Ho la cataratta: e adesso?
Tutti quanti abbiamo sentito parlare almeno una volta di cataratta: che fosse per un parente o un amico che ha subito l’intervento, oppure su un giornale, in televisione, oppure ancora in prima persona quando l’oculista ci ha detto che aveva visto un inizio di cataratta. Ma cosa sappiamo a proposito della sclerosi del cristallino? Ecco una panoramica per fare chiarezza su alcune delle questioni che più di frequente vengono discusse con gli specialisti.
Che cos'è la cataratta?
L'occhio dispone di due lenti naturali molto potenti che utilizza per mettere a fuoco le immagini sulla retina, ovvero la "pellicola fotografica" che trasmette le immagini al cervello:
- la prima è la cornea, coadiuvata dal film lacrimale,
- la seconda è il cristallino.
Insieme costituiscono un sistema diottrico molto efficiente: basti pensare che se un occhiale da lettura ha una potenza, in media, di circa 2,5/3 Diottrie, cornea e cristallino arrivano ad avere una potenza complessiva di circa 60 Diottrie. Ovviamente entrambe le strutture devono essere completamente trasparenti perché possano garantire una nitida percezione delle immagini, e quando tale trasparenza viene perduta a livello del cristallino si pone diagnosi di cataratta.
Quali sono le cause della cataratta?
Esistono diverse cause che possono indurre una perdita di trasparenza del cristallino, ovvero una cataratta. Possiamo riassumerle in modo molto sintetico in questo modo:
- forme congenite: sono presenti fin dalla nascita, e in base alla loro entità possono determinare problemi visivi (in questi casi spesso si interviene già durante i primi mesi/anni di vita), oppure possono essere innocue;
- forme traumatiche;
- forme iatrogene: l’utilizzo di alcuni farmaci, come il cortisone, possono causare opacizzazione del cristallino;
- forme secondarie: patologie sistemiche come il diabete possono indurre un’insorgenza precoce di cataratta;
- forme senili: il cristallino, come tutto l’organismo, con il passare degli anni va incontro a sclerosi, ovvero "invecchia": compaiono le rughe sulla fronte, i capelli diventano bianchi ed il cristallino si opacizza.
A che età insorge la cataratta?
Dipende ovviamente da quali sono le cause che ne inducono l’insorgenza, che a loro volta spesso si sovrappongono.
Esiste inoltre una variabilità personale: alcune persone sviluppano una cataratta prima dei 60 anni, mentre altre arrivano ad età molto avanzate senza avere particolari problemi visivi.
In generale, quindi, possiamo dire che non esiste una regola precisa.
Per approfondire:Come cambia la vista negli anni?
Quali sono i sintomi?
I sintomi possono essere molto lievi inizalmente ed accentuarsi con il passare del tempo. Talvolta il peggioramento della vista è talmente lento e graduale che la persona colpita non si accorge nemmeno di vedere male, se non a seguito di visita oculistica di routine. In genere i sintomi più caratteristici sono:
- Vista annebbiata, come se ci fosse un velo davanti agli occhi. Peggioramento globale della capacità visiva
- Percezione di aloni attorno alle luci, caratteristico è il fastidio per i fari delle auto durante le ore notturne
- Lieve miglioramento della vista per vicino (vedi paragrafo successivo)
Prevenzione della cataratta
Si può prevenire la cataratta?
Non esistono metodi particolari per evitarne l’insorgenza: se il nostro cristallino è destinato a perdere la sua fisiologica trasparenza presto o tardi questo succederà.
Vale però la regola per cui, se viene mantenuto uno stile di vita sano, tutto l’organismo ne gioverà, occhi compresi: e allora, così come si utilizzano le creme solari per proteggere la cute dai raggi UV del sole, allo stesso modo sarà importante proteggere i nostri occhi (e non solo il cristallino) con occhiali da sole che abbiano appositi filtri.
