Intime confidenze tra medici dello stesso sesso

Ho ricevuto da un amico-collega una lettera che mi sembra interessante sottoporre, in breve riassunto, all’attenzione pubblica per molti aspetti che specificherò più avanti.

L’amico e collega, che chiameremo per convenzione Umberto D (il grande De Sica non me ne voglia!) mi parla della sua situazione di vita familiare e professionale il cui bilancio, per lui, alla soglia dei 60 anni non è affatto positivo.

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Due matrimoni e due divorzi, ora vive con una compagna che gli ha dato tre figli splendidi, già professionisti affermati, ma il cui amore da qualche tempo è andato perso nei meandri della routine di entrambi e di quelli della mente del mio amico, offesa da anni di vessazioni sul lavoro.

Laureatosi in età compatibile (25 anni e specializzato in una disciplina chirurgica, 4 anni dopo) ebbe un primo incarico in una Struttura Pubblica di una grande città italiana. Dopo appena 1 anno, non ancora di ruolo, nonostante ci fosse, ai tempi, la “sanatoria” fu costretto a dare le dimissioni per cedere il posto a un super raccomandato.

Riuscì a entrare in una qualificata struttura privata, dove ancora presta la sua opera, ma mi sottolinea "A che prezzo?".

Silenzi, capo chino ai voleri dei padroni e dei colleghi più anziani e più, diritti calpestati, atteggiamento ossequioso anche verso i portantini difesi dalla amministrazione, timorosa di scioperi e altarini svelabili.

In molte discussione con me, dipendente fino alla pensione nel Pubblico, rimaneva da una parte allibito e dall’altra dimostrava una invidia entusiasta dei miei scontri con colleghi (del tutto fisiologici) ma soprattutto con i vertici amministrativi che non ho esitato, in due casi, a portarli di fronte a un Giudice.

Non mi dilungo oltre, ma anche se ora i diritti dei lavoratori, in ogni campo della società, sono annullati non possiamo che rimpiangere il tempo in cui, senza bisogno di invocare le relativamente recenti leggi sullo stalking, la sicurezza del posto di lavoro rappresentava non già il diritto di fare il lazzarone o l’assenteista (come i detrattori dell’art. 18 vorrebbero farci credere, o meglio ci hanno fatto credere), ma la dignità della persona, la libertà dal bisogno, la forza del rispetto reciproco, la meritocrazia non contrabbandata e condizionata da ricatti e minacce di segnare il passo nella carriera.

Tali aspetti negativi c’erano (e ci sono) anche nel pubblico, ma ci si poteva difendere senza l’incubo del licenziamento in tronco che (mi scuso per il bisticcio di parole) ora tronca e stronca l’individuo, imponendogli l’indignitoso silenzio e la succube ubbidienza.

La logica di mercato ha coinvolto un campo che dovrebbe esserne esente: la Medicina.

Si deve lavorare per il badget, si devono ridurre tempi di ricovero a tutti i costi, si deve risparmiare sulle attrezzature, spesso scadenti, ci si è venduti al business e alla pubblicità commerciale, alla concorrenza tra Strutture e figure professionali tra di loro.

Il mio amico, nella sua lunga lettera, mi ha raccontato di esser stato costretto a scusarsi con le OSS (i portantini di una volta) perché un intervento si è prolungato di mezzora rispetto a quanto previsto, costringendo quei lavoratori allo straordinario e quindi l’Amministrazione a spendere qualche centinaio di euro in più.

E il mio amico mi chiede: "Ma il malato? Chi pensa al paziente?"

Concludo con amarezza e spiego anche perché il titolo di questo blog.

Solo un vano tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica, ma soprattutto noi medici che, pur conoscendo bene tale realtà, da molti anni siamo narcotizzati e resi impotenti di fronte alla decadenza pericolosa (ma ancora forse in tempo ad almeno ridimensionarla) della nostra Sanità.

Il titolo vuole essere un richiamo “pubblicitario” all’interesse di queste problematiche, utilizzando due parole-chiave che stimolano la curiosità del lettore più di qualsiasi altra.

Ringrazio quanti hanno dedicato attenzione.

 

Data pubblicazione: 04 dicembre 2015

9 commenti

#1
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Ex utente

GRAZIE per aver condiviso questa intimità,grazie per aver fatto partecipi noi,i "non addetti ai lavori",grazie per essersi dimostrato UOMO .
Rimango altresì indignata per la non condivisione da parte dei suoi colleghi ,"professionisti" a fronte di questa denuncia,ma d'altronde è noto che i "pacifisti" latiteranno per anni ,ignorando guerre,stragi e denunce che sconvolgono larga parte del pianeta.Ma riemergeranno dalle acque della loro indifferenza e si scopriranno a loro volta indignati,nn appena un aereo americano si alzerà in volo.
Un antico detto popolare cita cosi" se la ruota non ungi ,la ruota non gira" - scientificamente provato!
:) grazie ,buona serata.

#2
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Dr. Giovanni Migliaccio

Gentile signora,
La ringrazio del Suo intervento.
L'articolo è stato scritto stamane, venerdi, molte persone, molti colleghi approfittano del ponte della Immacolata per un breve periodo di vacanza rilassante.
Direi di lasciare qualche giorno di tempo in più, anche se già 105 persone, tra cui immagino anche medici, hanno letto questo articolo.
Molti, anche ottimi professionisti, temono di esporsi per varie ragioni (alcune delle quali intuibili dallo stesso articolo) e finiscono per comportarsi come dei <monsieur Travet>, tratto di personalità spesso innaturale, ma purtroppo acquisita senza forza di reagire.

