Franco Berrino e il nuovo libro "Il cibo dell'uomo"
Ieri 22 maggio 2015 Franco Berrino ha presentato nella sede del Treeoflife di corso Monforte a Milano il suo ultimo e atteso libro: "il cibo dell'uomo".
Conosco da oltre 25 anni Franco Berrino che non ha certo bisogno di presentazioni in quanto medico, epidemiologo, Direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell'Istituto dei Tumori di Milano, ha promosso lo sviluppo dei registri tumori in Italia e in Europa.
Chiamato più volte per allestire grandi studi internazionali per indagare il rapporto fra stile alimentare, livelli ormonali e successiva incidenza del cancro e sperimentazioni sullo stile di vita per prevenire l'incidenza del cancro al seno e delle sue recidive (Progetti Diana: attualmente in corso Diana 5).
Avevo letto molti dei temi trattati dal nuovo libro perchè questo può essere considerato un approfondimento dell'opuscolo "il cibo dell'uomo", stampato e ristampato molte volte da varie organizzazioni di volontariato.
Anche io avevo utilizzato diversi temi dell'opuscolo sulla rete, sia sul mio sito sia su medicitalia in forma di intervista a Franco Berrino.
Poichè Franco Berrino sostiene che sia bene scrivere libri solo se si ha qualcosa da dire, da aggiungere a quanto già è stato scritto, ho voluto chiedergli "cosa avesse da aggiungere" con il nuovo libro.
Questa la risposta :
>>Aiutare a riunire informazioni scientifiche, disperse in una miriade di pubblicazioni non facilmente accessibili, in poche ricette digeribili dai non specialisti.Aiutare a smascherare ciarlatani prezzolati dall'industria alimentare o farmaceutica, o semplicemente ignoranti. Connettere informazioni scientifiche sul cibo con le grandi tradizioni culturali e religiose dei popoli, che hanno codificato le prassi alimentari adatte all'ambiente di vita e rispettose della natura. Valorizzare il cibo semplice e i grandi chef della cucina povera, le donne del popolo >>
A partire dagli anni 70 ricerche epidemiologiche, che hanno coinvolto centinaia di migliaia di persone e studiato decine di migliaia di casi di tumore, di infarto, hanno confermato al di là di ogni ragionevole dubbio, che la trasformazione del cibo che ha accompagnato la rivoluzione industriale della produzione e della distribuzione alimentare, ha avuto un ruolo importante nella genesi delle malattie croniche che caratterizzano il mondo moderno.
L'obiettivo del libro è quello di rivalutare il cibo semplice e trasmettere poche ma importanti raccomandazioni preventive: più cereali integrali, legumi, verdura, frutta, meno zuccheri e cereali raffinati, carni e latticini.
L'autore fornisce una guida
- a chi diffida della pubblicità e dei nutrizionisti televisivi ma non sa come orientarsi
- ai genitori che si interrogano su quale sia l'alimentazione migliore per crescere i propri figli
- a chi soffre di piccoli disturbi che incidono fortemente sulla qualità della vita
- ai malati che si chiedono quale sia l'alimentazione per aiutare la guarigione e prevenire le recidive della malattia
- ai medici che, consapevoli della loro impreparazione (riguardo all'alimentazione), desiderano aiutare i loro assistiti con umiltà e competenza
- a erboristi, farmacisti e gestori di negozi biologici perchè non veicolino proposte dietetiche potenzialmente nocive.
Perchè il libro merita una consultazione da parte dei medici e non solo?
Perchè spiega con linguaggio divulgativo le ragioni scientifiche che hanno portato a standardizzare le raccomandazioni elaborate dal Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro(WCRF), in collaborazione con l'Istituto Americano per la ricerca sul Cancro (AICR), a seguito di una opera ciclopica di revisione di tutti gli studi scientifici sul rapporto fra alimentazione e tumori, cui hanno contribuito oltre 150 ricercatori (e tra gli italiani Berrino), epidemiologi e biologi, di circa 50 centri di ricerca fra i più prestigiosi al mondo.
Questa opera è molto prudente nelle conclusioni, ma riassume in 10 raccomandazioni, solo i risultati più solidi della ricerca scientifica. E' stata pubblicata nel 2007 e viene costantemente aggiornata in base ai nuovi studi su www.dietandcancerreport.org/cup .
Il libro ha il merito di spiegare punto per punto le ragioni delle varie raccomandazioni. Una tra tutte: si ipotizza in particolare che lo squilibrio metabolico causato dalla nostra dieta troppo ricca di carboidrati raffinati e grassi saturi, associata ad una ridotta attività fisica [ https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/90-l-attivita-fisica-riduce-il-rischio-di-morire-prematuramente-soprattutto-per-tumore-e-infarto.html ], determini un aumento dei livelli di insulina nel sangue, che a sua volta fa aumentare la produzione di ormoni sessuali e di altri fattori di crescita che favoriscono sia la formazione che la progressione di alcuni tumori. All'atto pratico il consiglio principale è quello di mantenere con l'alimentazione sempre basso il livello di insulina nel sangue, che viene prodotta quando aumenta il livello di glucosio nel sangue. Purtroppo utilizziamo molti di questi alimenti, detti ad alto indice glicemico,: il pane bianco, farina 00, i dolci di pasticceria, patate, riso brillato, i fiocchi di mais.. Vi sono poi alimenti che pur non avendo un alto indice glicemico, stimolano direttamente la produzione di insulina, come il saccarosio (comune zucchero) ed il latte. Gli alimenti ricchi di grassi animali, infine come le carni rosse, il burro e i formaggi, ostacolano il funzionamento dell'insulina, nel senso che rendono difficile il passaggio del glucosio del sangue alle cellule per cui la glicemia rimane alta e il pancreas deve produrre insulina in continuazione.
Questi cibi vanno consumati occasionalmente.
Riguardo alle carni quindi si raccomanda di limitare il consumo di carni rosse (ovine, suine e bovine) ed evitare il consumo di carni conservate