Il carcinoma delle laringe
Il carcinoma della laringe rappresenta il tumore maligno più frequente del distretto testa-collo; ogni anno si calcolano circa 3-6 casi/100'000 abitanti. Colpisce più frequentemente il sesso maschile con un rapporto di circa 10 a 1.
I fattori di rischio più importanti sono: il fumo cronico di sigaretta (circa il 95% dei pazienti ha una storia di tabagismo più o meno importante) e l'alcolismo, con un effetto esponenziale se presenti entrambi. Proprio per questo il tumore della laringe è più frequente in Veneto e in Friuli Venezia Giulia (18 casi l'anno ogni 100.000 bitanti), rispetto a Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana (10 casi l'anno ogni 100.000 abitanti) e al Meridione (7,3 casi l'anno ogni 100.000 abitanti). Fattori di rischio emergenti sono rappresentati da alcuni sierotipi di papillomavirus (HPV 16 - 18 - 31 - 33), i quali sono responsabili di tumori a prognosi migliore rispetto a quelli fumo/alcol correlati. Anche il reflusso faringolaringeo può essere annoverato tra i possibili fattori di rischio insieme allo smog e ai solventi chimici industriali.
La laringe viene divisa anatomicamente in una regione sovraglottica (che, semplificando, la potremmo considerare prevalentemente responsabile della deglutizione), una regione glottica (responsabile principalmente della fonazione) ed una regione sottoglottica (con prevalenti funzioni respiratorie).
Ne consegue che i sintomi di questo tumore possono essere rappresentati da:
- disfonia (raucedine): preococe per i tumori della regione glottica, tardivo per i tumori che originano dalla regione sovraglottica. Pur essendo un sintomo precoce, spesso i pazienti tendono a sottovalutarlo, portando a ritardi diagnostici che si riflettono in maniera considerevole sul trattamento e sulla prognosi.
- disfagia (difficoltà nelle deglutizione): precoce nei tumori che coinvolgono la regione sovraglottica (ad es. epiglottide, corde vocali false, ecc) e tardivo nei tumori che insorgono nella regione glottica. I pazienti possono lamentare inizialmente un generico fastidio o sensazione di corpo estraneo in gola che col tempo diventa difficolta alla deglutizione, la quale può essere per i cibi solidi, per quelli liquidi o per entrambi. Può diventare talvolta dolorosa (odinofagia).
- dispnea (difficoltà nella respirazione): generalmente è un sintomo tardivo, quando la neoplasia raggiunge dimensioni tali da occludere le vie aeree. La dispnea laringea di manifesta in fase inspiratoria (a differenza, ad esempio, di quella da asma che si manifesta in fase espiratoria) e può accompagnarsi ad un rumore inspiratorio (detto cornage) e ad un rientramento nelle fosse sovraclaveari (detto tirage).
- otalgia riflessa: talvolta il paziente può manifestare mal d'orecchio senza patologia a livello auricolare, per un ridondaza di innervazione sensitiva con alcuni nervi (ad esempio il trigemino e il vago).
- tumefazioni del collo (laterocervicali): possono essere avvertite dal paziente sia visivamente che palpatoriamente e rappresentano solitamente la presenza di linfoadenopatie laterocervicali tumorali.
Un'esame fondamentale per la diagnosi è la laringoscopia. Essa può essere effettuata con fibre ottiche rigide o flessibile e permette di ottenere informazioni importantissime per la gestione terapeutica, quali: la sede, le dimensioni, la motilità delle corde vocali (delle aritenoidi) e la compromissione dello spazio aereo. Sulla base del sospetto clinico basato sui dati clinici e sulla endoscopia si richiedono esami di stadiazione clinica come la TC con mezzo di contrasto (generalmente limitata al collo e al torace) e si procede ad esame bioptico. Posta diagnosi di carcinoma laringeo, stadiato con le immagini laringoscopiche e TC si programma il trattamento ottimale.
Le opzioni terapeutiche per il carcinoma laringeo sono molteplici ed hanno come obiettivi:
- rimuovere la malattia
- mantenere, quando possibile le 3 funzioni della laringe o cercare di vicariare le stesse
- garantire al paziente una buona qualità di vita.
La chirurgia gioca un ruolo fondamentale per il trattamento del carcinoma laringeo potendo offrire opzioni, ad impatto crescente, quali:
- la chirurgia laser: rappresenta il trattamento di scelta per i tumori glottici in fase precoce e si effettua per via trans-orale senza necessità di cervicotomia;
- la chirurgia robotica: quest'ultima è ancora in fase sperimentale e limitata ad alcuni distretti (ad esempio l'epiglottide);
- le laringectomie parziali (OPHL): si effettuano attraverso un incisione cervicale e permettono di asportare il tumore ricostruendo una neo-laringe con l'obiettivo di mantenerne le funzioni fondamentali;
- la laringectomia totale: si effettua attraverso un accesso cervicale e determina l'asportazione della laringe completamente con la separazione delle vie aeree (constituzione del tracheostoma a permanenza) e delle vie digestive (faringoplastica).
In associazione ai suddetti trattamenti, in alcuni stadi ben precisi, va associato un trattamento dei linfonodi del collo (svuotamenti linfonodali laterocervicali).
La redioterapia e/o la chemioterapia possono avere diversi ruoli:
- come trattamento di prima linea (in casi limitati)
- come trattamento neo-adiuvante (in casi limitati prima della chirurgia)
- come trattamento adiuvante (spesso dopo la chirurgia nei casi localmente avanzati)
Messaggi importanti:
- Evitare comportamenti e stili di vita che possano essere responsabili di carcinomi (prevenzione primaria)
- Attenzionare ed effettuare una visita precoce otorinolaringoiatrica con laringoscopia in caso compaiano, specie in soggetti a rischio, sintomi quali disfonia, disfagia, dispnea e tumefazioni del collo (prevenzione secondaria); infatti, una diagnosi precoce, permette trattamenti conservativi e garantisce precentuali di guarigione molto alte.
Dr. Teodoro Aragona