Terapie integrate per i pazienti oncologici
Le terapie integrate, un insieme di interventi non farmacologici, stanno guadagnando sempre più spazio nella cura dei pazienti oncologici. Queste terapie, che supportano il percorso riabilitativo e il benessere complessivo del paziente, sono state al centro delle discussioni del XII Congresso Nazionale dell'Associazione Onconauti, svoltosi recentemente a Bologna.
Le nuove evidenze scientifiche dimostrano che l'integrazione di pratiche come l'attività fisica e il supporto psicologico migliora la qualità della vita, riduce il rischio di recidiva e aumenta le probabilità di sopravvivenza per chi affronta una diagnosi oncologica, specialmente per quanto riguarda il tumore al seno e il tumore alla prostata.
Indice
Benefici delle terapie integrate nel tumore al seno e alla prostata
Studi recenti confermano che le terapie integrate hanno un impatto positivo tangibile, soprattutto nei casi di tumore al seno e alla prostata. L'adozione di uno stile di vita sano, in aggiunta alle terapie farmacologiche, può:
- ridurre gli effetti collaterali legati ai trattamenti oncologici,
- favorire la riabilitazione,
- sostenere il paziente nell'affrontare meglio la malattia.
Secondo le relazioni presentate durante il congresso, le terapie integrate possono ridurre il rischio di sviluppare un secondo tumore fino al 50%. Attualmente, circa il 20% dei pazienti oncologici manifesta una seconda neoplasia nei dieci anni successivi alla diagnosi del primo tumore. Gli studi hanno mostrato che approcci come il supporto psicologico, la riabilitazione fisica e l'adozione di stili di vita sani possono prevenire ulteriori diagnosi tumorali, contribuendo così a migliorare la prognosi a lungo termine.
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Trattamenti integrati per il supporto fisico e mentale
L'oncologia integrata si distingue per l’utilizzo di interventi non farmacologici, come il supporto psicologico e le pratiche mente-corpo, che comprendono yoga, agopuntura, e Qi Gong. Queste pratiche mirano a fornire un sollievo psicologico e fisico ai pazienti, favorendo il recupero post-trattamento e riducendo sintomi come ansia e stress.
Questi trattamenti complementari, applicati nei principali centri oncologici internazionali, possono significativamente migliorare la qualità della vita e contribuire a un più efficace percorso riabilitativo. Gli esperti sostengono che le pratiche mente-corpo e il supporto psicologico hanno dimostrato di essere un complemento essenziale per i trattamenti farmacologici, con benefici estesi anche alla sfera sociale e relazionale dei pazienti.
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Attività fisica come prevenzione oncologica
Un’area di crescente interesse riguarda il ruolo dell'attività fisica strutturata nella prevenzione delle recidive tumorali. I dati sull’attività fisica hanno evidenziato che questa svolge una funzione simile a quella di un "farmaco naturale" per i pazienti oncologici.
Secondo gli studi presentati, le donne che praticano almeno mezz'ora di attività fisica al giorno hanno mostrato una riduzione del 43% del rischio di mortalità complessiva e del 30% del rischio di mortalità specifica per il tumore al seno rispetto a donne sedentarie.
Anche nei casi di tumore alla prostata, l'attività fisica ha effetti positivi significativi. Si è visto che nei pazienti in sorveglianza attiva, l'esercizio fisico può ridurre il rischio di recidiva del 20% e migliorare la sopravvivenza del 40%.
Gli esperti ritengono che tali benefici siano dovuti sia a un'azione diretta del muscolo, che produce molecole in grado di contrastare la proliferazione delle cellule tumorali, sia a un rafforzamento del sistema immunitario, che ostacola la crescita delle cellule neoplastiche.
Nuove linee guida per un follow-up integrato
Un altro tema chiave del congresso è stata l’importanza di un follow-up integrato. Recentemente, l'Associazione Italiana dei Gruppi Oncologici Multidisciplinari (AIGOM) ha pubblicato un consensus che sottolinea la necessità di un percorso di riabilitazione psicologica e fisica per i pazienti oncologici, oltre a un monitoraggio regolare della salute dell'osso, della salute ginecologica e cardiologica, e all’adozione di stili di vita sani.
Queste nuove linee guida propongono di integrare le terapie nel follow-up, considerando sia il supporto fisico che quello psicologico come parti fondamentali per la prevenzione delle recidive e per una qualità della vita ottimale.
Le terapie integrate, affermano gli specialisti, rappresentano una nuova frontiera nell’oncologia, poiché offrono una prospettiva più olistica della cura del paziente. Grazie alla sinergia tra trattamenti farmacologici e interventi non farmacologici, oggi è possibile migliorare significativamente la vita dei pazienti oncologici, offrendo loro un percorso riabilitativo completo e personalizzato.
Fonte
- Comunicato stampa XII Congresso Nazionale dell’Associazione Onconauti