sentito troppo dolore per essere un sedicenne e oggi a 41 anni sebbene esca devastato da questa storia rimango disgustato dalle istituzioni,stanco molto stanco e nn credo piu' nei valori che avevo;ero convinto come Jenny che tu(Asl)mi venivi a Salva' e invece niente..ero una brava persona molto intelligente e di una educazione impeccabile ma nn e' servito a niente:solo con un dramma.Rete sociale?Si come no,vendono libri..Famiglia?Macche'..Ex marito?Sono una vittima!Psichiatra?Pensa a Te.Questa e' la storia che si legge spesso nei figli e beh se fosse una storia come tutte probabilmente reagirei cristallizzandomi in oggetto ovvero rivivendo il freezing che cosifica scarnifica il reale fino a renderlo spettrale e che se provi a rompere sei ad un passo dalla psicosi;li' di solito ti vengono a tendere una mano i fantastici 4 della Mente:gli Psichiatri che per quanto dicono di essere medici resteranno i miei eroi ma solo quelli che nn lavorano nei servizi pubblici;li mi dispiace ma il livello almeno al Sud e' tragico ma veramente tragico.Quando vivi esperienze tanto traumatiche bell e buono la realta' si spegne e ti senti tra mattoni:e' il panico o meglio la paura della paura ;questo e' quello che so della malattia mentale poi potrei fare disquisizioni sul Dsm e sul disturbo bipolare ma sarebbe solo un modo per compensare un mancato riconoscimento nel mondo concreto del Lavoro.La cosa curiosa e' che i sani hanno un cervello diverso cioe' si muovono per obiettivi non come noi che siamo a pancia all'aria ad autoosservarci per comprendere nn si sa cosa..che nn sai camminare da solo tutto qua;saper agire saper fare sapersi muovere sapere di sapersi muovere questo sana ma servono competenze sociali ed esperienze;le persone come me sono molto intelligenti ma nn sanno usare la propria struttura mentale e' come essere ciucci o somari di sé stessi;chi sono?Booh..che vuoi fare?Booh..che mete hai?Booh ma succede perché per sapere chi sei dove vuoi andare che vuoi agire che significa avere responsabilità saper stare da solo etc etc serve esperienza di vita sociale:qua e' il deficit vero secondo me

#34
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Cmq cara utente a me la storia dello stigma nn convince;il fatto di dire che e' una malattia non e' sufficiente a giustificare violenza insulti minacce;questa e' una cosa che ho sempre spiegato allo Psichiatra che isolare la persona rispetto alle condotte specifiche che sarebbero opinabili e' un errore;il senso di realta' si fonda proprio sulla consapevolezza delle condotte e un Bipolare ha delle condotte inaccettabili assurde e brutali;poi che si disperi fa di lui un malato ma rimane che chi sfonda tutto sfonda tutto e quella condotta va inibita;se iniziamo a dire povero bipolare e diamo addosso al familiare cosa che e' successa a me allora beh.. tre famiglie contro e l'Asl che con professionalità utilizza le norme in essere che hanno un senso pratico pari a zero;attualmente si dice che il malato deve avere consapevolezza della sua malattia il che e' folle per cui il malato ha la libertà di nn curarsi nella misura in cui non lede la collettivita';poi accade questo paradosso che in relazione a degli eventi tutto sommato non cosi' gravi queste persone subiscono una violenza enorme ritraumatizzandoli e creando danno;ora la psichiatria evoca il terrore di metterci nei panni di chi nn ha agito nulla di male e subisce qualcosa di simile alla tortura dei servizi segreti di uno Stato Canaglia;nel passato la Psichiatria ha avuto una componente politicizzata molto forte spesso di destra e spesso di sinistra ma questa immagine di persone che non fanno nulla e vengono aggredite e' falsa o meglio sono persone che vengono assaltate poi dalla Forza Pubblica senza un criterio di proporzionalità e questa scena noi ce la rappresentiamo con ansia e paura e angoscia e perché no possiamo anche reagire frammentandoci a queste scene violente ma rimane che il problema grosso e' che nn ci sono norme adeguate perché il presupposto stesso di dire che il malato nn esiste e' un errore;il malato esiste eccome e anche sostenere che tutto sommato chi si ammala fa figo e' un'altra follia dei Media;qua siamo arrivati a dire che se sei bipolare wow allora sei un genio?Ma quando mai ma qua genio..cioe' la gente e' talmente cretina ignorante e poi ci sta questa fantasia taumaturgica dell'amore Crocerossino;teneteveli voi nelle case vostre questi Angioletti Diabolici questi Cucciolotti Furiosi che ti riprendono aspramente se nn dici una cosa delirante..AH..il dittatore si infuria se nn deliri!Questo e' il quadro.E' molto frustrante questa malattia

#35
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Forse qui l'errore è quello di voler continuare ad usare oggi, all'interno di un diverso contesto teorico, termini coniati quasi un secolo fa all'interno di una determinata concezione che attribuiva loro significati dipendenti da quel contesto.
