Malagiustizia e malasanità

 Un ennesimo caso di malagiustizia che, a fronte di casi definiti di malasanità ancor prima che si espletino le dovute indagini e aprioristicamente tali ritenuti, presento un caso di reale responsabilità professionale medica evidente nell’atto chirurgico e di una altrettanto palese incompetenza dei CTU nominati.

 

Nell’anno 2006 il signor S.A. affetto da piccole formazioni osteofitarie da C3 a C6 che non interessavano l’involucro midollare, ma solo i forami di coniugazione, in assenza di una riduzione stenotica del canale vertebrale cervicale fu sottoposto in un rinomato ospedale italiano a laminectomia da C2 a C7 senza attuare contestualmente procedure di stabilizzazione strumentata.

Il signor S.A. nei giorni successivi all’intervento sviluppò una tetraparesi spastica e la sindrome delle apnee notturne.

Tralasciando tutto il lungo iter clinico e giudiziario, giungiamo alla recente sentenza di 1° grado nella quale il Giudice, facendo proprio il parere dei CTU (un medico legale e un Fisiatra) dà ragione all’Ospedale affermando che l’intervento era di particolare difficoltà e che l’instabilità a seguito di quella demolizione anatomica non era prevedibile né prevenibile,  nonostante tutta la Letteratura Internazionale affermi il contrario.

Per quanto riguarda l’aspetto clinico il Giudice ha affermato che la tetraparesi “è solo un nome diverso per indicare una debolezza muscolare” e che le apnee notturne non hanno “alcun rapporto anatomofisiologioco o fisiopatologico con la mielopatia cervicale”

Sappiamo che la laminectomia cervicale è oltremodo demolitiva asportando molti elementi dell’Unità Funzionale e modificando l’anatomia della colonna cervicale. In tale approccio chirurgico alla decompressione deve seguire la stabilizzazione.

Sappiamo che una lesione alta (C1-C3) compromette la funzionalità del diaframma e dei muscoli respiratori toracici e addominali.

In sintesi secondo un incompetente CTU e per il Giudice il signor S.A. è tetraparetico perché si sente un po' debole e le apnee notturne sono la conseguenza di brutti sogni.

Il signor S.A. e il suo avvocato di fronte a una simile sentenza temono che in Appello possa essere confermata e quindi soccombere con non indifferenti spese di giudizio e di risarcimento dell’Ospedale e dei Sanitari accusati.

A nulla sono valse le note critiche alla CTU, verosimilmente perché il Giudice non ha inteso smentire il consulente scelto, ma, a mio parere anche perché la Legge lo investe della carica di peritus peritorum, a quanto pare indiscutibile e insindacabile.

Il signor S.A. che prima dell’intervento aveva una vita di relazione normale, un lavoro, da 13 anni vive da handicappato.

 

Data pubblicazione: 09 maggio 2019 Ultimo aggiornamento: 20 maggio 2019

11 commenti

#3
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Prof. Alessandro Caruso

Egr. Giovanni Migliaccio, come darti torto !!!
Se è ben riportato quanto dici : questa volta hai ragione al 100%.
Ma è definitiva questa tetraparesi o diciamo "è transitoria " ?
E' stata eseguita elettromiografia e espletati tutti gli altri esami diagnostici specifici?
Se è una diagnosi definitiva e permanente , questa è grossa !!!
Che un neurochirurgo o ortopedico o medico legale o medico generico o studente in medicina scriva : tetraparesi conseguente all'intervento uguale o simile o affine ad una "debolezza muscolare" è assurdo, inverosimile. !!!
Saremmo in tantissimi , milioni esseri umani nel pianeta ad avere la tetraparesi..............sopratutto se poco allenati e dopo una corsetta..................... o tutti gli operati in traumatologia sopratutto sportiva. ahahahahhaah !
A parte ogni battuta, avere una tetraparesi documentata e non emendabile ed averla riconosciuta erroneamente come
ipostenia muscolare o ipotrofia muscolareo o " debolezza" è da ricorrere veramente sino a Strasburgo .....
Un cordiale saluto
Alessandro

