Vero o Falso sulla corioretinopatia sierosa centrale (CSC)
1 - La CSC è più frequente nei maschi adulti e sotto stress
VERO – I maschi sono sicuramente i più colpiti ma a volte colpisce anche le femmine. Di solito colpisce soggetti stressati, ansiosi, agitati, con una spinta competitiva molto alta. È abbastanza tipica in soggetti che fanno particolari tipi di lavoro come forze dell’ordine, piloti, panettieri questi ultimi probabilmente per un alterato ritmo sonno veglia. Di recente è stato dimostrato che lo stress secondario a seri problemi lavorativi come il licenziamento o il cambiamento del tipo di lavoro così come eventi traumatici psicologici come un lutto o una separazione matrimoniale possono scatenare o slatentizzare la malattia.
2 - La CSC consiste nella presenza di fluido (siero) che si accumula sotto il centro della retina (macula)
VERO – Si chiama sollevamento sieroso del neuroepitelio. Il siero proviene dallo strato vascolare situato sotto la retina che prende il nome di coroide. Nei soggetti con CSC la coroide è tipicamente più spessa, dilatata e la parete dei vasi della coroide è più permeabile. La coroide è separata dalla retina da uno strato di cellule denominato epitelio pigmentato retinico che viene danneggiata dalla congestione della coroide con conseguente passaggio del fluido dalla coroide attraverso uno o più difetti dell’epitelio pigmentato retinico sotto il neuroepitelio che si solleva. Questo provoca il tipico annebbiamento visivo che il paziente riferisce.
3 - La CSC è bilaterale e può passare inosservata
VERO – La malattia tende a essere bilaterale e talvolta il sollevamento sieroso è presente contemporaneamente in entrambi gli occhi. In altri casi nell’occhio controlaterale sono presenti i segni di pregressi accumuli di fluido che sono passati inosservati solo perché non hanno interessato la parte centrale della retina (macula) per cui il paziente non se ne accorge.
4 - La CSC si cura con il cortisone o i diuretici
FALSO – Niente di più falso. Il cortisone rappresenta il fattore di rischio più importante per sviluppare e cronicizzare la CSC. Per cui il cortisone è assolutamente controindicato. I diuretici come l'acetazolamide che vengono regolarmente prescritti nella CSC non servo a niente.
5 - Per curare la CSC basta andare in vacanza o cambiare lavoro
FALSO – Difficilmente si riesce a modificare drasticamente i propri stili di vita, la propria personalità o le condizioni lavorative alle quali quotidianamente ci sottoponiamo. Dire ai pazienti di prendersi una vacanza o appunto cambiare lavoro non fa altro che innescare un senso di impotenza che amplifica ulteriormente lo stato di stress.
6 - Il trattamento laser per la CSC è pericoloso perché brucia la retina
FALSO – Niente di più falso. La CSC si può e si deve curare. Contrariamente a quello che vi avranno detto sulla terapia laser che è dannosa perché crea delle cicatrici irreversibili sulla retina con conseguenze nefaste per la visione, il trattamento di scelta della CSC è la fotocoagulazione laser o la terapia fotodinamica. Il primo è un trattamento che utilizza un laser che usato a energie molto basse e da oculisti retinologi esperti è in grado di chiudere il punto di passaggio del fluido. Un po’ come chiudere il rubinetto di un lavandino. Il secondo trattamento, la terapia fotodinamica, è in realtà un trattamento farmacologico che consiste nel somministrare un farmaco per via endovenosa che viene attivato da una luce laser nelle zone di retina malate. In questo caso il laser non ha nessun poter coagulativo e in assenza del farmaco non provoca nessun effetto sulla retina. Esistono poi altre forme di trattamento laser denominate sottosoglia o micropulsato che secondo alcuni autori potrebbero dare buoni risultati.
7 - L’OCT è sufficiente per diagnosticare e stadiare la malattia
FALSO – L’OCT consente di visualizzare facilmente la presenza di fluido sotto la retina e di valutare se la coroide è ispessita o meno. Tuttavia per stadiare la malattia e soprattutto per programmare il trattamento migliore è necessario eseguire la fluorangiografia e l’angiografia con verde di indocianina.
8 - Esistono terapie farmacologiche da assumere per bocca?
VERO – Recentemente sono uscite alcune evidenze scientifiche a supporto di una terapia farmacologica con un farmaco denominato eplerenone. Si tratta di un inibitore dei mineralcorticoidi. Questo farmaco è registrato come farmaco anti-ipertensivo e nella terapia dello scompenso cardiaco. Per le sue proprietà anti-mineralcorticoide esiste un razionale per il suo utilizzo nel trattamento della CSC. È importante dosare i livelli del potassio ematico durante il trattamento con eplerenone perché può causare iperpotassiemia. I risultati di questo trattamento al momento devono essere ulteriormente validati.
9 - Le terapie a disposizione per la CSC servono per guarire dalla malattia
FALSO – Purtroppo dalla CSC non si può guarire definitivamente ma si può curare molto bene. La cura (fotocoagulazione laser o terapia fotodinamica) serve a indurre il riassorbimento del fluido sottoretinico più velocemente di quello che farebbe se si aspettasse il riassorbimento spontaneo. Chiaramente la malattia può recidivare con l’insorgenza di un nuovo sollevamento sieroso del neuroepitelio.
10 - Quindi se aspetto il fluido si può riassorbire anche spontaneamente in molti casi?
VERO – Certo il sollevamento sieroso del neuroepitelio retinico nella CSC spesso si riassorbe spontaneamente. Il primo evento di solito si riassorbe da solo nel giro di 1 mese e per questo motivo si può essere attendisti. Attenzione però perché se non si riassorbe spontaneamente nel giro di un mese e si attende magari anche diversi mesi, il fluido danneggia i fotorecettori, per cui quando finalmente il fluido si riassorbe la visione può rimanere danneggiata in maniera irreversibile.