Test rapido per la diagnosi di Alzheimer
Da una recente statistica della American Academy of Neurology risulta che il numero di pazienti affetti da demenza nel mondo intero supera la cifra di 55 milioni di cui all’incirca il 70% dei casi è rappresentato dalla malattia di Alzheimer, che negli Stati Uniti colpisce 5,8 milioni di individui. In Italia, ottava tra i paesi con il maggior numero di persone affette, si stimano 1,4 milioni di soggetti affetti da demenza, oltre 600.000 dei quali con malattia di Alzheimer accertata. Questi numeri si ritiene che saranno triplicati entro il 2060.
Alzheimer: approvato il test per la diagnosi precoce
Lo sforzo della ricerca, nel fornire visioni nuove nelle cause e nelle prospettive terapeutiche per questa malattia, afferma costantemente il bisogno cruciale di una sua diagnosi precoce, essendo del tutto infruttuoso qualsiasi trattamento quando il processo degenerativo è oramai in fase avanzata.
La Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha autorizzato l’adozione del Lumipulse G β-Amyloid Ratio 1-42/1-40 (Fujirebio Diagnostics) il primo test diagnostico per la diagnosi precoce della malattia di Alzheimer, che consente la misurazione delle concentrazioni di amiloide nel liquido cerebrospinale umano in soggetti adulti al di sopra dei 55 anni affetti da declino cognitivo.
Jeff Shuren, Direttore del Center for Devices and Radiological Health della FDA, ritiene che la disponibilità di un test diagnostico in vitro può potenzialmente essere di grande aiuto per i pazienti ed i loro familiari preoccupati per una possibile diagnosi di malattia di Alzheimer, eliminando la necessità di ricorrere ad indagini elaborate, rischiose ed anche costose come la Tomografia con Emissione di Positroni (PET). Infatti, il test Lumipulse nello stesso giorno dell’esecuzione riesce a dare in modo accurato ed affidabile l’informazione riguardante lo stato di amiloide nel cervello, senza esporre in paziente al rischio seppur modesto di radiazioni che implica l’utilizzo della PET.
Come funziona il test per la diagnosi precoce di Alzheimer?
Il test Lumipulse misura il rapporto fra le concentrazioni di β-amiloide 1-42 and β-amiloide 1-40, proteine che formano la placca, nel liquor cefalo-rachiadiano e la positività del test rileva, alla stessa stregua della PET, la presenza di placche amiloidi. Analogamente un risultato negativo è sovrapponibile alla negatività della PET con flutametamolo. Ovviamente, non si tratta di un test a se stante, ma che deve essere utilizzato in congiunzione con altre valutazioni cliniche per individuare possibili opzioni di trattamento.
La valutazione della sicurezza e dell’efficacia del test da parte della FDA si è basata su uno studio clinico di 292 campioni di liquor cerebro-spinale provenienti dalla banca-campioni dell’Alzheimer's Disease Neuroimaging Initiative, che sono stati sottoposti al test Lumipulse e comparati con i risultati della PET per l’amiloide, che questi soggetti avevano praticato. Dalla comparazione è risultata una sovrapponibilità nel 97% dei casi positivi e dell’84% nei casi negativi da cui emerge che il rischio di un falso-negativo è maggiore di quello di un falso-positivo. Ciò implica, nel caso di negatività al test prudenzialmente di ricorrere a test addizionali per evitare di ritardare la diagnosi di malattia di Alzheimer.
La diagnosi precoce consente il ricorso a farmaci come l’anticorpo aducanumab, di recente approvazione che, se somministrato nello stadio iniziale della malattia, consente la rimozione della β-amiloide che costituisce la causa principale della malattia.