Occhio secco: il cambiamento climatico e l’attività fisica influiscono sul dry eye?
Il cambiamento climatico ha certamente conseguenze sia dirette sia indirette sulla nostra salute: gli effetti del clima sulla salute possono manifestarsi a breve come a lungo termine. In questo articolo vediamo quanto questo può incidere sull'incidenza della sindrome dell'occhio secco.
Alte temperature e salute degli occhi
Secondo un recente studio dell'OMS, entro il 2040 siamo destinati a raggiungere i 250.000 decessi l'anno. In Europa la mortalità dovuta alle ondate di calore e alle alluvioni è destinata ad aumentare e le variazioni nella distribuzione di patologie trasmesse da vettori causeranno anch'essi importanti conseguenze sulla salute.
Perché aumenta il rischio di occhio secco?
Le ondate di calore costituiscono un problema soprattutto nell'Europa meridionale e nel Mediterraneo e sappiamo che le alte temperature, associate a inquinamento atmosferico, oltre a problemi respiratori e cardiovascolari, possono causare dry eye (occhio secco) specialmente tra i bambini e gli anziani. La mancanza d’acqua la siccità delle campagne e addirittura del letto dei fiumi, testimoniano questo grave fenomeno.
Anche l’aumento eccessivo di umidità (durante piogge torrenziali o temporali) altera il film lacrimale (concausa ansia e stress).
Vi sono altri rischi per i nostri occhi, dovuti alla contaminazione dell'ambiente: agenti inquinanti e chimici provenienti da strutture industriali, acque reflue e di fognatura. Quando le acque nere e industriali non vengono smaltite accuratamente, le acque straripano portando agenti contaminanti nei laghi e nel mare e alcune di queste sostanze rimangono a lungo nell’aria causando la Urban Eye Allergy Syndrome (sempre più associata a dry eye).
Le temperature più elevate favoriscono gli incendi boschivi: pochi incendi causano morti, ma tutti gli incendi generano inquinamento atmosferico da combustionee le sostanze volatili prodotte causano dry eye estremo.
Le temperature più alte, gli inverni più miti e le estati più umide espandono le aree in cui gli insetti vettori di malattie (zecche e pidocchi) sopravvivono e si moltiplicano. Nel prossimo futuro il riscaldamento eccessivo potrebbe far sì che le zecche si diffondano ad altitudini maggiori e sempre più a nord, fino a colpire cervi e caprioli.
Anche le variazioni stagionali, hanno conseguenze negative sulla salute, specialmente per le persone affette da allergie: oggi descriviamo le congiuntiviti vernal o primaverili in ogni periodo dell’anno.
Ci sono poi dei picchi atipici (non più stagionali) di allergie legati a diversi allergeni e pollini contemporaneamente: dovremmo utilizzare anche in oculistica delle “applicazioni” (app) per prevenire l'esposizione all'inquinamento e agli allergeni.
Per approfondire:Occhio secco nei bambini: impatto della pandemia
Cosa fare per prevenire i rischi sulla salute?
Mitigare il cambiamento climatico e salvaguardare la nostra salute dipendono anche dai nostri comportamenti: migliorare la nostra forma fisica anche semplicemente con il "trasporto attivo" (andare in bicicletta e camminare) può ridurre l’obesità, migliorare le nostre funzioni cardiocircolatorie e preservare il nostro apparato visivo.
Sappiamo che la secchezza della superficie oculare influisce sulle qualità ottiche del nostro occhio.
Con gli esami strumentali abbiamo dimostrato che i cambiamenti dello spessore e della composizione del film lacrimale inducono aberrazioni ottiche. Il DEWS II ha indicato che nell'occhio secco abbiamo delle alterazioni neurosensoriali corneali proprio per i recettori del freddo, sino al crearsi di un vero e proprio dolore neuropatico.
Certo è intuitivo che durante con le alte temperature e l’aria molto secca i nostri occhi soffrano, ma anche durante i mesi invernali abbiamo una esacerbazione della secchezza oculare. In montagna e nei luoghi con clima rigido, i venti freddi e l'aria molto secca, associati al riscaldamento eccessivo delle nostre case montane costituiscono una associazione pericolosa per i nostri occhi.
Le condizioni meteorologiche avverse riducono la componente acquosa del film lacrimale e l'irritazione che si viene a creare non solo da una sensazione di bruciore o prurito, ma spesso ci porta a sfregare gli occhi tanto da graffiare o lesionare la superficie corneale. A volte possiamo avere la sensazione di corpo estraneo, e gli occhi troppo “asciutti “possono causare lacrimazione eccessiva, poiché cercano di compensare con una secrezione improvvisa alla mancanza di una lacrima sana, completa e protettiva.
Proteggere gli occhi anche in inverno
Durante i mesi invernali è importante proteggere gli occhi. In caso di condizioni meteorologiche avverse, come freddo o vento estremi, meglio proteggersi con occhiali da vista grandi con protezione UV al 100%.
