Come curare la malattia parodontale/piorrea
Rispetto a quanto spesso è risaputo nella malattia parodontale conosciuta con il termine di piorrea, gli elementi dentari possono essere mantenuti anche in pazienti con grave retrazione ossea e gengivale per un periodo molto lungo, se adeguatamente trattati. In questo modo, con le tecniche attualmente a nostra disposizione, si permette ai nostri pazienti un’adeguata funzione ed estetica.
Per ottenere questo risultato sono stremamente importanti la diagnosi corretta e una terapia efficace.
Come fare la diagnosi?
Purtroppo, frequentemente, capita che la diagnosi di parodontite sia occasionale fortuita e tardiva in quanto questa malattia ha un decorso subdolo, asintomatico così da minare per anni le fondamenta dei denti costituite dal tessuto parodontale, ossia gengive e osso.
La corretta diagnosi può essere effettuata con il sondaggio parodontale e con le radiografie endoorali.
Intanto cerchiamo di spiegare cos’è la piorrea e cosa fare per la prevenzione e per la cura.
Cos'è la piorrea?
La piorrea è una malattia mutifattoriale e come tale riconosce multiple cause che la determinano tra cui le più importanti sono:
- l’igiene orale,
- fattori familiari,
- fattori costituzionali,
- situazione occlusale.
Igiene orale
L’igiene orale domiciliare, quindi l’igiene che i nostri pazienti effettuano giornalmente è il fattore di maggiore importanza nel predisporre i nostri pazienti, se poco o mal eseguita, alla piorrea con il depositarsi della placca batterica che si trasforma in tartaro rappresentando un’aggressione continua ai tessuti di supporto dentale.
Non significa che tutti i pazienti con tartaro soffriranno della malattia parodontale, ma coloro che sono predisposti per fattori congeniti od acquisiti presenteranno importanti lesioni ai tessuti di supporto dentali.
Per approfondire:Igiene orale: gli errori da evitare
Familiarità
La malattia parodontale non viene ereditata come si teme, ma è vero che vi è una familiarità e quindi maggior predisposizione all’interno del ceppo familiare affetto da malattia parodontale.
Malocclusioni
Le malocclusioni, cioè le alterazioni del normale equilibrio occlusale non trattate e che richiederebbero per la risoluzione l’uso di apparecchi ortodontici, utilizzabili ormai da anni, anche in età adulta, sono frequentemente responsabili di importanti danni parodontali: questo avviene in quanto i denti posizionati in sedi scorrette non hanno adeguata e stabile quantità ossea sì che, anche in assenza di traumi chimico-fisici, vanno in sofferenza.
Altri fattori di rischio
Il fumo per le alterazioni sia locali che circolatorie periferiche generali, è una causa importante della malattia parodontale e non solo, è anche responsabile di una ridotta efficacia dei nostri trattamenti.
Anche il diabete, come altre malattie sistemiche ed alcuni farmaci, può predisporre alla malattia parodontale; questi pazienti devono quindi avere massima attenzione nel mantenimento dell'igiene quotidiana e sottoporsi a regolari controllo onde prevenire le possibili complicanze legate alla patologia.
A livello locale agiscono negativamente sul tessuto di supporto dei denti, anche le otturazioni o protesi scorrette o obsolete provocando danni in funzione della loro estensione e forma.
Come si cura?
Chiaramente da questa breve descrizione si può capire come la rimozione, laddove possibile, delle cause generali e locali sia importante per il trattamento della piorrea.
Ecco quindi che la collaborazione tra il paziente ed il paradontologo, figura di riferimento per questa malattia, è di fondamentale importanza per arrivare al successo rendendo efficace la terapia.
Non è infatti possibile per noi eseguire trattamenti efficaci in pazienti ove dopo pochi giorni si ha nuovo deposito di placca batterica per la scadente igiene orale. Ed ecco perché quando si programmano i piani di trattamento con i pazienti ci si impegna a motivarli e a chiedere la loro collaborazione confermando quanto il loro ruolo giornaliero sia di fondamentale importanza per la stabilità del risultato a lungo termine.
I trattamenti per la malattia parodontale sono non chirurgici o chirurgici se necessario.
Terapia chirurgica
Le terapie chirurgiche, in funzione delle condizioni anatomiche possono essere, resettive con rimodellamento osseo, o rigenerative con la ricostruzione del tessuto osseo e, se necessario, gengivale.
L’utilizzo di moderne e raffinate tecnologie mini invasive, microchirurgiche ad ultrasuoni, come la piezochirurgia ha migliorato notevolmente la compliance nei pazienti trattati permettendo terapie chirurgiche meno invasive ma più efficaci.
Laddove vi sia una malattia parodontale avanzata sì che gli elementi dentari siano irrecuperabili, l’implantologia potrà essere associata alle tecniche parodontali.