Binge drinking maturazione cervello.

Nei teen-ager l'alcool blocca la maturazione del cervello

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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo

In un goliardico miscuglio di latino e volgare, i clerici vagantes ossia studenti che, abbandonata l’istruzione religiosa, vagabondavano per l’Europa spostandosi da un’università all’altra, nel XII secolo inneggiavano in tono scanzonato e irriverente ai piaceri della vita e alla spensieratezza.

Tra i loro canti, raccolti nei Carmina Burana, così denominati dal monastero di Beuren dove furono trovati, vi è questo inno bacchico che descrive in modo efficace l’atmosfera che si crea quando si beve un po’ troppo:

In taberna quando sumus
non curamus quid sit humus,
sed ad ludum properamus,
cui semper insudamus.
Quando siamo in osteria
non ci preoccupiamo di dover morire,
ma ci lanciamo in quel gioco
per il quale sempre ci diamo da fare

 

La diffusione del binge drinking

Al giorno d’oggi, la smodata assunzione di bevande alcoliche, in un intervallo breve di tempo, viene definita binge drinking, che corrisponde all'assunzione di oltre 6 Unità Alcoliche (UA = 12 grammi di alcol puro), con lo scopo principale di raggiungere l’immediata ubriacatura nonché la perdita di controllo. Secondo l'Osservatorio Nazionale Alcol dell'Istituto Superiore di Sanità, un terzo circa di adolescenti abusa in maniera critica di alcolici e nelle famiglie di almeno il 6% di questi esistono problemi alcol-correlati.

Alle numerose precedenti ricerche, che hanno dimostrato gli effetti deleteri dell’alcol a livello cerebrale nei giovani, si aggiunge lo studio Association of Heavy Drinking With Deviant Fiber Tract Development in Frontal Brain Systems in Adolescents, condotto su giovani adolescenti da Adolf Pfefferbaum del Center for Health Sciences, SRI International, Menlo Park, California e pubblicato su JAMA Psychiatry il 30 Dicembre, 2020. [doi:10.1001/jamapsychiatry.2020.4064], che dimostra che il binge drinking causa danni irreversibili a livello della parte anteriore del corpo calloso, struttura che consente l’integrazione delle funzioni inter-emisferiche frontali.

Premesso che dall’infanzia sino al termine dell’adolescenza ha luogo una attiva maturazione micro-strutturale delle fibre che costituiscono la sostanza bianca del cervello, essenziale per lo sviluppo delle funzioni cognitive, comportamentali, emozionali e motorie, la ricerca ha evidenziato che l’uso incongruo dell’alcool, causando disturbi della trasmissione neurale, può alterare talune funzioni cognitive, come la working memory ed il controllo inibitorio dell’impulsività.

neurologia binge drinking

Uno studio sugli effetti dell'abuso di alcol negli adolescenti

Una coorte di 451 adolescenti (228 ragazzi e 223 ragazze), al baseline da 12 a 21 anni, arruolati nello studio NCANDA (National Consortium on Alcohol and Neurodevelopment in Adolescence), per quattro anni è stata sottosta ad analisi longitudinale mediante Risonanza Magnetica con tecnica DTI (Diffusion tensor imaging), che rileva la anisotropia frazionale (AF), ossia la diffusione molecolare dell’acqua, che misura l’integrità della sostanza bianca del cervello. In relazione alla quantità ed alla frequenza di consumo alcoolico dell’anno precedente, i partecipanti sono stati classificati da 1 a 4, secondo la scala Cahalan, con 291 (37.2%) di età media 16.5 anni, allo score 0 (bassi bevitori) e 160 (20.5%), di età media 20.5 anni, allo score >1 (forti bevitori).

I risultati delle valutazioni sequenziali hanno mostrato una progressiva riduzione di AF nei forti bevitori, che si è invece mantenuta stabile nei non-o-moderati bevitori, riducendosi nei 63 soggetti che sono successivamente transitati nel gruppo dei forti bevitori (95% CI, 0.0011 - 0.0024; <. 001). Questo effetto è risultato ancora più evidente nei soggetti più giovani, che sono apparsi più vulnerabili, per cui Pfefferbaum ritiene che l’esposizione all’alcool interferisca con i processi di mielinizzazione, maggiormente evidente a carico della sostanza bianca e della porzione di corpo calloso che interconnette i due lobi frontali. 

I ricercatori continuano a seguire questi adolescenti, anche in qualità di consiglieri, con la prospettiva di accertare la reversibilità di alterazione di AF nell’ipotesi che i forti bevitori si convertano a non-o-moderati bevitori.

