Troppa pornografia può far male al cervello!

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

E’ questo l’allarme lanciato da due ricercatori berlinesi del Max Planck Institute for Human Development e della Charité University Medicine, St Hedwig-Krankenhaus che hanno pubblicato in questi giorni su JAMA Psychiatry un lavoro scientifico che sosterrebbe come troppa pornografia riduce addirittura le dimensioni di alcune parti del cervello ma hanno pure immediatamente sostenuto che si dovranno fare ulteriori studi per capire se il dato anatomico osservato sia una conseguenza della fruizione di grandi quantità di pornografia oppure se ne è la causa.

Tutto parte dall’ipotesi che diverse dipendenze (droghe, alcool, ecc), a lungo termine, sono capaci di determinare importanti modifiche di alcune strutture cerebrali.

Partendo da questa premessa neurologica sono stati così reclutati sessantaquattro volontari,ritenuti dei buoni consumatori di pornografia, di età compresa tra i 21 e i 45 anni, che hanno risposto ad un questionario per verificare il loro “consumo” settimanale di pornografia (questa era in media di 4 ore alla settimana); a questo punto si è ricorsi ad una tecnica di analisi in “neuroimaging” che prevede la valutazione delle varie differenze focali anatomiche a livello del cervello, usando un approccio statistico, noto come mappatura statistica parametrica, che permette di analizzare in modo preciso la morfologia cerebrale.

Per farla breve i nostri ricercatori hanno verificato che i forti consumatori di pornografia hanno il volume della materia grigia, presente nel nucleo caudato destro dello corpo striato, ridotto.

Ancora, da valutazioni contemporanee tramite Tomografia a Risonanza Magnetica, si è visto che i nostri uomini, quando “stimolati” con materiale pornografico, avevano una minore attivazione delle aree del cervello che sono invece generalmente coinvolte nell’autocontrollo e inoltre si aveva una partecipazione non regolare dei circuiti cerebrali, coinvolti nei vari meccanismi di ricompensa, presenti sempre nello striato, e che sono pure interessati nello sviluppo di tutti i fenomeni neurologici che scatenano la dipendenza.

Sembra, in estrema sintesi, che più piccolo è il corpo striato, formazione di sostanza grigia situata alla base di ciascuno dei due emisferi del nostro cervello, e maggiore è l’utilizzo di materiale pornografico.

Quest’osservazione però, come già detto, non ci permette di dire se è nato prima l’uovo o la gallina: cioè è la pornografia che riduce il corpo striato oppure è questa situazione anatomica di partenza che porta il nostro uomo a richiede più stimoli, anche pornografici, per ottenere una adeguata e mirata stimolazione sessuale.

Ai posteri l’ardua sentenza!

 

Fontehttp://archpsyc.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=1874574

 

Data pubblicazione: 06 giugno 2014 Ultimo aggiornamento: 17 ottobre 2019

83 commenti

#2
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Dr. Antonio Vita

Devo ripetere quell'osservazione che ho fatto nel blog di Brunialti. Se gli sperimentatori avessero pensato a fare un esame preventivo, i risultati sarebbero stati più convincenti. Tuttavia, ripeto qui, l'esperimento convalida e amplia quello che avevamo sempre sospettato, in sede psicoterapeutica, nei consumatori di pornografia. Dall'intuizione alla dimostrazione sperimentale. Ottimo. Aspettiamo gli approfondimenti.
Grazie ad entrambi per la notizia scientifica trasmessa.

#4
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Ex utente

In Italia ancora non vi è, purtroppo, molta informazione sull'argomento. Fortunatamente però, nel mondo anglosassone sta prendendo piede la consapevolezza di quelle che sono le principali cause di disfunzione erettile nel giovane adulto, la Porn Induced Erectile Dysfunction e la Sexual Exhaustion. Ancora oggi in Italia si tende a curare la disfunzione erettile o altri problemi sessuali (l' eiaculazione precoce, la perdita del desiderio) in modo errato. Proponendo esami su esami che nel 90% dei casi sono negativi o non dirimenti, proponendo cure che vanno a trattare solo "la superficie" del problema (farmaci che aumentano la disponibilità di NO e che daranno inevitabilmente solo un iniziale beneficio aggravando poi il problema, terapia sostitutiva con testosterone, psicoterapia). La maggior parte dei problemi sessuali del periodo attuale, sono purtroppo di natura disfunzionale. La funzione sessuale é regolata da un sottile equilibrio tra neurotrasmettitori cerebrali, corretto funzionamento dell'asse ipotalamo ipofisario, corretto funzionamento del surrene, e solo in ultimo un adeguato apporto ematico agli organi genitali (suscettibile pure di variazioni in base al malfunzionamento di quanto sopra, con facile diagnosi di quella "bugia" che è la fuga venosa). Senza contare che tale funzione neuro-vascolo-ormonale è assolutamente suscettibile a stress psicofisici, disturbi gastrointestinali, errori alimentari, errata attività fisica, e soprattutto da una combinazione di più di questi fattori. Il nesso di causalità è senza dubbio a partenza dal porno, ma non è il porno in sé il problema, quanto piuttosto lo "sfinimento sessuale" con blocco funzionale dell'asse ormonale coinvolto e l' alterazione dei circuiti dopaminergici-serotoninergici-gabaergici. Tutto ciò è reversibile, ma sono necessari diversi mesi per ritornare ai livelli originari. E non servono farmaci, o interventi chirurgici. Solo alcuni accorgimenti di stile di vita. La psicoterapia da sola non basta ma può fornire un valido aiuto, altrettanto valido quanto tecniche di rilassamento che possono essere comunque effettuate, con minor dispendio economico, autogestite da soli.
Fortunatamente questo periodo di ridotta consapevolezza sta per terminare.

#6
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Dr. Giovanni Beretta

A tutti i colleghi che sono intervenuti e che ringrazio dico che in effetti il lavoro presentato ha molti punti deboli ma gli stessi autori lo ammettono, se si legge per benino tutto il loro articolo; le suggestioni comunque date dal tema proposto: "Pornografia e massa cerebrale" sono un potente richiamo informativo o forse "disinformativo"!

#7
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Ex utente

Il SNC, con particolare riferimento alle strutture corticali e sottocorticali, è dotato di una plasticità sorprendente. Bastano poche abitudini errate reiterate a produrre l'attivazione (o la disattivazione) di circuiti che porteranno ad una riduzione (funzionale) di alcune aree, e talvolta alla deplezione neurotrasmettitoriale o addirittura neuronale. Non è infrequente, in alcuni casi di grave dipendenza dal porno e sfinimento sessuale assistere alla comparsa di sfumati sintomi simil-parkinsoniani. Di converso, fortunatamente, la neuroplasticità consente anche il processo inverso con piena restitutio ad integrim, a meno che non si siano determinati nel corso di anni di reiterata condotta errata alterazioni irreversibili (abuso di alcol, droghe, decenni di condotta sessuale errata).
Bisognerebbe sensibilizzare di più l'opinione pubblica sui danni che il porno e i comportamenti associati, così come pure l'eccessiva masturbazione, sono in grado di determinare.

#8
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Dr. Giovanni Beretta

Gentile utente,
le sue affermazioni sono sostanzialmente condivisibili ma starei molto attento a drammatizzare e a parlare di danni che "la pornografia, comportamenti associati ed l'eccessiva masturbazione" possono causare.
Anche il lavoro qui presentato, in questo senso, è molto prudente e gli stessi autori affermano che "si dovranno fare ulteriori e più precisi studi per capire se il dato anatomico osservato sia una conseguenza della fruizione di grandi quantità di pornografia oppure se ne è la causa."
Un cordiale saluto.

