Vuoi che il tuo medico sia aggiornato per finta o che sia seriamente all'avanguardia?
L' Educazione Continua in Medicina (ECM) è un programma nazionale di attività formative, attivo in Italia dal 2002.
L'ECM prevede il mantenimento di un elevato livello di conoscenze relative alla teoria, pratica e comunicazione in campo sanitario. Peccato che le modalità con cui i medici italiani devono/possono acquisire i 150 crediti dovuti per il triennio 2017-2019 siano assolutamente folli.
Il sistema di acquisizione dei crediti, infatti, è totalmente svincolato da criteri di qualità.
In poche parole un ortopedico può raggiungere i 150 crediti magari partecipando a corsi di medicina sugli oligoelementi o un corso di psicologia dedicata all'orientamento della sessualità.
Se codesto ortopedico, invece, è docente in Corsi di formazione ospedaliera o universitaria non conta nulla.
Se il medico ha una valutazione accademica basata sull'H-index, non conta nulla.
Se il medico è stato direttore di un master nazionale di formazione infermieristica o medica, non conta nulla.
Allo Stato, attraverso la Commissione per l'educazione Continua in Medicina, interessa solo la quantità: i 150 crediti. Tra l'altro questi crediti vengono concessi ai Corsi con criteri altrettanto assurdi.
Un Corso di livello mondiale nella specialità del medico magari ottiene solo 10 o 12 crediti, mentre un Corso di cultura generale medica assolutamente aspecifico può arrivare anche a ottenere 50 crediti.
E' proprio la totale follia di questo sistema di "aggiornamento" che fa andare in bestia la totalità dei medici, che, massacrati da turni impossibili e in piena burning syndrome, si trovano a dover ottemperare a richieste solo puramente burocratiche e formali.
Per i medici, pertanto questi ECM sono diventati da Evitare Come la Morte.
Ci sarebbe molto da dire, ma molto meglio di me lo ha espresso in un bellissimo articolo il dr. Giovanni de Girolamo, medico specialista in psichiatria già direttore scientifico dell'Irccs Fatebenefratelli di Brescia:
http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=79928&fr=n