Passo avanti per la cura della Sclerosi Laterale Amiotrofica con cellule staminali
Passo avanti per la cura della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) con le cellule staminali
Si è concluso positivamente il primo studio tutto italiano sul trapianto di cellule staminali cerebrali nel midollo spinale per la cura della SLA. Diciamo subito che siamo in fase 1, quella in cui si valuta soltanto la sicurezza della tecnica e la non nocività delle cellule trapiantate.
Da questo punto di vista i risultati sono stati positivi, infatti non ci sono state complicanze legate alla tecnica chirurgica né all’anestesia. Anche i controlli a distanza di tempo non hanno evidenziato danni tessutali né effetti particolari attribuibili al trapianto e alla tecnica di procedura.
Le cellule staminali cerebrali sono state prelevate da feti morti per cause naturali (aborti spontanei) per cui non ci sono implicazioni etiche alla base del prelievo. Le cellule poi sono state prodotte nella Banca delle Staminali cerebrali.
In questa prima fase le cellule staminali sono state impiantate nel tratto lombare del midollo spinale, vicino ai motoneuroni che sono le cellule che degenerano in corso di SLA dando origine ai sintomi della malattia. I pazienti sottoposti alla prova sono stati sei, a distanza di 7 e 8 mesi dall’impianto due di questi pazienti sono deceduti a causa dell’evoluzione naturale della malattia, in nessuno dei due casi, all’autopsia, sono stati riscontrati segni imputabili al trapianto delle cellule o alla procedura d’impianto delle cellule staminali.
Questo studio è stato autorizzato dall’Istituto Superiore di Sanità ed è stato promosso dall’Associazione Neurothon nata appunto per promuovere la ricerca sulle cellule staminali e la sperimentazione per la cura delle malattie neurodegenerative dell’uomo.
Allo stato attuale l’Istituto Superiore di Sanità e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) hanno autorizzato la seconda parte della sperimentazione che prevede l’impianto delle cellule staminali in altri pazienti, stavolta nella zona alta del midollo spinale, quella cervicale.
Siamo solo all’inizio ma la speranza c’è...