Socket Shield: una nuova metodica applicata all'implantologia
L'estrazione di un dente comporta sempre una perdita di osso e gengiva, lasciando frequentemente inestetismi e alterazioni del sorriso. Possono allora rendersi necessari interventi chirurgici aggiuntivi per correggere questi difetti comportando tempi di attesa più lunghi e talvolta risultati non predicibili.
Cos'è la Socket Shield?
La Socket Shield consiste nel mantenere una piccola porzione di radice del dente nel versante esterno (o vestibolare): questa sottile lamina di radice del dente (chiamata shield) consente di mantenere i volumi (impendo quindi il riassorbimento) sia di osso che di gengiva con un risultato estetico eccellente e senza dover ricorrere ad ulteriori trattamenti chirurgici di correzione.
L'impianto può essere inserito nella stessa seduta riducendo i tempi di attesa e, se vi sono le condizioni, è possibile ricevere una corona immediata, non solo in zone estetiche ma anche il regione molare.
La tecnica utilizzata è miniinvasiva e non richiede dei punti di sutura, con elevato comfort post operatorio e caratterizzata da pressoché nullo dolore o gonfiore.
La metodica ha un back-round di oltre 12 anni ed è uno strumento utilissimo per il dentista.
Esiste una Società scientifica creata due anni fa in Italia (SISS-Società Italiana Socket Shield) e vi sarà a Giugno il primo convegno internazionale su questa ed altre tematiche implantologiche a Torino.
Casi clinici
Vi condivido alcune immagini di casi clinici che dimostrano l'integrazione estetica dell'impianto nel cavo orale (l'impianto risulta non facilmente identificabile).
Elementi 24,25 (due impianti su premolari)
Molare inferiore
Premolare
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