Infanzia contatto mamma bambino.

Primissima infanzia e bisogno di contatto

L'epigenetica offre importanti conferme rispetto al ruolo del contatto con l'accudimento dei cuccioli: alcuni studi condotti da Meaney [1, 2] hanno evidenziato che cuccioli allevati con cure amorevoli avranno maggiori probabilità di diventare genitori premurosi e presenti, invece i cuccioli trascurati svilupperanno un sistema di gestione dello stress deficitario e, pur senza registrare cambiamenti nel DNA, alleveranno la prole nello stesso modo [3].

I tre cervelli

Come scrive Bortolotti [4], gli studi più recenti e aggiornati nel campo delle neuroscienze dimostrano che noi esseri umani possediamo tre cervelli:

  1. l'encefalo,
  2. il microbiota,
  3. la pelle.

La pelle

La pelle ha funzioni protettive, identificative e permette di trasmettere e ricevere emozioni.

È l'organo più esteso, che modula e contiene la vita interna rispetto a quella esterna. Ogni suo centimentro quadrato contiene migliaia di recettori che mandano segnali al cervello per conoscere il mondo e che entra in relazione con noi.

L'accudimento per contatto: benefici

L'accudimento dei bambini basato sul contatto è la norma biologica, confermato da diverse fonti autorevoli: Field [5] ha dimostrato che nelle culture che favoriscono il contatto fisico rispetto ai bisogni dei bambini, si registra un livello di aggressività inferiore rispetto alle culture in cui il contatto fisico è limitato.

contatto madre figlio

Inoltre il massaggio infantile avrebbe effetti curativi perché le sensazioni mediate dal contatto e dalla pelle contribuirebbero a stimolare la produzione di ormoni del benessere e del rilassamento.

Montagu [6], nel suo testo "Il linguaggio della pelle", indica che questa svolge molteplici funzioni fisiologiche tra cui regolare la temperatura corporea consentendo di diminuire di due gradi quella dei neonati con la febbre grazie alla reciproca stimolazione tra la diade madre-bambino.

La stimolazione tattile contribuisce ad inviare al cervello segnali che determinano la secrezione di prolattina, di conseguenza risulta molto importante consentire il contatto pelle a pelle tra madre e figli subito dopo la nascita per facilitare l'imprinting affettivo e facilitare le risorse fisiologiche necessarie per favorire l'allattamento.

La prima ora dopo la nascita, infatti, ricopre un'importante valenza affettiva e neurofisiologica, quando i livelli di ossitocina nella madre raggiungono il picco assoluto e gli occhi del neonato hanno le pupille dilatate dall'adrenalina secreta nel parto per facilitare il primo sguardo tra loro.

Quel momento gioca un ruolo importante nell'apprendimento affettivo che si realizza a livello cutaneo e ha l'obiettivo di rispettare la continuità tattile tra la vita dentro l'utero e fuori.

Montagau sottolinea che durante l'esogestazione (i nove mesi dopo la nascita) risulta fondamentale la comunicazione sperimentata attraverso il tocco, perché da questa dipendono le risposte psicomotorie ed emozionali che il bambino impara e sulla base di queste costruirà molte risposte secondarie apprese.

Fin dalla nascita si verifica la ricerca istintiva del contatto per regolare i sistemi neurofisiologici e in questa direzione il corpo materno funziona come un regolatore biologico dei parametri vitali, innescando un circuito in grado di ridurre in entrambi i livelli dello stress. Basti pensare agli effetti del contatto pelle a pelle dei bambini prematuri [4].

L'accesso al seno a richiesta, il sonno condiviso in sicurezza, la disponibilità al contatto fisico sono gli strumenti che permetteranno ai neonati e al loro cervello emotivo di formarsi, soddisfando le richieste di contatto.

La sincronia affettiva e la vicinanza con le figure adulte di accudimento li aiuteranno a sviluppare le connessioni nervose necessarie all'acquisizione delle sue competenze emotive, sociali e cognitive [4].

Bibliografia

  1. Meaney, M. J. (2001). Maternal care, gene expression and the transmission of individual differences in stress across generations. Annual Review of Neuroscience, 24, 1161-1192.
  2. Meaney, M. J., Tannenbaum, B., Francis, D. D., Bhatnagar, S., Shanks, N., Viau, V., O'Donnell, D., & Plotsky, P. M. (1994). Early environmental programming hypotalamic-pituitary-adrenal responses to stress. Seminars in Neuroscience, 6(3), 247-259.
  3. Bottaccioli, F. (2014). Epigenetica e psiconeuroendocrinologia. Edra.
  4. Bortolotti, A. (2017). Poi la mamma torna: Gestire il distacco senza sensi di colpa. Mondadori.
  5. Field, T. (2002). Infants’ need for touch. Human Development, 45(2), 100-103.
  6. Montagu, A. (2012). Il linguaggio della pelle. Verdechiaro edizioni.
Data pubblicazione: 03 maggio 2024

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