#9
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Dr. Sergio Formentelli

"Bisognerebbe sensibilizzare di più l'opinione pubblica sui danni che il porno e i comportamenti associati, così come pure l'eccessiva masturbazione, sono in grado di determinare."

Ecco qua...
Santa Romana Chiesa Cattolica e Apostolica non avrebbe potuto scrivere di meglio.
La masturbazione fa male!
Mi sembra di sentire i sermoni dal pulpito sul peccato...
Ma dai!

#10
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Dr. Giovanni Beretta

Per sdrammatizzare sulla masturbazione, lancio una notizia un pò curiosa, che gira su internet da circa un anno, sulla proposta fatta da un medico giapponese, il Dr. Hideo Yamanaka, che prospetta, come dieta dimagrante, l'utilizzo proprio della masturbazione (almeno tre volte al giorno!!).
Dura vita... almeno per i sessantenni!!

#12
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Ex utente

Grazie mille. Apprezzo molto l'intelligente ironia di Beretta. Mi ha fatto sorridere (e sorrido ancora..) il sarcasmo di Formentelli. L' intenzione non era quella di demonizzare la masturbazione, che é una pratica fisiologica e necessaria, quanto piuttosto di mettere in guardia dalla, ripeto, "eccessiva masturbazione". E, attenzione, non è la "chiesa, santa romana cattolica e apostolica" che ce lo dice. Bensì lo studio della fisiopatologia, nell'animale e nell' uomo. Un caro saluto ;)

#13
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Dr. Sergio Formentelli

Nell'animale???
Dove sono gli studi sulla masturbazione negli animali?
Dove sono stati pubblicati?
Su Donna Moderna?

Nel film "Io e Annie" di Woody Allen c'è una confessione doppia in cui lei, davanti allo psicoterapeuta, afferma che lui è un maniaco sessuale, perché vuole fare sesso più di tre volte alla settimana.
Davanti allo stesso psicoterapeuta lui accusa lei di essere frigida, perché vuole fare sesso solo tre volte alla settimana.

CHI definisce "eccessiva masturbazione"?
Il prete in confessionale, o il "vicario di Cristo in terra"?
Una masturbazione al giorno è eccessiva?
Tre al giorno?
Forse 8 al giorno concordiamo tutti che siano eccessive...

Riguardo agli studi scientifici, non vorrei che lei cercasse di insegnare alle scimmie ad arrampicarsi sugli alberi.

#15
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Continuo ancora a sorridere.
Questa volte per la conoscenza del cinema e l' utilizzo delle metafore :).
Tuttavia ancora non capisco dove sia errata l' affermazione che una eccessiva attività sessuale sia lesiva.
Gli studi non riguardano "la masturbazione nell' animale", ma lo sfinimento sessuale nell' animale. Non sono stati pubblicati su Donna Moderna (ammetto di non conoscere questo giornale), ma su banche dati bibliografiche. Giusto per citarne qualcuno:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12914589

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12586497

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10984918

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10553696

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10212072

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7945962

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/13641466

Sono solo alcuni tra i più importanti. Ce ne sono ancora altri, per nostra fortuna.
Il meccanismo del danno provocato da una eiaculazione eccessiva è multifattoriale, ma in breve durante l' eccitazione sessuale si viene a determinare una lieve riduzione della cortisolemia, con successivo incremento della cortisolemia in risposta all' aumento della PGE2 prodotta dalla stimolazione e dall' orgasmo. Se ciò avviene troppo frequentemente i picchi di cortisolo saranno sufficienti ad inibire la produzione di androstenedione e DHEA determinando un ulteriore incremento del picco di prolattina post-orgasmico, il che allungherà in maniera significativa il periodo refrattario. Una eiaculazione troppo frequente inoltre determinerà una progressiva deplezione di androgeni, ossitocina, fosforilcolina, polipeptide alfa-melanocita, con difficoltà a consentire una adeguata produzione di testosterone post-eiaculazione. Con il progredire della situazione si determinerà anche uno squilibrio tra sistema nervoso ortosimpatico e parasimpatico, con iperattività del primo. L' asse ipotalamo-ipofisi-surrene diventerà esausto così da non riuscire a produrre sufficienti quantità di DHEA e androstenedione, alfa-melanocita, beta-endorfine etc etc, divenendo incapace a fronteggiare la ripetuta "azione infiammatoria" indotta dall' eccitazione sessuale. L' asse ormonale andrà incontro ad esaurimento funzionale (reversibile), appoggiandosi sul meno efficiente asse cutaneo-ipotalamo-ipofisi-surrene.

Detto questo, prometto di vedere "Io e Annie"!
Riguardo alle scimmie, se non avessi avuto la capacità di arrampicarmi, non sarei qui di certo.
Rinnovo il mio caro saluto, con un fraterno abbraccio.

#16
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Dr. Sergio Formentelli

Se l'Utente 349280 è un medico, si iscriva su medicitalia e discuta fra pari. Il linguaggio usato su un blog è quello adatto agli utenti non medici, che non capiscono un acca di quello che ha scritto.

#18
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Grazie del consiglio. Purtroppo i miei ritmi, attualmente, mi impediscono di condurre una adesione attiva e partecipata al sito, che apprezzo e tengo in grande considerazione, così come l'operato di ognuno su queste pagine. Spero di farlo al più presto. Ti abbraccio.

#20
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Dr. Giovanni Beretta

Caro collega Utente,
le sue riserve all'iscrizione e alla partecipazione alla vita del sito sono infondate, mi sembra già pronto ed allenato per ben collaborare!
Giuste le osservazioni comunque del collega Formentelli sulla necessità, in questi blog, di essere più "divulgativi e meno accademici"!
Un cordiale saluto.

#21
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Dr. Sergio Formentelli

E' una forma di rispetto verso il collega quello di qualificarsi come tale.
Ritengo che questo rispetto sia mancato in tale occasione.
Ci rifletta.

#22
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Grazie, caro Beretta. Cercherò di ritagliare un pò di tempo per poter dare una mano anche in questa sede. Le mie riserve sono legate esclusivamente alla consapevolezza che, in questo fase, non riuscirei a dare qui la partecipazione che desidero. Ma meglio poco che nulla, d'altronde, come diceva Thomas Edison, "se tutto fosse dovuto partire già perfetto, a quest'ora non avremmo nulla".
Caro Formentelli, ad essere completamente sincero, verso di te e verso me stesso, io non ravviso alcuna mancanza di correttezza nei confronti del Collega. Ho espresso una considerazione alla quale lui ha risposto in maniera estremamente intelligente, e il mio seguito è derivato esclusivamente dal tuo sarcasmo. Oltretutto la mia branca di specializzazione esula dalla sua, pur se la neurologia, l'endocrinologia e la psicologia sono mie passioni e sovente il riscontro "incidentale" di taluni problemi mi porta a misurarmi con essi. Non ravvedo dunque nemmeno la possibilità di una "competizione", che comunque non rientra nella mia indole. Voglio terminare con una ulteriore piccola considerazione, ricordando quanto detto da qualcuno tempo fa "Se avvertiamo fastidio di fronte a qualcuno che manifesta aggressività o mancanza di rispetto, ciò significa che stiamo negando quella aggressività e quella mancanza di rispetto al nostro interno, la rifiutiamo e facciamo finta che non ci sia". Dunque io prometto di vedere "Io e Annie" e di riflettere su quanto tu hai scritto. Se tu avrai il tempo, la voglia, il giusto stato d'animo...prova a riflettere su questo. Magari. Un saluto di cuore a tutti :).