Se il fumo di sigaretta incide negativamente su cute, mucose, polmoni, sistema cardiovascolare e via dicendo, anche gli occhi risentiranno dei suoi effetti.
Per approfondire:Giornata Mondiale della vista: prevenzione delle malattie della vista
La cataratta si può correggere con gli occhiali?
Deve essere chiaro un concetto: se c’è una cataratta gli occhiali non risolvono la situazione né fanno vedere meglio. Il problema non sono gli occhiali ma gli occhi. Estremizzando, sarebbe un po’ come mettersi degli occhiali da vista e pretendere di vedere attraverso i muri.
E allora perché alcune persone giovano di occhiali per lontano o altre riescono all’improvviso a leggere senza occhiali? Può succedere che il cristallino “cambi il modo in cui ha sempre lavorato” e di conseguenza induca una miopizzazione dell’occhio; ne consegue un peggioramento della vista da lontano, che può temporaneamente essere corretto con occhiali da vista ed un miglioramento della vista da vicino, tipico di chi soffre di miopia.
La domanda da farsi, in questi casi, è: vale la pena fare degli occhiali nuovi o cambiare i vecchi, sapendo che nell’arco di alcuni mesi non andranno più bene perché la cataratta, presumibilmente, andrà avanti e cambierà nuovamente le cose? In alcuni casi sì, in altri no. Come spesso succede le cose variano in base alle singole persone.
Cosa fare in caso di cataratta?
Le soluzioni sono sostanzialmente due:
- Non faccio niente e aspetto.
- Decido di risolvere la situazione.
Se si decide per la seconda opzione c’è un unico modo per affrontare la questione: l’intervento chirurgico.
L'operazione per la cataratta
Parlare dell’intervento in modo approfondito richiederebbe un intero capitolo a parte, e forse non basterebbe nemmeno un intero capitolo (si svolgono abitualmente congressi internazionali per discutere sulla chirurgia della cataratta), in questa sede ci limiteremo a fare alcune considerazioni:
- È uno degli interventi più eseguiti al mondo, e solo in Italia ogni anno se ne fanno circa 550 mila.
- Non è doloroso (ok, mettiamo in conto almeno un po’ di fastidio).
- Non è più previsto alcun tipo di ricovero.
- Tecnicamente l’esecuzione dell’intervento dura 15/30 minuti in media.
- Il recupero visivo è rapido. Cosa significa rapido? Dipende: alcune persone vedono benissimo dal giorno successivo, altre impiegano diverse settimane.
- Può avere delle complicazioni: se da una parte parliamo di una chirurgia, come appena detto, pressoché indolore, che non richiede ricovero e permette un recupero a volte quasi istantaneo, dall’altra parliamo pur sempre di chirurgia, e dunque di una procedura che non sarà mai priva di rischi. Virtualmente le conseguenze possono anche essere catastrofiche, nella pratica quotidiana si limitano ad alcune banalità, ma dobbiamo sempre e comunque tenerne conto
Quando operarsi?
Salvo rarissimi casi la cataratta non è mai urgente: ognuno può decidere se, dove e quando farsi operare.
In generale possiamo dire che è sconsigliato aspettare troppo per due motivi:
- In ambito pubblico le liste d’attesa sono, mediamente, di alcuni mesi, pertanto aspettare troppo prima di farsi inserire come pazienti in attesa può comportare il rischio di arrivare a vedere molto molto male durante i mesi di normale scorrimento delle liste. Ciò può determinare disagi talvolta importanti.
- Operare una cataratta molto avanzata è tecnicamente più difficile, a volte estremamente più difficile, e i rischi di complicazioni intraoperatorie si moltiplicano in modo esponenziale.
A fronte di questo quadro generale appare evidente come, seppure esistano quadri generici spesso sovrapponibili, a fare la differenza sono quasi sempre i dettagli dei singoli casi.
Il consiglio, pertanto, è quello di fare sempre e comunque riferimento all’oculista curante che conosce i vostri occhi meglio di chiunque altro.