Tatuaggi rischi.

I tatuaggi aumentano il rischio di linfoma?

I possibili effetti a lungo termine dei tatuaggi non sono ancora del tutto studiati, ma recentemente è stata pubblicata una ricerca sull’associazione tra tatuaggi e rischio di linfoma.

Tatuaggi e linfoma: cosa dice la ricerca?

Lo studio è stato condotto presso l’Università di Lund in Svezia [1] e ha messo a confronto un gruppo di soggetti con diagnosi di linfoma in base ai registri della popolazione.

Il gruppo di persone con linfoma è stato abbinato a un insieme di soggetti corrispondente per sesso ed età, ma senza diagnosi di linfoma, per un totale di 11.905 persone. A entrambi i gruppi è stato poi sottoposto un questionario sullo stile di vita al fine di evincere se fossero tatuati o meno.

Oltre ad analizzare altri fattori, come il fumo e l’età, rilevanti per il rischio di malattia, dai risultati dello studio è emerso che tra i soggetti tatuati il rischio di sviluppare il linfoma era più alto del 21%.

Il dato interessante è che in partenza si era ipotizzato che il rischio di tumore fosse legato alle dimensioni della superficie tatuata, ma non è così: a un tatuaggio di piccole dimensioni viene associato lo stesso livello di rischio di uno più grande.

Perché aumenta il rischio di linfoma?

Anche se i risultati suggeriscono di approfondire il tema con ulteriori ricerche, Christel Nielsen, la ricercatrice che ha portato avanti lo studio, ritiene che l’associazione tra corpi tatuati e linfoma sia dovuta a una potenziale infiammazione di basso grado che il tatuaggio scatenerebbe nell’organismo e che, a sua volta, potrebbe scatenare il cancro.

Secondo la Dott.ssa Nielsen questo avviene perché l’inchiostro iniettato viene interpretato dal corpo come un “estraneo” attivando il sistema immunitario: la maggior parte dell’inchiostro viene trasportato lontano dalla pelle per depositarsi nei linfonodi.

Quali sono i rischi dei tatuaggi?

Il rischio di cancro e di altre malattie infiammatorie associato alla presenza di tatuaggi continuerà a essere studiato e, allo stesso tempo, le persone continueranno a tatuare i propri corpi.

È importante però ribadire che questa pratica alquanto diffusa può avere degli effetti sulla salute ed è necessario non sottovalutare eventuali sintomi che si potrebbero manifestare in seguito alla presenza dei tatuaggi sul proprio corpo.

Come scriveva già nel 2018 il Dott. Salvo Catania e ripreso in un recente post nel forum Ragazze Fuori di Seno, l'allarme non è ingiustificato.

Infatti già alcuni anni fa i dermatologi dell'European Academy of Dermatology and Venereology di Parigi avevano inoltrato all’Unione Europea un appello per rafforzare la normativa sugli inchiostri per i tatuaggi.

Secondo gli esperti i coloranti possono rilasciare ammine aromatiche cancerogene e idrocarburi aromatici policiclici e i principali effetti collaterali sarebbero la contaminazione batterica e il rischio di allergie o effetti tossici. A questo si aggiunge, inoltre, la sensibilità al sole.

Dal punto di vista oncologico, dice il Dott. Salvo Catania, deve valere la regola dell’equilibrio e della moderazione.

In termini di prevenzione, è bene ribadire che con tatuaggi molto estesi o con colori molto scuri è complicato effettuare i controlli su nevi sospetti o su nuovi nevi che potrebbero insorgere nelle aree tatuate. Questo renderebbe, pertanto, difficoltosa l’individuazione di un eventuale melanoma.

Per approfondire:Grandi tatuaggi e melanomi: esiste un legame?

 

Data pubblicazione: 31 maggio 2024

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