#23
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Dr. Giovanni Beretta

Caro Utente Collega,
mi sembri sulla giusta strada per entrare in Medicitalia!
Un cordiale saluto.

#24
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Utente 344XXX

Dr. Giovanni Beretta
Innanzitutto complimenti per il suo blog. Ho notato infatti che lei è molto aperto e liberale perchè non si sottrae mai al confronto e persino alla dura polemica, laddove le sue colleghe psicologhe prediligono la piazza pulita, persino quando un umile utente qualsiasi, come il sottoscritto, accenna ad una ricerca condotta da loro esimi colleghi di Harvard! Forse si dovrebbe psicoanalizzare le psicologhe per scoprire quale molla inconscia gli fa scattare il bottone della censura facile. L'ultima volta che ho subito una censura così scientifica e puntuale fu quando frequentavo un blog di cattolici molto militanti.
Saluti.

PS
Unica eccezione la dr.ssa Randone.

#25
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Utente 344XXX

Ringrazio anche il dr. utente 349280 anche se ho capito solamente che troppa masturbazione causa sfinimento sessuale che a sua volta causa problemi neurali anche gravi. Tuttavia, se ho capito bene, l'eccesso di attività masturbatoria causa un calo di desiderio che comporta una minor frequenza di rapporti sessuali (su questo punto avrebbe dunque ragione il filosofo Massimo Fini quando dice che si procrea di meno perchè si scopa di meno). Ma se il problema è lo sfinimento sessuale che accomuna l'uomo e l'animale (anche se forse una minima masturbazione si riscontra nei bonobo, forse più femminile che maschile) allora non lo si avrebbe egualmente qualora si presentasse un eccesso di rapporti sessuali? Ma se fosse così, com'è che nei nostri nonni e bisnonni contadini, i quali evidentemente avevano ben poche alternative di intrattenimento, non si sono riscontrati questi problemi neurali, anche gravi? Non è che il vero problema non sia tanto la frequenza dei rapporti o della masturbazione ma lo stile di vita stressante a cui è costretto l’uomo contemporaneo? D’altronde lo dice anche il dottore-utente, quando raccomanda le tecniche di rilassamento e la psicoterapia. Ma non è che uno stile di vita migliore aumenta già di per sè la riserva energetica disponibile all’attività sessuale che alza l’asticella che definisce lo sfinimento sessuale, e dunque laddove c’era prima sfinimento nella vita stressante, dopo la cura si avrà la normalità?

#26
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Dr. Giovanni Beretta

Caro utente,
anche se i nostri nonni o bisnonni avessero goduto di meno stress esistenziali ed ambientali ed una vita sessuale più attiva, difficile per loro una verifica neurologica così complessa ed articolata. Queste valutazioni sono un pò pionieristiche con tutti i limiti e le corrette perplessità che possono suscitare.
A noi solo segnalare queste correlazioni per altro, da un punto di vista informativo e giornalistico, molto curiose.

#27
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Caro 344617, quanto dice il dott. Beretta è verissimo. Mi unisco solo per fare, perché personalmente citato nel commento, una ulteriore osservazione.
Tutta la medicina di oggi è orientata, e questo per la salvaguardia dei pazienti, sulla evidenza (Evidence Based Medicine), il che significa su ricerche e indagini correttamente impostate e condotte. Senza nulla togliere alla onesta constatazione del risultato ottenuto sul singolo paziente, che però deve essere documentato agli altri, anche agli scetttici, in modo non ambiguo.
Ora, con la sua domanda ci addentriamo in un territorio nel quale non vi sono condotte o linee guida validate scientificamente. Non sono a conoscenza di alcun dato scientifico sulla "corretta frequenza di masturbazione o di rapporto sessuale". A parte il lavoro citato dal dott. Beretta non abbiamo in mano null'altro che faccia pensare a "danni neurali", tantomeno "gravi" come lei specifica. Molte delle cose che sappiamo nascono da esperimenti su animali (es: Coolidge Effect). Ci avevano forse visto giusto nella medicina orientale quando suggerivano una frequenza di eiaculazione variabile per alcune fasce di età, e una frequenza di rapporti sessuali pure variabile ma più alta per le stesse fasce? Chissà. Certo è che il mondo attuale spinge a stili di vita molto più stressanti. Una volta non c'era la connessione veloce che consentiva ai ragazzi appena adolescenti di stare svegli fino a tarda notte sui sito porno, non vi era la possibilità per loro di stare svegli fino alle due a giocare ai videogames, i ritmi erano più regolari, non vi era il "culto" dell' essere magri a tutti i costi sottoponendo l'organismo a diete che lo deprivano di nutrienti fondamentali per la corretta funzione sessuale, o ad allenamenti condotti in maniera errata. Ma sono solo ipotesi ad oggi. E laddove sono presenti delle evidenze, non è che siano chiare. Ad esempio sembra dimostrato una correlazione tra Sindrome del Colon Irritabile e Disfunzione Erettile, ma è la prima che causa la seconda, o è il processo che porta al verificarsi della prima che é anche alla base della seconda? Cita la psicoterapia, ma è mia personalissima opinione che la "componente psicogena", al là del vissuto di ansia e fallimento, non possa essere l'unica alla base si un disagio eccessivamente protratto nel tempo. Infine, per rispondere alla ultima domanda, se mai una condizione di "sfinimento sessuale" sia alla base di un DE, ritengo che una volta che l'organismo sia guarito si abbia la normalità, salvo il ripetersi delle condizioni che la hanno determinata. Fermo restando che qualunque disagio di tale natura va assolutamente indagato per escludere cause organiche silenti.
Un abbraccione.

#28
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Utente 344XXX

Caro dr. Giovanni Beretta
e perchè non osare, perchè non spingerci oltre in discussioni che non siano la fuffa metafisica o del tutto campate per aria, almeno in questo blog? Non siamo mica su Science, nè qualcuno vuole confondere le opinioni personali maturate da letture o da altro, come la visione di un film d'un noto regista, con le pubblicazioni di carattere scientifico. Anche se comprendo la professionale prudenza del medico che si firma con nome e cognome, non posso credere che non abbia una sua propria visione complessiva delle cose, diciamo una filosofia (non è una parolaccia!), al di là delle evidenze meramente scientifiche. D'altronde l'aveva anche un certo Einstein e secondo me ce l'hanno tutti, medici e non medici. Nel caso specifico andare al di là potrebbe significare, per esempio, partire dal dato acquisito dalla ricerca, persino umanamente condivisibile, per rispondere alla seguente domanda: quali sono le motivazioni che spingono l'uomo contemporaneo ad abusare della pornografia? E la donna, qual è il suo rapporto con la pornografia? (e solo per questa domanda, una donna vostra collega mi ha censurato, forse perchè ho toccato un tema che va troppo al di là?). Oppure l'uomo non è mai cambiato, le sue pulsioni sessuali sono quelle di sempre, ma il loro sfogo oggi più dispersivo frenetico e vario in un certo modo le annacqua, le indebolisce? Sono dunque d'accordo con il dr. utente 349280, usciamo dalla componente psicogena, ma anche dico io, da quella biologica, e spingiamoci in quella sociologica-culturale. D'altronde lo stesso dottore lo ha già fatto accennando ad una parola che secondo me è la cifra del mondo contemporaneo: velocità! Non solo la velocità di connessione, ma anche la velocità nei rapporti umani, velocità nei matrimoni, velocità nei divorzi, velocità nella politica, velocità nell'economia (si pensi al prevalere della finanza sull'economia reale), velocità negli spostamenti, velocità delle mode, ecc. Allora forse non dovrebbe meravigliare che in un mondo siffatto per sua definizione sfuggente, si abbiano rapporti mordi e fuggi e l’eiaculazione precoce?
E se invece ribaltassimo la frittata? Ho sentito che mediamente il collegamento dell’utente a youporn è di nove minuti (fonte Littizzetto). E sulla base di questo la battuta ovviamente viene facile, come nove minuti? Nove minuti sono un’eternità? Magari avercerli, dice la donna comica. A parte le battute e ribaltiamola questa frittata: se invece la pornografia consumata via internet, e quindi in piena solitudine, isolandosi da un mondo frenetico e sfuggente, sia un’esigenza dell’uomo contemporaneo di riappropriarsi dei suoi giusti tempi, persino biologici, senza diciamo così, non avere più il fiato sul collo da parte di nessuno? E’ ovvio, inutile dirlo, che è un tentativo che fallisce miseramente, anche se l’usufruitore non se ne accorge.
Saluti ad entrambi.

