Carie recidiva.

Un dente già curato può cariarsi di nuovo?

alessandro.cappelli
Dr. Alessandro Cappelli Dentista, Odontostomatologo

Capita piuttosto spesso, durante una visita di controllo, di fare notare al paziente che uno o più dei suoi denti sono cariati, al di sotto di vecchie ricostruzioni (o otturazioni). E inevitabilmente la domanda che segue è come sia possibile visto che il dente era già stato curato.

Esiste, infatti, la convinzione che un dente curato non possa mai più cariarsi, quasi che il fatto di curarlo lo renda "immune" da nuovi problemi. In realtà non è così, vediamo perché.

Perché il dente otturato può cariarsi di nuovo?

Immaginate i vostri denti come una palla da biliardo di avorio, estremamente lucida e compatta e dura.

L'avorio è lo smalto che copre i nostri denti: una sostanza durissima, seconda solamente al diamante, ma attaccabile dai batteri della placca batterica. Questi producono acidi così potenti da riuscire ad intaccare questa superficie e penetrare in essa (ovviamente se non vi lavate bene i denti).

Ebbene immaginate che la palla sia bucata e che voi la diate ad un abile artigiano (il dentista) che la riparerà a regola d'arte, in maniera quasi invisibile. Per quanto ben fatto sia il lavoro, esisterà sempre un punto di passaggio tra la riparazione e la parte originale. Questa microfessura sarà una porta di ingresso per le sostanze che hanno causato la perforazione sulla palla (dente) completamente intatta.

I batteri sono veramente molto piccoli e capaci di infiltrarsi anche in fessure nell'ordine di pochi millesimi di milimetro.

Per analogia, quando lo smalto dentale viene intaccato dai batteri della placca e il dentista ripara il danno ricostruendolo, rimarrà sempre una microscopica fessura tra la riparazione e lo smalto intatto. È appunto in questa microfessura che i batteri possono infiltrarsi e generare una nuovo processo carioso.

Per approfondire:Igiene orale: gli errori da evitare

Cosa favorisce il ritorno della carie?

Naturalmente la probabilità che questo avvenga è direttamente proporzionale alle dimensioni di questa microfessura ed al grado di igiene orale del paziente.

Per il primo aspetto bisogna specificare che sullo smalto (parte esterna e dura del dente) questa fessura, usando i compositi e gli adesivi di ultima generazione, è veramente minima e capace di contrastare efficacemente l'invasione batterica.

Ma se la ricostruzione coinvolge la dentina (parte più morbida interna e meno dura del dente), come avviene ad esempio al colletto dei denti quando c'è la radice del dente esposta, il gap può essere maggiore.

E maggiore può essere anche in altre condizioni relative alla estesa distruzione del dente ed alla penetrazione della carie in zone profonde e scarsamente accessibili alle manovre di igiene. Ad esempio quanto la parte più profonda della carie è sottogengivale e quindi di difficile accesso alle manovre di igiene.

Questo rischio di recidiva cariosa è proporzionale alla ampiezza della cavità che il dentista deve scavare per eliminare la parte cariata, quindi è direttamente proporzionale alla gravità della carie.

In altre parole, più il dente è rovinato, maggiore sarà l'interfaccia tra il dente sano e la ricostruzione e maggiore sarà il rischio di nuova carie.

Ovviamente tutto questo può succedere in tempi lunghi, misurabili in anni e non in mesi. Se un dente curato pochi mesi prima risulta avere ancora una carie, non si tratta (generalmente) di una nuova carie, ma probabilmente della insufficiente pulizia e detersione della vecchia carie e/o di una scarsa qualità della ricostruzione.

Come evitare il ritorno della carie?

Crcate di curare le carie al loro primo apparire in modo da avere una "riparazione" il più piccola possibile e conservare la maggior parte del dente sano.

Se tuttavia avete ampie ricostruzioni in bocca, fatele controllare periodicamente (meglio con rx) in modo da intercettare alla prima insorgenza una eventuale recidiva della carie.

Guarda il video: 5 consigli per la salute orale

Data pubblicazione: 14 gennaio 2012

1 commenti

#1
Foto profilo Utente 114XXX
Utente 114XXX

Dopo un. ora su internet e sul sito finalente trovo una risposta esaurientissima alla mia domanda: "Le carie (attive) vanno curate il prima possibile? O bisogna attendere che diventino di dimensioni "modeste"? "

Stampero questa pagina e la terrò come monito sul mio comodino.
ps. purtroppo il mio dentista mi ha diagnosticato due piccolissime carie attive (che lui ha definito secche, visto la progressione lenta) e ha deciso di intervenire con un otturazione semplice.

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