#4

Grazie Alessandro del tuo intervento.
La tetraparesi è comparsa appena dopo l'intervento di 13 anni fa così come l'apnea notturna, altro che transitoria.
Strasburgo ? Il paziente non ha mezzi economici, il suo avvocato lo ha spaventato dicendo che se si perde in appello dovrà pagare spese che si aggirano sui 50.000 euro se non di più.
Certo, visto i Giudici che ci troviamo, potrà succedere, ma è anche vero che l'avvocato non sarà poi un principe del Foro di quella città.
Mi chiedo, a fronte di evidenze come l'incompetenza palese e grossolana del CTU, dimostrata dalla relazione dei periti di parte con poderosa documentazione scientifica in Letteratura, di quali argomenti dovrebbe aver bisogno un avvocato per affrontare tale caso e demolire la sentenza di un Giudice.
Il signor S.A. ha subito un ingiustizia che grida vendetta, ma, come si vede anche dall'interesse per questo blog (finora letto da 158 utenti), nessuno, soprattutto medici, vuol prendere posizione.

Pensa se almeno, non dico di più, una trentina di colleghi tra neurochirurghi, ortopedici e medici legali si esprimessero su questa vergognosa sentenza e il loro parere lo si portasse in Appello, se il Giudice di 2^ grado avrebbe la faccia tosta di confermare la sentenza del 1 .

L'Italia, con Roma che ha fondato lo Stato di Diritto, è ora diventata davvero, per dirla con Dante Ahi serva Italia, di dolore ostello, / nave sanza nocchiere in gran tempesta, / non donna di provincie, ma bordello!

Un caro saluto

#5
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Ex utente

Buongiorno Dott.,
Considerando che per sottoporre la propria iscrizione al CTU serva solo una marca da bollo di 16 e qualora la accettassero un vaglia da 168 si comprende quanto poca importanza venga dato a questo albo e alla sua efficacia .

#6

Egr. Utente,
quelle somme anche se dovessero essere decuplicate non cambierebbero nulla.
Chi valuta le domande non è mai un medico e questo la dice lunga sulla presunzione di competenze e di infallibiltà che hanno molti Giudici.
In una disciplina chirurgica per esempio dovrebbero valutare la casistica chirurgica e non solo il diploma di specializzazione.
A Milano ci sono neurochirurghi che non sono mai entrati in Sala Operatoria eppur son chiamati a giudicare colleghi con all'attivo migliaia di interventi.

L'operato dei neurochirurghi nel caso su citato è stato giudicato da un Ortopedico - Fisiatra che ha dimostrato di non sapere nulla di chirurgia vertebrale perché sappiamo che non ha mai operato una colonna cervicale e anche di non sapere nulla di fisiatria (disciplina di cui si vanta con chilometrica intestazione sul ricettario) se non distingue una paresi (paralisi) da una stanchezza muscolare.

E' di oggi una sentenza della Corte di Assise di una città del Nord Italia che ha condannato in I grado una donna anziana per omicidio preterintenzionale, nonostante prove e testimonianze che hanno escluso una qualsiasi aggressività.

Di questo scriverò un blog quanto prima.

#7
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Ex utente

Ci sarebbe un 'unica parola che potrebbe definire il tutto .. correzione al posto della corruzione :)

Gli articoli piacevoli e di stimolo li attendo sempre con gran gioia ... E al momento qui ,ho individuato due persone professioniste che lo fanno ,e non posso che esserne felice.
Buona serata e buon lavoro :)

#8

La ringrazio e mi piacere che qualcuno sia sensibile a problemi di tale gravità che stanno portando l'Italia, culla del Diritto, a un miserevole degrado che della Giustizia che sempre più sta assumendo le caratteristiche della Giustizia sommaria.

Mi spiace che, ad ora, nessun medico sia intervenuto. Anche per questo aspetto ci sarebbe da analizzarne i motivi, ma è meglio sorvolare.

#9

[ Non è possibile, chissà perché, correggere quanto scritto per errore]

Errata Corrige: a un miserevole degrado della Giustizia che sempre più sta assumendo le caratteristiche della Giustizia sommaria.

#10
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Ex utente

Sorvolare significherebbe giustificare ..e come in ogni cosa sarebbe dar alito all'omerta' .
L'opportunità di analizzare è data da medici esperti e competenti che abbiano la volontà di nn risolvere Rubik il cubo ma la linearità dei fatti che pian piano vengono a formarsi.