#29
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Dr. Sergio Formentelli

Vede caro Utente 349280, la statistica è una scienza precisamente inesatta.
9 minuti di collegamento medio significa che uno può collegarsi per 4 ore (magari perchè si è allontanato dal computer e un'altro per pochi istanti.
Lo sa benisismo chi si analiza i flussi delle visite sui siti, sono ben altro gli indici da guardare.
E, naturalmente, non ci dice nulla sul fruitore.
Che può essere, per quanto ne sappiamo, uomo, donna o coppia, se non gruppo di persone.
Non è un campo di indagine medica, ma sociologica.
Le sue considerazioni sulla censura sono anche le mie.
Comunque partirei da un altro concetto alla base di tutto: Cos'è l'ABUSO della pornografia?
Se non partiamo da questa definizione, facciamo la fine del citato film "Io e Annie".
Abuso, per me, non è una definizione di ore passate davanti allo schermo, ma una considerazione se QUELLO è l'unico tipo di rapporto soddisfacente o meno.
Se siamo in questa condizione, è patologia, se non siamo in questa condizione, no.

Caro collega Utente 349280, tutti noi medici e psicologi siamo presenti su Medicitalia con nome, cognome, indirizzo, numero di telefono e fotografia. Tu no, sei anonimo.
E questa, a mio modo di vedere, è UNA GRAVE FORMA DI MANCANZA DI RISPETTO verso TUTTI i colleghi che intervengono qui, che firmano le loro opinioni e cono rintracciabili dai motori di ricerca.
MI dispiace che la tua intelligenza si sia offuscata sulla questione da non essere stato capace di rilevarlo.
Ti prego di non reiterare questa scorrettezza e di fare come fanno tutti gli altri.

#30
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Ex utente

Caro Sergio, c'è forse una regola su questo sito che impedisce ai medici di partecipare ad un blog attraverso il canale dell' utenza? Se è cosi ti prego di portarla alla mia attenzione, così che io possa fare ammenda e scusarmi. C'è forse una regola, all' interno del comune buon senso, dell' educazione e del rispetto reciproco, e infine nel codice di deontologia medica secondo cui su un sito siamo tenuti a presentarci in foto? Se c'è, ti prego di portarla alla mia attenzione in forma scritta, così che possa ancora chiedere scusa. Ma, se per caso tale regola non esiste, continuo a non capire il tuo atteggiamento, al di là forse di un bisogno di "sfogo". E forse anche perché, fortunatamente, è mille miglia lontano dal mio modo di essere. Quindi scrivi tranquillamente quel che vuoi, anche in maiuscolo se la cosa ti può servire, ma non avrai su di me l'effetto che desideri e speri. Minimamente. Sono intervenuto qui nella massima educazione, e sono certo di non aver aggredito o mancato di rispetto a nessuno. Tu.. puoi dire lo stesso :)? Come detto al caro Beretta, presto mi iscriverò al sito in qualità di medico, con tanto di foto e tutto il resto, nella mia branca che é la Medicina Fisica e Riabilitativa. Prometto che a te lo comunicherò personalmente. Ma il quando lo deciderò io.
Ciao caro, ti rinnovo il mio più caro e sincero saluto!

#31
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Dr. Sergio Formentelli

Caro anonimo, è la semplice regola del rispetto, che non è scritta da nesssuna parte.
Comunque, per parte mia, stop, perchè nel confronto con un collega preferisco sapere CON CHI mi sto confrontando, nentre tu continui a nasconderti dietro un numero e un sacco di paroloni, che spesso si usano per nascondere una pochezza di contenuti.
Addio anomino interlocutore.

#32
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Ex utente

Fortunatamente sono felice di fare il mio lavoro, di avere voglia di continuare a studiare ogni giorno, e di riuscire, nel mio piccolo, a far stare meglio qualcuno. Così non mi serve il giudizio di qualcuno che ha bisogno di soddisfare il proprio ego e di sfogare la propria aggressività. Grazie mille per i tuoi interventi. Salute e saluti ;)

#33
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Dr. Giovanni Beretta

Cari colleghi,
non continuiamo in questa discussione infruttuosa e speriamo di conoscere presto il nostro collega, al momento "sconosciuto".
All'utente 344617 dico che naturalmente pure io ho la mia filosofia di vita e che, se ha pazienza e un pò di tempo da perdere, potrà sicuramente riscontrarla leggendo tutti i miei interventi in questo sito, naturalmente quelli pubblici, senza farmi fare un lavoro di sintesi spaventoso.
Comunque, se non ancora lette, le consiglio anche le opere di Zygmunt Bauman; lì potrà trovare sicuramente alcune risposte ai suoi numerosi ed interessanti interrogativi.

#39
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Dr. Daniele Tonlorenzi

Intervengo in ritardo su questa discussione, ma i link da pubmed messi dall'utente collega cosa dicono? Che gli animali dopo aver avuto rapporti sessuali sono stanchi? Osservazione interessante e stupefacente. Molti insetti (es. farfalle, lucciole,ecc.) dopo essersi accoppiati muoiono deponendo le uova (naturalmente le femmine). Le cause? Lo stress, gli ormoni nella carne, ecc. tantissimi. Un contributo alla discussione sull'ossido nitrico, farà di sicuro "scaldare gli animi" di utenti e colleghi http://www.trigeminale2013.it/scuri/ però attenzione è misurato e pubblicato https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23807620 se bloccava la produzione di ossido nitrico la vasodilatazione non avveniva. ORA TUTTI CON UN DIVARICATORE IN BOCCA!!!!!!!!!!!

#45
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Ex utente

Buongiorno, dott. Tonlorenzi.
Quei lavori dimostrano in che modo nei mammiferi si possa determinare un blocco funzionale, reversibile, dell' asse ipotalamo-ipofisi-surrene-gonadi. Grazie per i lavori citati, non ne ero a conoscenza! Un significativo incremento di NO fortunatamente lo si può avere anche semplicemente attraverso una esposizione di 20' al sole..la vitamina D "spinge" l' attivazione della eNOS (endothelial nitric oxide synthase). Però magari al sole con il divaricatore in bocca sarebbe curioso :D..
Prometto che, appena avrò modo di iscrivermi qui, pubblicherò il mio punto di vista sullo "sfinimento sessuale" e sulle possibilità di recupero funzionale.
Buon fine settimana..

