La neurofisiopatologia dei Disordini del Movimento nel Morbo di Parkinson
Il più significativo disturbo del movimento nel Morbo di Parkinson è la Bradicinesia.
I pz parkinsoniani hanno un tempo di reazione piu' lungo dei soggetti normali prima di
iniziare un movimento ,pertanto raggiungono la posizione richiesta con movimenti piu'
lenti e meno ampi a velocità costante.
L'incapacità a compiere movimenti rapidi a velocità ed angolazione variabile, volontari,
definiti "movimenti ballistici ", riviene da un'incapacità ad attivare correttamente i
muscoli.Il pattern elettromiografico è determinato da un burst di attività di un muscolo
agonista , seguito da un burst di un muscolo antagonista e successivamente da un burst
di un muscolo agonista.
Questo pattern trifasico di attività muscolare agonista/antagonista/agonista è
adeguato nel generare la forza del movimento finalizzato al raggiungimento di un
determinato obiettivo ma è piu' lento rispetto al soggetto normale.
Quindi un movimento corretto nella sua programmazione viene eseguito in modo
scorretto. Cio' è determinato dal fatto che la programmazione motoria del gesto
finalizzato al raggiungimento di un determinato obiettivo congegnato nell'area
premotoria della corteccia cerebrale quando viene trasmesso ai circuiti ganglio
striatali per ritornare ai circuiti corticali subisce un rallentamento a causa delle
degenerazione dei gangli della base con perdita degli automatismi che consentono
di velocizzare il gesto.
Cio è stato dimostrato anche sperimentalmente da lesioni del globopallido nel Morbo
di Parkinson, che determinano da un punto di vista elettromiografico un rallentamento
dei movimenti nei muscoli agonisti ed antagonisti coinvolti.
In conclusione il globo pallido è una struttura del sistema nervoso extrapiramidale in
grado di adeguare l'attività elettromiografica nel movimento richiesto.