Ciò può dare la rassicurante idea che questa teoria abbia una identità e una continuità nel tempo, ma porta a confusioni.
Il contributo del medico è teso a intervenire su di essa in senso curativo, la cosiddetta"palla di fuoco" che nessuno prima voleva, ora scotta meno, e può essere ripresa dal paziente Ma è questo il punto: il paziente se la riprende solo dopo che ha visto che il medico è stato capace di tenerla perché è l'intervento del medico che può far prendere al processo una direzione piuttosto che un'altra e questo è possibile in quanto il medico è in ogni caso una persona diversa dal paziente, e quindi per forza reagirà all'esperienza di entrare in contatto con quella parte in modo un po' diverso.
Tutto questo per dire ,di affidarsi al proprio curante e non al "fai da te".

#36
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Allora amica ,io sono per la Psichiatria forte di impatto durissima e cinica;per me gli Psichiatri sono come personal trainer della mente e se nn ce la fai prendi il farmaco ma l'obiettivo e' la tenuta della mente in situazioni limite senza reagire come si e' soliti reagire;quando ti leggo mi accorgo subito come la tua mente occupa lo spazio;al di la del Dsm che conosco a memoria e so molto il problema e' saper usare la mente in modo dialettico quando si battibecca,saper presentarsi nello spazio come Se con un Io sociale e sapersi muovere verso mete e obiettivi personali percepiti come appaganti o cmq se non appaganti cmq necessari e quindi di senso;il problema di chi parla come parli tu e' che secondo me nn ti ricordi che e' successo qualcosa che ha attaccato violentemente l'accesso al simbolico,ti ha tramortito e poco dopo sono crollate le immagini in cui ti rispecchiavi;quando succede questo come e' successo a me cioe' di colpo eri figlio e crolla la tua immagine di figlio,eri studente brillante e di colpo perdi la tua posizione acquisita all'università eri amico amato di tanti e spariscono tutti con l'ingresso nel mondo sociale e ne frattempo hai una famiglia distrutta che ti aggredisce a questo punto puo' succedere che crollando l'immagine di te stesso crollando il tuo mondo sociale crollando tutto la mente si protegga incistando questa esplosione che implode dentro;in sostanza per vederti ti serve una immagine di un altro perché sei orfano della immagine di te stesso e inizi una ricerca come quella di Edipo che poi sa molto di narciso che poi sa molto del borderline;chi sta così va dallo Psichiatra con una domanda che ignora:io chi sono?La risposta sarebbe nel tuo nome e cognome ma il malato nn si rende conto di come reagisce al suo nome e cognome;vedi quando da me nel 96 crollo' tutto compreso la famiglia e l'aspettativa di uno Stato custode come lo avevo immaginato nel mio amato liceo classico ho visto anzi ho rispecchiano la distruzione totale della persona che ho piu' amato in terra;il mio errore era nn capire che io reagivo con la frammentazione ala frammentazione di un altro;va compreso che rispecchiare non significa confondersi cioe' quando Winnicot parla di rispecchiamento disorganizzato non dice che il bambino reagisce ad una reazione della madre nel mondo;il trauma o una serie di traumi sta nella incapacita' a staccarsene perché il trauma e' l'unico modo per parlare nel mondo perché l'alternativa sarebbe terribile;la malattia mentale e' un modo di stare al mondo davanti ad un dolore che e' enorme;io lo conosco per rispecchiamento so cosa ha vissuto mia mamma l'ho compreso e so che effetti ha avuto ;l'impotenza nel non poter avere mia mamma come era prima e l'accettazione e' stato il solo modo per riprendere a esserci;Pacini dice spesso che nn ha alcun senso logico in realta' il senso ce l'ha perché se sta muorendo qualcuno che ami in modo immenso per natura ed e' sano provi in ogni modo a salvare quel corpo o anima o mente ma nn puoi e questa esperienza distrugge l'accesso al simbolico al magico all'immaginazione e alla percezione del proprio corpo;sanarsi?si e' possibile ma devi avere il coraggio di non reagire agli stimoli (reazioni altrui,posizioni di ruolo,pensiero etc etc)come ora sei solita fare;devi esercitarti nel litigio ,devi imparare ad accettare il linguaggio paradosso,devi smetterla di chiedere un mondo giusto e di romperti internamente per un mondo ingiusto,devi comprendere che non sei una immagine fantastica,devi imparare a darti regole norme limiti e accettare il fallimento e fare esperienza tanta esperienza per dire si io sono quella li';l'individuazione nn finisce mai ma la malattia mentale blocca questa esperienza;succede