#46
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Dr. Daniele Tonlorenzi

Noi abbiamo misurato http://etd.adm.unipi.it/t/etd-11262010-100205/ può in fondo cliccare sulla tesi completa. http://etd.adm.unipi.it/theses/available/etd-11262010-100205/unrestricted/Tesi_Conti.pdf mi piacerebbe sapere di cosa sta parlando in numeri. Mi piacerebbe molto leggere l'esperimento che così "a naso" mi convince. La possibilità che abbiamo dato è l'uso nei giorni di pioggia di nebbia e quando (nei giorni invernali) durante le ore di sole (poche) le persone debbono lavorare.

#47
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Ex utente

Veramente affascinante. Complimenti! Sicuramente un notevole strumento.
D'altronde la stimolazione delle branche sensitive del trigemino è alla base di molte tecniche di rilassamento.
Lo studierò con estrema attenzione..
Complimenti davvero... notevole.

#51
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Utente 277XXX

Risultati da prendere con le pinze. La percentuale dei maschi che fa uso di pornografia è del 99%, io come tutti ne faccio un uso normale, mi sono diplomato con 100 e ho la media del 29 all'università. Ritengo che il cervello possa andare incontro a mafunzionamento (o atrofizzazione in questo caso)nel caso non venga utilizzato, se uno invece di dedicarsi ad attività/studiare/etc. fa uso di pornografia dalla mattina alla sera, è ovvio che il cervello si atrofizza, ma lo stesso varrebbe se uno guardasse no-stop TV spazzatura o leggesse 24/24 le riviste dl GF o di Gossip.

#52
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Utente 277XXX

Ah proposito, quì si stà parlando tra l'altro del NUCLEO CAUDATO, una sezione dei GANGLI DELLA BASE, che molto c'entrano con la coordinazione/ideazione del movimento,al massimo con la gratificazione, e ben poco con le capacità cognitive superiori che si trovano prevalentemente nelle aree della NEOCORTEX, nei lobi prefrontali, e nelle aree associative. Dunque non vedo sinceramente un nesso tra consumo di pornografia ed un calo del QI.

Se vogliamo davvero andare a vedere cos'è che per tanti anni ha frenato la mente e l'evoluzione dell'uomo non puntiamo il dito contro la pornografia ma contro ciò che chiamiamo ipocritamente "Buon senso".

#53
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Dr.ssa Agnesina Pozzi

Caro Utente-Collega 349280, rispetto e condivido la tua libertà di relazionarti in anonimato; trovo i tuoi interventi molto interessanti, chiari, competenti (almeno per quel poco che ne so della medicina)e non ultimo col tono educato che, conoscendomi, io non avrei saputo mantenere...Sarebbe ora di spostare questa interessante discussione sulla sezione "forum" di MI per una semplice ragione: mi piacerebbe che fossi iscritto come consulente, sono sicura che daresti un certo brio. Non preoccuparti degli attacchi che di sicuro avrai, è la "sindrome del corpo estraneo". Poi passa e si diventa amici. Ciao a tutti

#55
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Dr. Daniele Tonlorenzi

Sicuro che i il nucleo caudato non c'entri molto con le capacità cognitive? http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0093623
The findings of our exploratory analysis indicate that figural and numeric intelligence aspects, but not verbal aspects, are strongly associated with basal ganglia volumes. Unlike numeric intelligence, the type of figural intelligence appears to be related to distinct basal ganglia nuclei in a sex-specific manner. Subcortical brain structures thus may contribute substantially to cognitive performance.
Sicuro di averTi fatto un favore capacità cognitive e nucleo caudato credo siano rorrelati.
Ciao

#59
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Ex utente

Agnesina, grazie. Dalle tue parole trapela grande sensibilità e umiltà. Credo molto, al di là del lavoro che svolgo, nella necessità di essere gentili e nell' importanza di coltivare la pace. Vorremmo tutti quanti un mondo migliore, ma talvolta ci si dimentica che il primo posto dove cominciare per costruirlo è necessariamente "noi stessi". Così, come diceva sempre Gandhi, "be te change you want to see in the world!". Hai perfettamente ragione, è mia ferma intenzione iscrivermi come consulente nella mia branca (Fisiatria) e pubblicare sull' argomento. Amo molto il confronto, e l'anonimato (ho 37 anni e lavoro in Calabria) nasce solo dal fatto di voler dire rapidamente la mia sull' argomento, non essendomi iscritto ancora per motivi di tempo. Grazie davvero.. per la delicatezza e l' umiltà.

Caro 277766, è molto importante capire la pericolosità del porno, ed è solo per questo che vorrei spendere solo altre due parole (grazie a Tonlorenzi pure...). Il neostriato (caudato + putamen) insieme ad altri nuclei dei gangli della base è stato per lungo tempo considerato implicato nel "controllo del movimento", in particolare nell' automatismo che rende il movimento rapido, fluido e preciso, a differenza del comportamento motorio "responsivo" che rende il movimento impacciato e lento. Come detto giustamente da Lei è anche implicato nella gratificazione, perchè contiene un "botto" di recettori dopaminergici. Ma lo striato riceve anche (insieme ad un altro nucleo, il subtalamico) una immensità di informazioni dalla corteccia cerebrale, sede delle funzioni cognitive (le cosiddette "funzioni corticali superiori o esecutive"... iniziativa motoria, motivazione, progettazione, capacità di giudizio critico, auto-controllo, problem-solving etc). Infatti il rallentamento ideativo nel morbo di parkinson è causato proprio dal deficit dopaminergico nel caudato (che causa ridotta funzione dei lobi frontali). Lei dirà.. ma tutto questo cosa c'entra con il porno :D?
Nel nostro cervello i circuiti di gratificazione sono legati alla dopamina. Nel suo libro "Mean Genes: From Sex to Money to Food, Taming Our Primal Instincts" Phelan osserva che tutte le stimolazioni dei circuiti di ricompensa cerebrale non legate a quei comportamenti attraverso i quali il nostro cervello non si è evoluto, sono pericolose e creano problemi! Mentre questo è universamente accettato per le droghe, ancora non è tanto accettato per il porno :). Molti penseranno "ma che stai dicendo, il porno è solo un modo per masturbarsi..", ma non è così. Il porno non somiglia a nulla di ciò cui filogeneticamente siamo stati portati ad affrontare, a meno che non parliamo di chi possedeva un Harem. Il porno porta a continui "picchi dopaminergici" dirottando i normali circuiti di interazione con l' essere umano. Gli utenti spesso usano il porno come una droga, cliccando e ricliccando finche non trovano il "video perfetto" che possa soddisfarli. Ora, lo striato (quindi anche il caudato) nei mammiferi controlla l' appetito verso il cibo e verso il sesso. Nell' effetto Coolidge, nei ratti dopo un accoppiamento si ha una riduzione della dopamina nello striato con perdita di interesse per la rattina con cui è appena stato; ma se gli viene messa di fronte una "nuova rattina", avremo un nuovo picco di dopamina, indipendentemente dal fatto che prima fosse sessualmente sazio, e questo lo porterà ad accoppiarsi con quella rattina, e con un' altra e un' altra ancora. L' attuale ineauribile fonte di video porno in rete consente al cervello umano di cadere in questa trappola: ogni ulteriore click del mouse per il cervello significa una nuova compagna che aspetta di essere fecondata. Ma tutto ciò porterà inevitabimente verso una deplezione di recettori dopaminergici (D2) e verso altri danni neurotrasmettitoriali (riduzione dell' ossitocina, alterazione dei circuiti serotoninergici attraverso un aumento degli oppiodi endogeni, alterazione dei circuiti gabaergici che sono fondamentali per sostenere una corretta funzione del parasimpatico - il sistema che antagonizza la "fight or flight reaction" indotta dal simpatico- , portando così a disfunzione erettile (o perdita di reattività orgasmica), e ad una serie di sintomi correlati alcuni dei quali interessano anche le funzioni corticali superiori (perdita di motivazione, deficit di attenzione selettiva, etc). Oltre ai danni causati dall' esaurimento del circuito periferico. Ciò comporterà la comparsa di uno stato di "sfinimento" (nel quale concorrono altre concause legate allo stile di vite) dal quale per un recupero funzionale adeguato saranno necessari diversi mesi, sempre che il paziente sia in grado di prendere in carico ogni componente del problema.
E' quindi davvero importante capire che non si vuole additare il porno come qualcosa che, come Lei dice, ha "frenato la mente e l' evoluzione dell' uomo". Ma si vuole solo suggerire che si tratta di una abitudine estremamente dannosa, per la quale sarebbe necessario fare un pò di educazione. Trovo sia molto triste che oggi ci siano ragazzi con una ridotta qualità di vita legata a problemi sessuali dei quali non riescono a venire a capo, quando una corretta informazione sull' argomento porno-masturbazione avrebbe potuto evitare il problema.
Chiedo scusa se mi sono dilungato.. sono fatto così :).
Un saluto a tutti dalla spiaggia di Soverato.. fa caldissimo.. mare stupendo!!
A presto..

