Drunkoressia o anoressia alcolica
La drunkorexia o drunkoressia (anoressia alcolica) è una forma di disturbo alimentare. Conosciuta da sempre, è riemersa come falsa novità come spesso accade quando si diffonde un nuovo nome.
Il termine drunkoressia, infatti, è noto da tempo e descrive il comportamento degli anoressici che bevono per non mangiare o per vomitare.
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Il controllo del peso nell'anoressia
Chi soffre di anoressia o altri disturbi alimentari e si preoccupa di controllare il peso si può dividere in due cateogorie:
- chi pericolosamente ci riesce e, quindi, dimagrisce verso un ideale di peso più basso possibile;
- chi, invece, ce la fa a periodi, in alcuni meno facilmente, in altri si "lascia andare" e così via.
Chi dimagrisce grazie a un autocontrollo efficace, un certo punto corre il rischio di entrare in una psicosi anoressica.
In questo caso ci si vede grassi e si mira a condizioni non vitali di magrezza con ogni mezzo, soprattutto mostrando di essere tanto più spaventati da un aumento di peso quanto più si è magri, anziché il contrario.
In cosa consiste la drunkoressia?
Le persone malate di anoressia perdono il contatto con la realtà e tendono a considerare il "peso" un concetto astratto. Diventa più simile al controllo e in generale alla massa che non al grasso e alla forma corporea.
Chi non riesce a controllare il peso o mantiene il peso con sforzo, di solito è in cerca di metodi con cui poter ridurre questo sforzo.
In passato ad esempio le amfetamine (oggi quasi del tutto proibite) erano utilizzate per mantenersi magri, vivaci e stare svegli a lungo, con conseguenze tossiche sia sul comportamento che sulle prestazioni intellettive.
Un altro strumento di controllo del peso è il consumo di alcolici: la drunkoressia è un disturbo che riguarda chi assume questo comportamento.
L'alcol come strumento di controllo del peso
Solitamente il consumo di bevande alcoliche non ostacola quello del cibo, anzi di solito condisce il pasto, lo anticipa con l'aperitivo, "apre lo stomaco" e facilita il godimento del pasto come momento di socializzazione.
Alcuni individui però lo possono consumare una quantità eccessiva di alcol, anche senza gradirne il sapore o gli effetti, per sopprimere l'appetito, a partire da questa loro intenzione di evitare di mangiare.
Un certo grado di ebbrezza può attenuare la spinta a mangiare e anzi dare nausea, far sentire pieni e sazi ed eliminare la sensazione di disagio data dalla fame.
Quali sono i rischi dell'anoressia alcolica?
Questo tipo di uso o, meglio, abuso di alcol nel tempo è pericoloso per tre motivi:
- facilita la prosecuzione del disturbo alimentare come preoccupazione della persona;
- si può complicare con un rapporto indipendente con l'alcol, specie in chi è predisposto geneticamente (alcolismo);
- la nutrizione con l'alcol, anche se equivalente a livello calorico, è una malnutrizione, perché gli alcolici non sono alimenti ricchi in nutrienti essenziali, non contengono tutti gli elementi necessari al metabolismo.
L'alcol è tossico per molti tessuti (comprese le mucose gastrointestinali).
In parte i soggetti che usano l'alcol contro l'appetito contano anche sugli effetti tossici, ad esempio su quello irritante sulle mucose gastriche, per finire il "pasto" alcolico con un vomito che elimini anche l' apporto calorico dell'alcol.
Per approfondire:Il disturbo da vomiting
Quali sono le caratteristiche della drunkoressia?
Ebbrezza interna e nausea verso l'esterno sono quindi i due versanti che tenta di gestire chi soffre di drunkoressia. In alcuni casi l'effetto narcotico dell'alcol in eccesso è utilizzato per addormentarsi e saltare l'orario del pasto, in maniera da evitare di consumare cibo.
Una ulteriore complicazione riguarda il ricorso a grandi quantità di alcol (binge drinking) per placare l'ansia e la vergogna legate all'aumento di peso: a causa del mancato controllo del peso la persona si ubriaca, aggravando l'aumento di peso e anche la depressione o l'agitazione associate, compresi gli istinti suicidi.
Un altro aspetto della drunkoressia, specialmente nei casi più legati alla bulimia, è la produzione di comportamenti disinibiti o aggressivi, che la persona può inizialmente trovare divertenti o di cui può non avere precisa memoria dopo una ubriacatura, soddisfatta invece di non aver mangiato niente.
Per tutte queste ragioni chi soffre di disturbi del comportamento alimentare dovrebbe sapere che questa apparente soluzione, così come del resto tutte le altre, non sono una risposta per uscire dal problema ma per inchiodarcisi dentro e spesso aggiungono rischi ulteriori.
Poiché la tentazione di chi è preoccupato del proprio peso è forte e l'età è quella in cui il controllo del peso e della forma può rappresentare un obiettivo centrale e irrinunciabile, è bene farsi consigliare da un medico o da uno psicologo per evitare di abbracciare soluzioni distruttive convinte di avere scoperto un modo efficace di controllarsi.