I benefici del nordic walking nel tumore al seno e nelle malattie cardiovascolari
Svolgere attività fisica è ormai un fattore noto per mantenersi in buona salute e prevenire le malattie, così come indicato anche nelle Linee Guida dell’OMS che raccomandano per ogni fascia di età la quantità di tempo settimanale da dedicare allo sport.
Nordic walking: l’esercizio fisico che fa bene alle donne
Gli studi svolti nel corso degli anni hanno dimostrato l’efficacia sulla salute del regolare esercizio fisico ed è quanto è stato ribadito anche in occasione di un recente convegno che si è tenuto a Savona il 18/10/2024, organizzato da Valentina Godani Istruttore Tecnico Nazionale FIDAL e Coni, che opera in Liguria e che ha presentato il Progetto Passi di Vita dedicato alle donne con tumori femminili [1]. Nell’ambito delle iniziative previste per l’ottobre rosa, dedicato alla prevenzione del tumore al seno, nello specifico sono stati presentati gli effetti benefici dello sport nelle pazienti (o ex pazienti) colpite da questa forma di cancro.
L’attenzione è stata rivolta, in particolare, alla disciplina del nordic walking (o camminata nordica), una camminata naturale resa più efficace attraverso l’impiego funzionale di appositi bastoncini che amplificano il movimento permettendo di coinvolgere il 90% della muscolatura, utilizzandoli non come mero appoggio ma con un movimento di spinta. Grazie al movimento completo del corpo migliora l’efficienza circolatoria e respiratoria e aiuta a mantenere la tonicità muscolare e articolare.
Perché il nordic walking è indicato per il tumore alla mammella?
La tecnica è molto utile per le pazienti che hanno avuto un carcinoma della mammella e che hanno subito la dissezione ascellare.
Il nordic walking permette infatti di:
- recuperare la motilità del braccio e della spalla che, dopo l’intervento, è compromessa nel 40-50% delle pazienti.
- corregge o previene una tendenza molto comune tra le donne che hanno subito un intervento di mastectomia: quella di modificare la postura, che alla lunga è causa di altri problemi di salute.
- accelera anche esiti cicatriziali dovuti sia alla chirurgia che alla radioterapia.
Testimonianze dirette di pazienti raccontano come questa attività abbia dato supporto in tutte le fasi della malattia: a partire dalla diagnosi, ossia la fase di paura della morte e incertezza per il futuro, nella fase della terapia con i relativi effetti collaterali e, infine, in quella post-operatoria caratterizzata dalle limitazioni motorie. Trattandosi di un’attività che si svolge all’aria aperta e in gruppo ha permesso loro di riacquisire l’entusiasmo perso durante la malattia.
Nordic walking e altre patologie
Gli effetti salutari di questa attività sportiva sono dimostrati anche per altre patologie, come il morbo di Parkinson, ma anche su altre forme di tumore.
“Si formano linfedemi anche in caso di tumori della prostata, dell’utero e delle ovaie, del colon e della vescica. In questi casi linfedemi degli arti inferiori. Per chi ha subito interventi in queste sedi il nordic walking riattiva la circolazione e ristabilisce il passo corretto”, afferma il dott. Antonio Mander, chirurgo vascolare e istruttore di riabilitazione oncologica.
L’efficacia del nordic walking è dimostrata anche dalla quantità di pubblicazioni che negli ultimi anni sono state fatte in merito alle patologie per le quali è indicata. Oltre alle neoplasie già citate, si parla di:
- malattie neurologiche, come appunto il Parkinson, ma anche Long Covid;
- malattie metaboliche, come diabete, obesità, ipertensione, dislipidemie, osteoporosi;
- patologie ortopediche, come artrosi, fibromialgia, riabilitazione post-interventi chirurgici;
- patologie psichiatriche, come ansia, depressione, psicosi.
Infine, i benefici del nordic walking sono noti per la salute cardiovascolare.