#60
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Dr.ssa Agnesina Pozzi

Collè iscriviti presto che sto in Calabria anch'io e magari riusciamo anche a conoscerci. Tra l'altro mia cognata è di Vallefiorita e conosco benissimo la spiaggia di Soverato. Un caro saluto Agnesina

#61
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Ex utente

ahah davvero..?? Ho pure qualche amico a Vallefiorita!
Io sto a Catanzaro..
Appena vado in ferie mi iscrivo ;)... sicuro!! Ricambio il saluto..un abbraccio :)!!!

#62
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Dr. Daniele Tonlorenzi

Grazie per la lezione, si legge una grande competenza. Io sono un dentista che studia come "stringendo i denti" si attivi il sistema simpatico e allontanando mandibola e mascella (es. sbadiglio) si stimoli il relax. Il riflesso trigeminocardiaco è il mio interesse e su questo il mio contributo personale è che tale riflesso si può attivare anche attraverso l'allungamento dei fusi neuromuscolari. Anche questo credo potrebbe interessarTi http://etd.adm.unipi.it/theses/available/etd-11262010-100205/unrestricted/Tesi_Conti.pdf

#63
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Grazie, caro Daniele.. il mio voleva essere solo un contributo.
Soprattutto, grazie per il link. Il file .pdf l'ho scaricato ieri, e anche se ancora non ho letto la sperimentazione, ho letto con estremo interesse la parte relativa al riflesso trigeminocardiaco. Come ti ho scritto, la cosa mi affascina molto. Perché spesso ci troviamo trattare cefalee cervicogeniche dovute alla compartecipazione dei primi tre metameri cervicali nel nucleo discendente del V, e recentemente ho trovato che la stimolazione pressoria di alcuni agopunti, random e in successione, è in grado di fornire un sollievo paragonabile a quello degli agonisti parziali ai recettori oppiacei o a terapie fisiche strumentali (abbastanza costose), con significativa riduzione anche della pressione arteriosa. Chissà che l'utilizzo del riflesso sia in grado di portare giovamento anche a queste forme di cervicalgia-cefalea?

#64
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Dr. Giovanni Beretta

Una semplice osservazione all'Utente 27776, viste anche le complesse ed articolate spiegazioni già ricevute sul nucleo caudato dai colleghi che mi hanno preceduto posso dire che l'articolo menzionato nella mia news non fa alcuna correlazione "tra consumo di pornografia ed un calo del QI".

Questo è una relazione differente, un pò "superata" e comunque di difficile verifica!

#65
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Utente 277XXX

Allora parto da una precisazione riguardo il mio precedente commento, non ho mai affermato che le UNICHE SEDI delle funzioni superiori umane siano quelle della NEOCORTEX, ho semplicemente affermato che per quanto concerne queste funzioni le aree prefrontali, la cortecce associative giocano un ruolo molto più determinante. Certo che i Gangli alla base giocano un ruolo fondamentale per il movimento, che si pensava in precedenza è vero, ma ad oggi non è mai stato smentito. E' altresì vero che i neuroni dei Gangli sono dopaminergici e possono avere un ruolo anche nella sensazione di gratificazione e perchè no anche relativa importanza per alcune funzioni cognitive, d'altronde quello che siamo è dovuto alla somma di tutte le parti del cervello.

Il punto non era questo.

Il punto è che stiamo equiparando una comune azione umana come l'uso della pornografia/masturbazione all'uso di stupefacenti del calibro del'Eroina o della cocaina.

Voglio rammentare che prima che l'uomo inventasse gli abiti PER COPRIRSI DAL FREDDO, era esposto continuamente a genitali ed atti sessuali, ciò non ha portato la nostra specie ad estizione, bensì ad una continua evoluzione.

E' altresì evidente come i paesi sessuofobi,religiosi, con la fissazione della morale abbiano mediamente società meno evolute ed ignoranza dilagante.

Ho letto inoltre che l'uso della pornografia è "svincolato" dalla masturbazione, in reltà penso che siano collegati, e in base a ciò vorrei anche aggiungere che da recenti studi è emerso che un attività sessuale normale, (almeno 1 eiaculazione al giorno) è in grado di ridurre sensibilmente la probabilità di contrarre il CANCRO ALLA PROSTATA, forse queste ricerche sono meno diffuse poichè meno approvate da AZIONE CATTOLICA e similari.

Inoltre è stato affermato in qualche commento che l'attività masturbatoria/visualizzazione di pornografia potrebbe portare a depressione,mancanza di desiderio etc. Vorrei dire a tal propostido di rammentare una cosa, di soffermarsi sul motivo per cui si fa uso di pornografia: Per rispondere ad un desiderio PRIMARIO della piramide dei bisogni di MASLOW, l'attività sessuale, che ai cattobigotti piaccia o meno, rappresenta un istinto primario come dormire, mangiare, la sete, la non soddisfazione di una necessità primaria implica l'impossibilità di ragiungere gradini più alti di questa piramide, come il bisogno di autorealizzazione,etc.

Ritengo che un uso normale della pornografia con conseguente masturbazione (e lo dice anche questa statistica in fondo, dato che si riferisce a forti consumatori,dunque patologici) non causi alcun danno,come un bicchiere di vino al giorno, ovviamente se si consuma una bottiglia intera di vino i risultati sono devastanti.

Concluderei con una citazione che dovrebbe guidare il comportamento di tutti, sia nel bere, che nel mangiare che nell'avere rapporti sessuali: <<EST MODUS IN REBUS>>, il senso del limite: Le cose fanno male se si eccede.

Certo, osannare la pornografia è assurdo come anche lo è anche demonizzarla, in fondo altro non è che un "succedaneo" del sesso, il problema è quando si inizia a preferirla a quest'ultimo, cosa che nella stragrande maggioranza di casi non avverrà mai.

Se dovessimo abolire la pornografia sarebbe assurdo non abolire prima il vino rosso, le automobili, il formaggio(la caseina è una tossina), i crackers e gli alimenti con amido cotti a temperature alte(le parti dorate contengono potenti neurotossine), la carne rossa, ma poi, diciamoci la verità, che camperemmo a fare? moriremmo di suicidi di massa.

