Cross-linking nel cheratocono anche per cornee sottili
Il cross-linking transepiteliale si è dimostrato sicuro ed efficace nelle cornee sottili
In base ad uno studio presentato al recente congresso di Vienna della Società Europea di Cataratta e Chirurgia Refrattiva, il cross-linking transepiteliale del collagene, mediante una formula modificata della riboflavina da parte dell'azienda italiana SOOFT (Ricrolin TE), rappresenta una soluzione sicura ed efficace per trattare il cheratocono in cornee sottili.
Questa procedura è stata utilizzata in occhi di pazienti con cheratocono progressivo e spessore corneale tra 356 e 386 micron (la cornea ha normalmente uno spessore di circa 550 micron). Le cornee con questo spessore non sarebbero state idonee per il trattamento standard di cross-linking, previsto per cornee con spessore minimo di 400 micron.
Non è stato osservato nessun effetto collaterale e nessun danno alla regione limbare (la parte periferica della cornea, dove vengono generate nuove cellule) durante i controlli post-operatori. Nella maggior parte dei pazienti è stato osservato un miglioramento visivo di circa una linea dello schermo luminoso di prova (ottotipo), è stata ottenuta una significativa riduzione dell'astigmatismo, e i valori di curvatura corneale (cheratometria) sono diminuiti di 1-3 diottrie, a testimonianza del miglioramento del cheratocono. La densità media delle cellule endoteliali (cellule preziose perché incapaci di rigenerarsi) è rimasta invariata.
I disagi dei pazienti dopo l'intervento (lieve bruciore, fotofobia, senso di corpo estraneo), si sono risolti nell'arco di 24 ore.