La guerra di Bagdad vola a Roma: 28 feriti al Policlinico A. Gemelli

antonio.valassina
Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare
Questa notizia ci è giunta da pochissime ore.

"Arrivano oggi in Italia su di un volo dell'aeronautica militare 26 vittime del terrorismo e il Ministero degli Esteri ha chiesto di mettere le sue struttre a disposizione".

Questo è il mio primo articolo del blog ed un racconto di ennesima emergenza "internazionale" nell'emergenza quotidana in cui viviamo qui al Policlinico A. Gemelli di Roma.

La Direzione Sanitaria ha sospeso tutti i ricoveri e dimesso tutti i pazienti dal Pronto Soccorso con codici minori inviandoli in altri Ospedali romani.

L'arrivo, previsto per le 16 di oggi 12 novembre 2010, è stato via via posposto. Ma ora sembra che i feriti comincieranno ad affluire verso le 20. Devo scendere nel bunker del Dipartimento di Emergenza e Accettazione.

Appena possibile mi collegherò di nuovo per raccontarvi in diretta questa emergenza di guerra irachena giunta in Italia.
Sono le 20.07 di Roma, Iraq.
Data pubblicazione: 12 novembre 2010

4 commenti

#1
Foto profilo Dr. Antonio Valassina
Dr. Antonio Valassina

E'andato tutto bene. Il gruppo di feriti arrivato con pulman ed ambulanze e' stato gestito secondo il piano Emergenze previsto dl nostro Policlinico. Il triage e' stato fatto fuori dal PS e quando sono entrati tutti avevano al collo la scheda con identita', codice e settore medico di pertinenza. Erano tutte ferite da FAF, alcune da proiettili a frammentazione. Interessante la gestione dei fori da parte dei medici di Bagdad.
Le ferite trapassanti minori (solo parti molli) erano state suturate subito al foro d'entrata e in 11^ giornata al foro d'uscita.
Quelle piu' complesse erano state lasciate aperte per 2 o 3 giorni e quindi suturate sempre soltanto al foro d'ingresso, lasciando aperto il foro d'uscita per 11-12 giorni. Tutte erano medicate con garze e bendaggio elastico leggero. Tutti i pazienti erano stati trattati con antibiotici per 11 giorni e nessuna ferita da proiettile presentava segni clinici di infezione. Nessuno dei pazienti affidati a noi ortopedici aveva febbre. Dunque un ottima gestione dei medici iracheni nonostante il caos dei feriti e dei morti che arrivano in continuazione ai loro Ospedali per la guerra civile in corso.
Da parte nostra rilevo che in 1 ora in circa tutti sono stati visitati, medicati e trattati secondo i problemi senza interrompere l'attivita' normale del Pronto Soccorso.
Insomma anche questa di Bagdad un'emergenza in piu' nell'Emergenza normale del nostro Pronto Soccorso.

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