Mal di testa da ciclo mestruale: come farselo passare?
In Italia circa 25 milioni di persone soffrono di mal di testa con una netta prevalenza nel sesso femminile. Tra queste si stima che circa 5 milioni siano affette da emicrania dovuta alle variazioni ormonali, in particolare associate alle mestruazioni, ecco perché si parla di mal di testa da ciclo mestruale.
Cause dell'emicrania mestruale
Secondo la International Classification of Headache Disorders, 3rd edition Beta version (ICHD-3β), l’emicrania da ciclo è definita mestruale pura quando si verifica mal di testa durante il ciclo (da due giorni prima a tre giorni dopo l’inizio).
Il tipo più frequente è, invece, mestruo-collegata ossia quando l'emicrania si manifesta nell'intero periodo, oltre al mal di testa prima del ciclo e durante il flusso.
L’emicrania mestruale pura è legata al calo degli estrogeni che avviene normalmente un paio di giorni prima della comparsa delle mestruazioni fino all'ultimo giorno. Questo sbalzo ormonale può provocare anche altri sintomi che si associano al mal di testa, come nausea, irritabilità, dolori lombari che fanno parte di quella che viene definita sindrome premestruale.
Generalmente il mal di testa da ciclo si presenta senza aura ed è, tra le emicranie, la forma più severa, più disabilitante, di più lunga durata e che presenta maggiori difficoltà al trattamento, particolarmente se si verifica nei primi due giorni del periodo.
Oltre agli ormoni vi sono poi altri fattori che possono peggiorare l'emicrania mestruale, in particolare le condizioni di stress, di sforzo fisico, il digiuno o una dieta non corretta.
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Mal di testa e ciclo mestruale: quali rimedi?
Il Dr. Kasra Maasumi, Ricercatore del Headache Center all’Università di San Francisco (California), ha condotto una revisione critica di tutte le opzioni terapeutiche attualmente disponibili per l’emicrania mestruale, evidenziandone comparativamente l’efficacia in funzione del trattamento acuto e della prevenzione.
Innanzitutto va specificato il trattamento deve essere ritagliato conformemente alle caratteristiche dell’emicrania nel singolo soggetto. Difatti, se l’episodio di emicrania è sicuramente limitato al periodo del ciclo allora è attuabile una strategia basata su farmaci per la terapia acuta e per la prevenzione a breve termine, altrimenti è indicata una prevenzione a lungo termine.
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Terapia acuta
La terapia acuta dell’attacco si basa sull’adozione dei triptani, sostanze che agiscono come antagonisti della serotonina (5-idrossitriptamina) favorendo la costrizione dei grandi vasi cranici e inibendo il rilascio dei neuropeptidi infiammatori che agiscono sul sistema trigeminale del tronco encefalico.
In Italia ne esistono diversi tipi: sumatriptan, rizatriptan, frovatriptan, zolmitriptan, almotriptan, di cui la sottostante tabella mostra comparativamente l’efficacia rilevata dai risultati statistici dei diversi studi clinici esaminati da Maasumi e da cui emerge una certa superiorità del Rizatriptan al dosaggio di 10 mg nel dare sollievo a 4 ore dall'insorgenza del dolore e ad impedirne la ricorrenza.
Riduzione del dolore a 2 h | Scomparsa del del dolore a 2 h | Protratta riduzione del dolore da 2 a 24 h | Scomparsa del dolore da 2 a 24 h | |
Sumatriptan 100 mg | 61% | 31% | ||
Rizatriptan | 33–73% | 63% | 63% | 32% |
Frovatriptan | 43% | 42% | ||
Zolmitriptan | 28–48% | |||
Almotriptan | 48% | 36% |
Terapia per la prevenzione del mal di testa da ciclo
Ma l’aspetto più interessante offerto da questo studio retrospettivo consiste nella possibilità di attuare nuove strategie di prevenzione a breve termine dell’emicrania mestruale.
Nelle pazienti con ciclo mestruale regolare, in cui l’emicrania tende a verificarsi entro i primi due giorni, si possono somministrare anticipatamente farmaci per la prevenzione dell’attacco emicranico. Allo scopo di pianificare una short-term prevention è di grande importanza redigere un diario con cui determinare la ricorrenza mestruale e in quale giorno (da -2 a +3) si verifichi l’emicrania.
È stata al riguardo comparata l’azione open-label dei diversi triptani, cioè oltre le loro indicazioni terapeutiche, ed è risultato che somministrati per un totale di 6 giorni (dal giorno -2 fino al giorno + 4) sono tutti in grado di svolgere un’azione preventiva seppur con una relativa superiorità clinica da parte del frovatriptan.
È stata valutata per la profilassi short-term dell'emicrania mestruale anche l'azione di altri farmaci, la cui efficacia è risultata nettamente inferiore a quella dei triptani:
- Magnesio: al dosaggio quotidiano di 360 mg dal 15° giorno del ciclo sino al ciclo successivo.
- Naproxene: 500 mg dal giorno -1 al giorno +5
- Diidroergotamina: 3.5 mg ogni 12 ore dal giorno -2 al giorno +5
- Estrogeni: 1.5 mg di estradiolo-gel applicato sulla cute, dai giorni -2 a +5
Per ultimo, è stata testata l’azione profilattica short-term dei farmaci anti-epilettici, generalmente adoperati per la prevenzione a lungo termine dell'emicrania (Topiramato, Lamotrigina, Acido Valproico e Gabapentin). La loro efficacia è risultata non solo debole ma essi sono anche sconsigliabili avendo l’effetto secondario di indebolire il potere dei contraccettivi orali nelle donne che li adoperano.
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Conclusioni
I Triptani confermano la loro superiorità come farmaco dell'attacco emicranico, con una migliore evidenza per il Rizatriptan, e come farmaci per la profilassi a breve termine con una relativa superiorità del frovatriptan, preso due volte al dì per 5 giorni.
Bibliografia
- Kasra Maasumi, MD, MS; Stewart J. Tepper, MD; Jennifer S. Kriegler, MD Headache. 2017;57(2):194-208.