#66
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Dr. Giovanni Beretta

Gentile lettore,
qui non si vuole abolire nulla, tanto meno la masturbazione, e lei ci riferisce dati ormai noti e un pò scontati. E' arcinoto oggi che la masturbazione è considerata, soprattutto in un giovane, l'inizio ed il modo per fare le "prove generali" che gli permetteranno poi di manifestare e "praticare", senza problemi ed inutili ansie, tutte le varie e diverse manifestazioni che caratterizzano una regolare attività sessuale. Soprattutto la masturbazione, oggi è universalmente accettata e considerata, ripeto, come una tappa importante nella normale "maturazione" sessuale di un uomo ed anche di una donna. Lo studio da lei ricordato è stato pubblicato alcuni anni fa da un gruppo di ricercatori statunitensi, coordinati dal National Cancer Institute, che hanno valutato appunto il rapporto tra frequenza di eiaculazioni e rischio di tumore alla prostata. Per eiaculazione si intendeva sia quella ottenuta attraverso rapporti sessuali, emissioni notturne ed anche, ma non solo, masturbazioni. In questo studio sono stati analizzati i dati dell’Health Professionals Follow-up Study negli anni tra il 1992 e il 2000 che riguardavano 29.342 uomini. Nel corso di questo "controllo" su un ampio numero di uomini è emerso che ci sono stati 1.449 casi di carcinoma della prostata. In questo studio è stata messa in evidenza come una più alta frequenza di eiaculazioni era associata ad un più basso rischio di tumore alla prostata. Sono dati che devono essere confermati ma , tant'è , danno un'indicazione di come una "buona" attività sessuale sia positiva, ma non una esagerata attività masturbatoria, anche per altri aspetti importanti della nostra salute che non sempre vengono facilmente considerati. Lo studio in questione dimostrerebbe come gli atteggiamenti sessuofobici che hanno caratterizzato un pò tutto il XIX° e parte del XX° secolo siano oggi considerati anacronistici che è, mi sembra, anche la sua posizione culturale.

#67
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Caro 277766,
la risposta a quanto scritto sta già tutta su.
Voglio solo sottolineare nuovamente, come già scritto, che la mia idea sulla pornografia non è spinta dalla sessuofobia, dalla religione o da un attaccamento alla morale. Non dò nessuna accezione etica o morale alla pornografia, ma solo un ruolo di responsabilità nei confronti di un problema. Non trovo il nesso tra i video porno e i crackers (anche se a dire la verità li evito per via del colesterolo.. scherzo eh ;)...).
Il problema dell'attuale società lo ha citato Lei..ovvero la convinzione che la pornografia sia "un succedaneo" del sesso. Non è cosi.
Non condivido che sia necessaria almeno una eiaculazione al giorno per ridurre il rischio di cancro della prostata (chiedo scusa, ma quel si scrive su internet rimane..), eventualmente chi è più esperto di me potrà esprimersi in proposito.
Grazie per il suo intervento..
un caro saluto!!

#68
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Lo ha fatto mentre scrivevo :).
Rinnovo un caro saluto..

#69
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Dr.ssa Agnesina Pozzi
#70
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Dr. Daniele Tonlorenzi

Caro collega, sulla stimolazione trigeminale siamo molto avanti, il Prof. Marcello Brunelli (quello dell'AMP ciclico) lo studia da molto tempo. Insieme a lui abbiamo fatto tanti progressi, lui ha un lavoro fatto tanti anni fa sullo stretching mandibolare (bite alto) e le emicranie. Non è pubblicato perché oramai come sai i comitati etici sono diventati "rognosi". Sulle emicranie....... se ne vuoi sapere di più scrivimi drtonlorenzi@gmail.com

#72
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Dr. Giovanni Beretta

All'Utente 277766,
ribadisco che sul lavoro da lei citato e da me ricordato infatti, anche se ha coinvolto un ampio numero di uomini, come già le ho scritto, presenta dei risultati che devono comunque essere ulteriormente confermati da altre ricerche e quindi, come per molti lavori scientifici, anche questi dati non sono definitivi e devono essere valutati sempre in modo critico ed intelligente.

#75
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Utente 323XXX

Quanta curiosita' ha destato quest'argomento!
Premetto che non sono un medico, lo giuro! :)
Voglio solo aggiumgere alla vostra discussione che e' molto bello leggere di persone che si confrontano tra loro senza lo snobbismo della laurea o dell'appartenere ad un particolare ordine professionale. Non riesco a seguirvi alla perfezione quando vi dilungate su termini scientifici, ma mi sento lo stesso accresciuto nel leggerli e nella consapevolezza che magari la prossima volta ne sapro' un po in piu'.
@ dr. Sergio Formentelli: volevo solo dirle che da lei non mi sarei apsettato questo discorso sul fantomatico "rispetto", leggo i suoi interventi, ho riso quando ho letto il suo curriculum che mi ha fatto pensare: ecco un medico umano che non mette al primo posto solo il 110 e lode!
Un medico che parla in modo sincero quando dice che ci ha messo un anno in piu' a prendere il diploma, che non e' poi una tragedia!
Dov'e' la mancanza di rispetto se un utente si inserisce nel discorso con garbo ?
Perche' non si puo' esprimere un concetto che accresce la discussione? E se si nomina una proteina in piu' pazienza.
Non si preoccupi per noi utenti NON MEDICI, siamo in grado di saltare qualche proteina, qualche parolone in medichese, oppure possiamo chiedere aiuto a qualcuno che ce lo rende piu' semplice...
se Lei ama la sua disciplina, come penso, dovrebbe essere in grado di semplificarla e renderla accessibile a chi non ha avuto la sua stessa fortuna di leggere tanti libri ma che ugualmente puo' capire.
@dr. Agnesina: dalle sue parole traspare sempre un grande umanita' e sincerita', invidio i suoi pazienti e grazie per il siparietto che ci ha reso con l'utente Medico 349280, ha contribuito al turismo di SOVERATO e VALLEFIORITA!
Tiriamocela un po' di meno e buona vita a tutti, medici e non !

#76
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Dr. Daniele Tonlorenzi

Agnesina, ho letto con interesse i link che mi hai fornito. Ho un approccio diverso, qualcosa da qui si dovrebbe capire https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1968-disordine-temporomandibolare-e-dolore-facciale.html comunque la scarica trigeminale di base è fondamentale per il benessere e scompare a denti serrati (fusi neuromuscolari) stimolando il simpatico e si amplifica con i fusi neuromuscolari allungati stimolando il riflesso trigeminovagale. Tutto documentato sulla bibliografia. grazie comunque per la riflessione vedere le cose da angolazioni diverse non può che essere ricchezza.
Grazie

#77
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Ex utente

Lorenzo, grazie della mail.
Tuttavia voglio che la cosa sia reciproca, per cui lascio qui anche la mia: davide.marchese @ live.com (gli spazi prima e dopo la chiocciola li ho aggiunti io per evitare spam... e.. ops.. non sono più anonimo :D).
Un abbraccione a tutti. Ci rivediamo presto, da queste parti..!
Davide.

#78
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Dr.ssa Agnesina Pozzi

Oh! Benvenuto Davide!!!! A presto e grazie all'utente 323347 per le belle parole. Saluti a tutti

#79
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Utente 282XXX

Scusate se ripendo questo vecchio post ma vorrei dare il mio contributo (premetto che non sono un medico).