Pubblicazioni su Pubmed dal 1974 ad oggi [2]
Nordic walking e prevenzione del rischio cardiovascolare
Come ricorda la Dott.ssa Paola Gnerre (direttore struttura complessa di Medicina Interna ASL2 Savona) le malattie cardiovascolari sono il primo motivo di ricovero ospedaliero e l’esercizio fisico è uno dei tanti fattori modificabili sui quali possiamo intervenire per prevenire il rischio cardiovascolare.
Oltre all’adottare uno stile di vita sano (non fumare, limitare gli alcolici, seguire una dieta equilibrata usando poco sale) è pertanto consigliato di praticare attività fisica regolare, che si intende:
- almeno 30 minuti al giorno di esercizio moderato aerobico (camminata, corsa, bicicletta, nuoto) per 5-7 giorni alla settimana
- oppure attività fisica intensa 2-3 volte a settimana.
“Secondo uno studio condotto su 63.566 donne a cui è stato diagnosticato un tumore al seno, le malattie cardiovascolari sono state la causa principale di morte nel 15,9%. Tuttavia, la consapevolezza pubblica della coesistenza di queste malattie è minima”, ricorda Gnerre, “La somiglianza dei fattori di rischio predisponenti nel tumore al seno e nelle malattie cardiovascolari contribuisce in modo significativo alla sovrapposizione tra le due malattie, rendendo fondamentale identificare e gestire i fattori di rischio cardiovascolari in questa popolazione”.
Come ricorda la Dott.ssa Anna Magliano, specialista in scienza dell’alimentazione, l’attività fisica è consigliata anche nel Piatto del Mangiar Sano, creato dagli esperti di nutrizione della Harvard T.H. Chan School of Public Health che, seguendo le indicazioni della dieta mediterranea, suggerisce la suddivisione degli alimenti per ottenere un pasto bilanciato. Al di fuori del piatto, però, è anche specificata la raccomandazione a praticare del movimento.
Il piatto del mangiar sano 1
L'importanza della prevenzione
Poiché tra i fattori di rischio delle patologie oncologiche e cardiovascolari vi sono, purtroppo, anche quelli non modificabili (come, per esempio, l’età e l’ereditarietà), come ricorda il Dott. Marcello Brignone, endocrinologo, ematologo e presidente di LILT Savona, è importante ribadire l’importanza delle tre fasi di prevenzione:
- Prevenzione primaria: prevenire l'insorgenza di malattie con stili di vita sani e vaccinazioni.
- Prevenzione secondaria: individuare precocemente malattie asintomatiche tramite screening o diagnosi precoce, per trattarle in fasi iniziali e limitarne la progressione.
- Prevenzione terziaria: intervenire su malattie già diagnosticate per ridurre le complicanze, migliorare la qualità della vita e prevenire ulteriori peggioramenti o ricadute.
Note
- “Prevenzione, alimentazione e attività sportiva nel tumore al seno per uno stile di vita sano e attivo” – Savona, 18/10/2024. Sono intervenuti: Dott. Marcello Brignone, presidente LILT Savona -Dott.ssa Paola Gnerre, direttore struttura complessa di Medicina Interna ASL2 Savona - Dott.ssa Anna Magliano, specialista Scienze dell’Alimentazione – ASL2 Savona - Dott. Antonio Mander, direttore UO Riabilitazione Vascolare e Oncologica Roma - Valentina Godani, Istruttore Tecnico Nazionale FIDAL e CONI nordic walking.
- Pubmed - Pubblicazioni sul nordic walking
Crediti immagini
- Copyright © 2011, Harvard University. For more information about The Healthy Eating Plate, please see The Nutrition Source, Department of Nutrition, Harvard T.H. Chan School of Public Health, www.thenutritionsource.org, and Harvard Health Publications, www.health.harvard.edu. (Source: https://nutritionsource.hsph.harvard.edu/healthy-eating-plate/)