Oscar G. Bukstein, professore di psichiatria alla Harvard Medical School di Boston, ritiene che questa ricerca fornisca ulteriore evidenza alla nozione già da tempo nota che l’alcool interferisca negativamente con la maturazione del cervello.

Per approfondire:Tutto sull'alcolismo

Data pubblicazione: 10 gennaio 2021

7 commenti

#1
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Ex utente

Buonasera dottore,
Leggendo il suo articolo mi son fatta una domanda sperando ci sia una risposta .
A meno che tra i più giovani non vi sia una forma di ipertimesia generale ,la memoria a breve termine che dovrebbe radicare quella a lungo termine che percorso incanala?
La memoria dovrebbe essere ciò che noi siamo ,ma se viene usurpata in continuazione con lo spasmodico uso di binge drinking, la memoria che dovrebbe essere contestuale a immagini visive ed uditive impresse( quindi ad un meccanismo associativo ) che contributo potrebbe avere alla plasticità del cervello?

#2
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Dr. Mauro Colangelo

Gentile Utente,
La ringrazio per il suo commento e spero di aver ben compreso la domanda. In relazione ai risultati dello studio che ho citato, posso dire, sperando di rispondere in modo coerente al quesito, che la memoria è disturbata dal binge drinking per un'azione lesiva dell'eccesso di alcool sulle strutture associative del circuito mnemonico, che nell'adolescente sono ancora in fase di maturazione. Se può essere di suo interesse, le allego il link di un mio articolo sul meccanismo della memoria:
https://www.medicitalia.it/salute/neurologia/204-disturbo-memoria.html
Cordialmente

#3
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Utente 510XXX

Dott.Colangelo ancora una volta la ringrazio per il preziosissimo articolo.Di Certo il problema è particolarmente delicato in quanto,purtroppo, coinvolge una gran parte dei giovani di oggi che fanno a gara tra loro a dimostrare la più alta capacità nel reggere l'alcool. Sì legge sempre più spesso di incidenti dovuti a stati di ebbrezza con conseguenze nefaste.La speranza che il tanti, giovani e adulti, possano leggere il suo articolo e comprendere che si debba evitare il più possibile di incorrere nelle conseguenze che Lei ha chiarito in modo esaustivo, soprattutto per lo sviluppo del cervello.

#4
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Ex utente

Grazie per l'approfondimento e per la risposta ,l'ho gradito . grazie!
Ha risposto in modo egregio ,come d'altronde è nella sua persona , però mi chiedo ancora, nel caso non avessi colto nell'aproffondimento ,una citazione della memoria spaziale (ovvero orientamento) ,qui una mia pecca perché non afferrata nei tecnicismi.
Oltrepassi la mia ignoranza nei tecnicismi e non esiti nel dirmi che io stia formulando nozioni errate nel tentare di esporre quanto di più complesso esista ,colui che ci guida il cervello.
Tra la memoria del passato e la plasticità del presente dovrebbe risiedere l'intelligenza. Giusto?
Se l'intelligenza non venisse considerata come monolitico del destino potrebbe essere considerata come ultima nella minaccia dello stereotipo ovvero confermare come leggenda l'inferiorità intellettuale su determinati stigma?
Non ho dati scientifici per poter affermare che una mentalità fissa sia deleteria ,ma se si potrebbe orientare questa mentalità ad una più plastica ,quindi in crescita forse i risultati potrebbero essere sorprendenti.
Mi scuso preventivamente ,nel caso io abbia detto fesserie.
Grazie.

#5
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Ex utente

inmanis
et inanis
rota tu volubilis
status malus
vana salus
semper dissolubilis
obumbrata[m]
et velata
mihi quoque niteris
nunc per ludum
dorsum nudum
fero tui sceleris.


S'intitolerà " fortuna" ma la sinfonia rimane sempre inquietante .. ad ogni età che l'ascolto :)
Carmina Burana .
Grazie.

#6
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Dr. Mauro Colangelo

Gentile Signora,
La ringrazio ancora per il suo interesse al mio articolo e replico alle sue interessanti considerazioni sulla plasticità dell'intelligenza dicendo che la neuro-plasticità è alla base dell'apprendimento umano dalla culla alla tomba. Per mantenerci aderenti alla tematica dell'articolo, l'uso smodato dell'alcool nei soggetti in cui questa matrice va formandosi, può precludere l'utilizzo di alcune chances di cui avvedersene quando è oramai troppo tardi.
Complimenti per la citazione di "O fortuna" e per l'accenno alla composizione sinfonica di Carl Orff.

#7
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Dr. Mauro Colangelo

Caro Utente 510030,
un grazie sentito per il suo lusinghiero commento e per aver colto, al di là del valore scientifico della news, il suo valore di monito sociale e pedagogico.
Cordiali saluti

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