La pornografia esisteva già prima di Internet, negli anni precedenti si trovava sotto forma di fotografie e video, riviste cartacee e videocassette.
Il fruitore di pornografia "pre-internet" era solitamente un uomo adulto che comprava riviste e videocassette (piuttosto care) oppure un adolescente che "riciclava" qualche rivista trovata in giro...per un teen-ager già riuscire a guardare una videocassetta pornografica era un'impresa (per ovvi motivi). Insomma, prima di internet, per un adolescente senza reddito la pornografia era un evento occasionale. E anche tra gli adulti, il numero di persone che comprava certo materiale non era minimamente paragonabile al numero di persone che oggi hanno accesso quotidiano a contenuti erotici o pornografici.

Oggi l'adolescente ha accesso ad un'infinità di contenuti pornografici, tutti gratis, tutti ad alta risoluzione, il realismo che ne consegue aumenta enormemente l'eccitazione...tutta un'altra storia rispetto alle vecchie VHS. Questi contenuti sono disponibili direttamente sul suo cellulare, qualche anno fa erano disponibili solo sul PC, nella propria cameretta chiusa a chiave. Se volesse masturbarsi con l'ausilio di un porno potrebbe farlo in qualsiasi momento e ovunque riesca ad appartarsi. L'adulto? Idem.

Quindi l'evoluzione della rete e della telefonia mobile di fatto hanno aumentato in modo pressochè illimitato le occasioni per l'autoerotismo rispetto a qualche decennio fa.

L'opportunità di potersi "rilassare" in qualsiasi momento con l'ausilio di materiale estremamente eccitante per un adolescente rappresenta una tentazione a cui difficilmente riesce a sottrarsi soprattutto se si sente incoraggiato dal luogo comune che masturbarsi sia innocuo, anzi, salutare.

Quindi abbiamo un adolescente che si masturba tutti i giorni guardando "qualcun altro fare sesso" (anche questo è un dato importante).

Dovete sapere che un ottimo modo per aumentare l'eccitazione durante la masturbazione è quello di cambiare continuamente video poichè una nuova scena, con una nuova "attrice", rinvigorisce l'erezione, aumenta il piacere. Si chiama effetto Coolidge (come è stato già detto) ed è una cosa REALE. Chiunque abbia dimestichezza con qualsiasi "Tube" porno, sa che è innegabile il climax di piacere che provoca lo zapping pornografico.
Quindi abbiamo sessioni di autoerotismo coaudiuvate da un numero imprecisato di video di un certo genere...per esempio si può avere una predilizione per le donne con un seno prosperoso. Per un po' di tempo la categoria "Big tits" sarà la preferita e con (mettiamo) una decina di video, si arriva all'orgasmo. Dopo poco si comincerà ad esplorare altre categorie poichè l'effetto che si aveva alla vista di un seno florido, è sparito, non si raggiunge affatto la stessa eccitazione delle prime volte. Adesso per avere quella sensazione ci si sposterà per esempio verso contenuti leggermente più feticisti o hard, verso scene più forti insomma.
Portate avanti questa dinamica per anni e si arriverà alle categorie più estreme per riuscire ad ottenere un orgasmo soddisfacente.

Ricorda qualcosa questa dinamica?
Ogni tossicodipendenza funziona allo stesso modo: prima ne basta pochissimo, dopo un po' di più, fino a dosi da cavallo.
Credo che si chiami "tolleranza" ed è un aspetto comune di molte dipendenze, giusto?
Ora il fatto che non esistano crisi d'astinenza da porno o altri aspetti simili alle tossicodipendenze non vuol dire che non si possa parlare di "dipendenza" da porno.
In alcuni casi (di cui esistono parecchie testimonianze), il fruitore cronico di pornografia, non riuscirà a mantenere l'erezione con una donna in carne ed ossa poichè l'eccitazione è del tutto inferiore allo standard quotidiano a cui è abituato. Probabilmente il suo pene sarà desensibilizzato e la penetrazione gli sembrerà uno stimolo insufficiente per matenere l'erezione. Addirittura alcuni non riescono più a raggiungere l'orgasmo neanche masturbandosi senza l'ausilio della pornografia.
Se uno di questi porn-addicted decidesse di smettere di masturbarsi con i video, dovrebbe affrontare il problema di dipendere da essi per avere un orgasmo, senza contare il panico che provoca la presa di coscienza di ritrovarsi impotenti nei primi 20/30 anni di vita. Non assomiglierà all'eroinomane in astinenza, nè all'alcolizzato in hangover o al cocainomane in down (soprattutto perchè l'impotenza non è un tema di cui si parla apertamente) ma di sicuro non è una persona sana.

E infatti l'andrologo di turno, dopo aver stabilito che i livelli ormonali sono buoni e la prostata è sana, gli dirà che si tratta di un problema psicologico e che basta prendere del Levitra o del Viagra e risolto il problema.
Generalizzo? Lo so, è vero ma è un po' quello che fanno spesso anche i medici con i pazienti.
Del resto se un andrologo ha una cinquantina d'anni, non conosce queste dinamiche poichè non le ha vissute o le ha vissute in età adulta, quasi sicuramente avrà difficoltà a credere che il quadro da me esposto sia la norma oggi.

Secondo quanto si dice in rete riguardo l'argomento, i più sfortunati sono coloro che hanno cominciato a masturbarsi in piena era digitale.
Questi ragazzi, prima del loro primo rapporto sessuale, hanno anni di porno alle spalle, per loro il problema diventa particolarmente ostico anche dal punto di vista psicologico.
Chi invece è approdato alla pornografia digitale in età adulta sembra riuscire a riequilibrare la chimica del suo corpo praticando quello che in rete viene chiamato "NoFap" e cioè l'interruzione per almeno 90 giorni di ogni pratica di autoerotismo.
Se la dopamina funziona come una droga con conseguente sviluppo di tolleranza nei suoi confronti per un abbassamento del numero di recettori disponibile a trasmetterne il segnale, è plausibile pensare che l'astensione dalla masturbazione possa aiutare a ristabilire una soglia dopaminica normale.
O almeno questa è una speranza migliore del diventare un Viagra-dipendente.

Mi rendo conto di aver semplificato il discorso ai minimi termini presentando una casistica limitata ad alcuni esempi ma spero che si riesca a cogliere il punto fondamentale e cioè che: la situazione odierna è senza precedenti, c'è un estremo bisogno di un aggiornamento sul fenomeno da parte dei medici che non hanno per nulla presente l'entità del problema e tendono a non ritenere affidabili le ormai numerosissime testimonianze presenti sul Web.
Neanche un medico (Utente 349280) è riuscito a stimolare quantomeno la curiosità di qualche andrologo; nonostante l'impeccabile rigore scientifico della sua esposizione, ho letto risposte che denotano una chiusura mentale a dir poco allarmante.

Detto questo, vorrei precisare che ho grande rispetto per i medici, non credo esista una professione più nobile e importante ma in questo caso, sento l'esigenza di esortarli ad approfondire il discorso; è improbabile che il successo del NoFap sia solo una moda o una leggenda web, troppe testimonianze per essere tutte false, troppi i dati tecnologici e sociologici che purtroppo i medici ignorano.

Grazie per l'attenzione.

#82
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Dr. Giovanni Beretta

Gentile utente,
condivido con lei che oggi "troppi sono i dati tecnologici e sociologici che purtroppo i medici ignorano”!
Un cordiale saluto.

#83
Foto profilo Utente 282XXX
Utente 282XXX

Mi permetto di consigliare a chi fosse interessato, la visione di questo video (in inglese):

The great porn experiment | Gary Wilson | TEDxGlasgow
https://youtu.be/wSF82AwSDiU

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