spesso quando hai un genitore punitivo una Mamma abbandonata che ti crea dolore nel vederla così e tanta rabbia da ingoiare per farla sentire felice ma tutto questo e' malato capito?Nn e' trincerandosi in una studentessa che lotta per i diritti dei bipolari che sveli il tuo se autentico che e' stato sepolto murato vivo dalla violenza;riconoscere di essere stati maltrattati e che chi si disperava per quanto fossi disgustoso indegno senza alcun motivo deve farti comprendere che sei stata una vittima allora allora hai reagito in un certo modo ma ora non e' piu' quel tempo;sei morta allora non ora,capito?La malattia mentale e' un po' come l'astronomia arriva nel presente qualcosa che si e' rotto tanto tempo fa ma la luce che vediamo oggi quella che ti fa parlare oggi non appartiene a questo tempo;spero tu possa ricostruirti cioe' masticare digerire il trauma che e' sempre tridimensionale cioe' succede nello spazio che occupi qualcosa che e' talmente devastante da recepire da mandare in pezzi il tuo io nel quale ci stanno tantissime funzioni e tantissimi meccanismi;le urla costanti se non contestualizzi l'altro come intero cioe' chi ti sta urlando che condotta contesta come mai mi (to mob)mi invade tumultuosamente non puoi strutturare un Se coeso;l'altro lo devi vedere per intero non a pezzi;e' difficile con quelli del cluster B perché interrompono e non dialogano ma sono impegnati a trovare l'accesso al tuo simbolico per distruggertelo e renderti come credo tu sia ora qui;credo di comprendere come sei e ti dico due cose:1 non puoi anticipare cosa pensa un altro come certezza assoluta,2non e' che rispecchiandosi nella immagine di bipolare trovi la tua identita';non lo sei credo ma credo che hai subito un trauma fortissimo xhe e' un modo di reagire tutto qua;riprendendo l'esempio del dott.Pacini jenny quando torna dal Brasile dice alla madre:io speravo che tu mi venivi a salva'!E invece niente.Jenny ha fatto pezzo pezzo i suoi compagni tu in modo come dire simbolico devi uccidere le internalizzazioni dei tuoi genitori di quelli a cui devi disobbedire se vuoi essere adulta,capito?Ma e' interno devi comprendere che nello spazio sei tu quella che si muove senza sperare nello Psichiatra che ti fa la magia;e' un processo lungo ma serve la psicoterapia ma quella dura cinica pesante quella massacrante per allenarsi su tutti i fronti cioe quando si parla a tu per tu nel contesto sociale in quello familiare in quello professionale rimanendo sempre se stessi nel cambiamento;e' essenziale riconoscersi mentre si cambia invece chi ha subito traumi non riesce ad avere questa flessibilità perché ha questo autofocus fisso oppure se crolla reagisce con la Mania che e' un modo di reagire ad un evento non sostenibile;per esempio dopo la separazione il caregiver e' ritornato al 1990 sembra normalissima ma se inizi a pungolarla oltre gli schemi robotici di funzionamento delira.Non vuole curarsi e fuori nn se ne accorgono grosso modo per cui non le do dolore se vuole vivere così e le sta bene va bene xosi' ma ho dovuto rinunciare per sempre a mia mamma.L'ho persa a 16anni e nn ho potuto salutarla per come era prima ma come dice Freud una volta visti i propri fantasmi vanno sepolti.Il dolore che mi ha dato e' stato come sentire una donna che si automura viva in sé stessa per distruggersi e non poter far nulla.Se l'e' portata via la malattia risucchiata da dentro come se si fosse insabbiata in se stessa per poi implodere e ritrovarmi una persona diversa;se la leggo come un ictus la accetto ma mi ha creato molti problemi sul senso di Se' dell'Io sulla graniticita'dell'Io e delle mie certezze;mai avrei pensato che potesse succedermi tutto questo ma non permettero' mai che un malato di mente venga percepito malato di mente;non deve saperlo perché dai loro un dolore e una mortificazione non giusta;e' molto doloroso assistere impotenti ma la cosa che nn puoi fare ma per te stessa e' morire con chi ami per nn lasciarla sola murata viva la dentro in quel corpo;sono sensazioni anzi emozioni strazianti e beh....devi sapere che il malato nn potrà mai comprendere la sua tragedia ma il familiare si.Tutto qua..questo e' quello che ti lascia dentro una persona Bipolare...tutto quello in cui credi svanisce hai solo voglia di morire ma poi pensi che e' solo morta la madre che hai amato.Ora ti tocca amare la tua nuova madre accettando la realta' che puo' essere di una cattiveria inenarrabile ma kest e' la vita;non so come fanno a reggere gli Psichiatri ma prima o poi me lo spiegheranno

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