Meglio indossare un cappello a tesa larga, occhiali da” sole”, occhiali protettivi o una visiera. Il vento, i raggi UV e le intemperie distruggono gli occhi affetti da dry eye, durante i mesi più freddi. Inoltre, i dannosi raggi UV causano danni corneali e retrinici.
Se siamo appassionati di sport invernali, meglio indossare occhiali da sci di ottima qualità e ben aderenti.
Quando il clima diventa più freddo, i pazienti con secchezza oculare soffrono di più, perché l'umidità dell’aria diminuisce in autunno e in inverno. Durante le giornate ventose, gli occhi si seccano ancora di più. Il vento fresco e frizzante irrita gli occhi già affetti da dry eye.
Negli ambienti chiusi è sempre utile un umidificatore all'interno delle nostre abitazioni, soprattutto in montagna. L’umidità scende all'esterno, ma alzando la temperatura del riscaldamento l'aria all'interno diventa ancora più secca dell'aria all'esterno: l'umidificatore aggiunge un'umidità lenitiva all'aria e allevia i sintomi di un occhio secco.
Rimaniamo idratati bevendo molta acqua e se l'acqua naturale non piace, proviamo tisane o acqua calda.
Per approfondire:Occhio secco: cosa fare?
Vita sedentaria e videoesposizione
Un altro aspetto che dobbiamo considerare è l'associazione dell'occhio secco con la vita sedentaria e la costante esposizione a strumenti video, come pc, tablet, smartphone.
Rischi per i videoterminalisti
In un recente studio su impiegati videoterminalisti si è valutata l'attività fisica e il comportamento sedentario dei partecipanti utilizzando l'International Physical Activity Questionnaire (IPAQ) e il livello di attività fisica è stato calcolato in unità metaboliche equivalenti a settimana (MET, min/settimana).
I risultati suggeriscono che un livello più basso di attività fisica e comportamento sedentario sono associati alla sindrome dell'occhio secco.
L'uso di videoterminali (VDT), inclusi laptop, tablet elettronici e lettori, nonché smartphone, può avere un'ampia gamma di effetti negativi psicologici e fisiologici, inclusi i sintomi dell'occhio secco. Poiché gli impiegati tendono a usare spesso il videoterminale, la DED (Dry Eye Desease) è più diffusa tra loro.
È stato riportato che lo sviluppo del disturbo dell'occhio secco può portare a un deterioramento delle prestazioni lavorative; pertanto, la DED dovrebbe essere considerata importante nella gestione degli impiegati. Inoltre, il mantenimento della salute mentale degli impiegati è stato riconosciuto come una componente critica nella gestione dell'ufficio.
I sintomi oculari come secchezza oculare, affaticamento degli occhi e visione offuscata sono sintomi comunemente riportati dagli utenti di videoterminali: studi epidemiologi su larga scala tra gli impiegati hanno dimostrato che il lavoro con videoterminale è un importante fattore di rischio per sviluppare il disturbo dell'occhio secco.
La sindrome dell’occhio secco è altamente prevalente, circa il 12% tra gli impiegati che trascorrono 8 ore al giorno lavorando al VDT. Si ritiene che la DED correlata a VDT derivi da tassi di ammiccamento inferiori e da un aumento del tasso di evaporazione lacrimale con instabilità del film lacrimale.
Quanto incide l'esercizio fisico?
La formula dell'International Physical Activity Questionnaire (IPAQ-J) è utilizzata per determinare l'attività fisica durante il tempo libero, il lavoro domestico, il lavoro e i trasporti.
Oltre a bassi livelli di attività fisica, un prolungato periodo di comportamento sedentario (seduto ad esempio) è un fattore di rischio per vari problemi di salute, comprese malattie croniche come malattie cardiovascolari, diabete e sindrome metabolica. Poiché l'inattività fisica e uno stile di vita sedentario sono dannosi per la salute, affrontare questi comportamenti è diventata una priorità globale per la salute pubblica.
Gli impiegati che tendono a stare seduti per lunghi periodi di tempo generalmente soffrono di dolore lombare astenopia accomodativa, se non addirittura di dolore oculare. L'astenopia accomodativa e la computer vision syndrome contribuiscono drammaticamente allo sviluppo della DED.
Un livello più elevato di attività fisica è associato a un minor rischio di Dry Eye Desease.
L’attività fisica influenza positivamente le caratteristiche qualitative e/o quantitative del film lacrimale mentre il comportamento sedentario induce vari disturbi cronici, tra cui malattie correlate all'infiammazione sistemica, con eccesso di stress ossidativo, che induce un'infiammazione cronica della superficie oculare, riducendo l'espressione della mucina.
Un aumento del livello di attività fisica è un modo efficace per la prevenzione e/o il trattamento della DED: più il livello di attività fisica è elevato più abbiamo un miglioramento della salute mentale, ma non solo perché l'esercizio di uno sport è tra le strategie terapeutiche di intervento per chi soffre di occhio secco.
Pochi minuti di attività fisica al giorno migliorano le condizioni dei nostri occhi, alleviando anche i dolori al collo, alle spalle alla schiena e facendo diminuire la depressione.