Scarsa cultura in RAI

 Non è questo post di argomento medico, ma mi sembra comunque il caso di rilevare come il livello culturale in Italia stia miserevolmente decadendo.

Non guardo quasi mai la televisione, ma mi è capitato di ascoltare grossi strafalcioni nel gioco a quiz su RAI 1 denominato “L’EREDITA’” condotto da Fabrizio Frizzi.

Eccone alcuni:

  • Il concorrente doveva indovinare, man mano che gli venivano suggerite una per una delle sillabe, che cosa lo scienziato SABIN aveva scoperto. Vocali e consonanti apparivano con lo scandire dei secondi, ma il concorrente non ha saputo fornire la risposta. Si svelava poi la soluzione che, con gran stupore, risultava essere “la penicillina”. Né il Conduttore né gli esperti che avevano confezionato la domanda, né il concorrente si accorsero dello strafalcione.
  • In altra puntata altro gioiello di cultura: il concorrente deve trovare la parola che si “lega” a quelle che gli vengono fornite. Ebbene una di queste, comparse in sovraimpressione, era < sé stesso>. Balzai sulla sedia e telefonai alla sede Rai di Milano. Dall’altro capo del telefono mi rispose una voce femminile alla quale feci notare il madornale errore. Senza perplessità la signora mi comunicò che ero io in errore perché l’Accademia della Crusca considera esatto scrivere <sé stesso>. Ma ciò non è vero!
  • Ancora: veniva chiesto al concorrente quale fosse il modo di dire quando capita una serie di fatti o di avvenimenti infausti, un susseguirsi di avventure, di traversie, di difficoltà. La risposta esatta era <Iliade>. Secondo gli esperti che confezionano le domande il modo di dire sarebbe per esempio: - Ragazzi che viaggio allucinante, code, ritardi una vera Iliade! -  Né il Conduttore né il concorrente eccepirono che il modo di dire è invece – quel viaggio è stata una  Odissea - in analogia al viaggio di Ulisse (in greco Odisseo) di ritorno in Patria dalla guerra di Troia che durò 10 anni, in giro per il Mediterraneo.

 

Tutti possiamo sbagliare e avere qualche bisticcio con la, pur nostra, lingua italiana, ma quando, come nel caso di una trasmissione a premi di danaro, l’ignoranza di chi interroga danneggia l’interrogato, dovrebbe far riflettere un tantino.

Data pubblicazione: 26 ottobre 2016

3 commenti

#1
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Ex utente

Dottore, ha mai provato a vedere una puntata di Un Medico in Famiglia? o un qualsiasi talent?

#2
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Dr. Giovanni Migliaccio

Raramente! Lei si vuol riferire a strafalcioni su argomenti medici? Ce ne sono una infinità, ma vengono notati solo dagli addetti ai lavori e non dalla maggior parte degli spettatori. Le faccio un esempio per tutti: Da sempre in quasi tutti i film anche stranieri succede che un personaggio viene colpito in testa anche con un banale pugno procurandogli la perdita di coscienza più o meno prolungata. Non è così nella realtà.
Cosa diversa è il corretto uso della lingua italiana soprattutto quando l'errore, in un gioco a premi, può determinare la vittoria di un concorrente e l'eliminazione dell'altro.

#3
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Ex utente

No, facevo riferimento ai contenuti di quel serial-tv in generale, proprio a livello di sceneggiatura, con situazioni inverosimili (che so, professore gay in una classe con uno studente gay timido e lui compagno di scuola di una ragazza che è figlia di un medico gay che poi si innamora proprio del professore gay di sua figlia!) che neanche nelle favole potrebbero accadere. su topic medici c'è Braccialetti Rossi, anche là situazioni del tutto fantasiose (tipo il ragazzo che ha un tumore al cervello, con l'8% di probabilità di sopravvivenza che se ne va in giro in vacanza come se neanche avesse un raffreddore). insomma, al di là di strafalcioni letterali, culturali e di sintassi, queste serie tv rendono bene l'idea dell'appiattimento culturale del paese, i cui cittadini vogliono solo non pensare ed essere rassicurati da storie che non stanno, nella realtà, né in cielo e né in terra. eppure, piacciono moltissimo. e pensare che, una volta, la RAI produceva sceneggiati del calibro del Marco Polo, L'Eneide e Odissea, Giuseppe Verdi e La Vita di Leonardo

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