Non dimenticherò mai un bravo collega che, al termine dell'ennessimo episodio vessatorio da parte del suo primario (uomo, costui, tra l'altro corrotto e incapace), una mattina dopo aver fatto il giro in corsia dei pazienti, si lanciò dal 7° piano.

Buona serata anche a Lei

#4
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Ex utente

Spero che in questi giorni ,per loro di festa,riposeranno dentro ai suoi occhi e loro con i suoi occhi vedranno ancora di più:)

mi auguro che metteranno in pratica le parole e non si limiteraano soli ad ascoltare ,ingannando solo loro stessi.Perché se uno ascolta la parola e non la mette in pratica ,è. Simile ad un uomo che guarda in uno specchio il suo aspetto naturale e , dopo averloarsato ,dimentica subito quello che era. Solo colui che avrà lo sguardo fisso nella libertà. E in quello persevera non sarà un ascoltatore ma una persona che lo mette in pratica.

#5
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Utente 188XXX

Gentilissimo dr.Migliaccio,veramente le dico di cuore,GRAZIE DI ESISTERE.
Lei rappresenta perfettamente,una virtù fondamentale,nel campo medico,L'UMANITA'.

#6
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Dr. Giovanni Migliaccio

Gentili signore e/o signori finora intervenuti,

vi ringrazio dei Vostri pensieri e delle belle, direi poetiche, parole rivoltemi.
Ne sono lusingato e al contempo commosso perché esse mi fanno capire che ci sono ancora donne e uomini, giovani e meno giovani che non vogliono rassegnarsi, che non vogliono subire, che non vogliono perdere la corsa verso il traguardo della vita e che, per questo, rappresentano ciò che di meglio un tessuto sociale può avere.

Si dice che l'uomo non nasce cattivo ed è vero!
E' l'ancestrale istinto di conservazione (non la ragione) che lo rende ostile contro i propri simili e, di certo molto di più, contro se stesso.
Immaginare, sperare in un mondo dove, ricordando una canzone, <tutti si dessero la mano per un girotondo intorno al mondo> è lecito, pur consapevoli di tale utopia.

La storia dell'umanità contiene il seme di tale progetto e, come il seme delle piante e dell'uomo stesso utile per le rispettive specie, ha permesso, oltre che giungere ai nostri giorni, di risollevarci da carestie, pestilenze, guerre, sconvolgimenti della natura ed anche da scellerate dittature che, in confronto al tempo che è dell'uomo, hanno avuto la durata di pochi secondi.
Ed è quindi la ragione che ci deve spingere a non subire vessazioni sia in ambito lavorativo che all'interno delle mura domestiche, ma la ragione da sola fa ben poco se essa non è alimentata dalla cultura in genere poichè è la conoscenza che rende l'uomo libero.

Mi sono lasciato un pò andare, ma ringrazio ancora chi ha avuto ( e forse avrà) la pazienza
di avermi letto e di leggermi.

Auguri a tutti

#7
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Prof. Alessandro Caruso

Caro Dott. Migliaccio! Caro Giovanni !

Complimenti dell'articolo che apprezzo e condivido al 100% come tu ben sai, avendo in diverse occasioni avuto modo di dialogare sull'argomento e sopratutto nel settore della Sanità.
Sai bene che con me, con queste tue parole e ragionamenti, sfondi una porta apertissima !!!

In un mondo dove non esiste da decenni la meritocrazia, dove la politica e la protervia del potere ha distrutto tutto: sopratutto la Medicina; in un mondo dove i vertici e i primariati, le Cattedre e " le vetrine" li stabilisce il ragioniere di turno con una tessera politica, o i capi delle " lobby segrete o meno segrete", dove da decenni e decenni i Concorsi sono truccati, pardon... da anni si dice " pilotati" .......appannaggio dei figli, mogli, nipoti, pronipoti degli ignorantoni e corrotti; finti concorsi avvolti dai gorghi infamanti di " parentopoli"; cosa vuoi di piu?

Una sanità dove da un ventennio circa esistono " gli specializzandi dell'obbligo", come alle scuole lementari e medie ; pagati durante gli anni di specializzazione dallo Stato, e promossi e resi " idonei " obbligatoriamente alla fine del corso di Specializzazione.

E cosi via di seguito....................quindi un mondo nuovo di lavoro appiattito, senza confronti, senza competizione, senza cultura , senza l'ostacolo della difficoltà dell'impegno .
Dove i valori umani, " gli attributi" e la forza dell'onesta' e della correttezza morale e professionale sono ridotte al lumicino.
Certo " Fantozzi " è un simbolo italico ed ha ancora piu' proseliti " ed il " rag. Fracchia " specchia il dna palese o recondito della stragrande maggioranza italica.

Come tu ben sai, anche nei nostri dialoghi, a me piace e sempre mi è venuto spontaneo essere " forte con il forte " e " debole con il debole" a differenza dell'atteggiamento piu' vile e viscido, ma conveniente, della stragrande maggioranza del " forte con il debole e debole con il forte" .
A me fa bene essere cosi, mi onora mi rasserena, mi ha sempre fortificato e gratificato, anche se ho battagliato la vita lottando con l’ arma del mio sapere, della mia onesta' morale e professionale contro gli ignoranti-corrotti e miserabili di turno !!!

Un mondo attuale della Sanità dove dilagano sempre piu' corruzione, malaffare, spregiudicatezza, cultura della impunità, presenze politiche associazioni e lobby di ogni genere e specie: dalle piu' gerarchiche, radicate e iperconosciute alle meno note.
Vero esiste da sempre " questo cancro della società "; ma prima negli anni 50 e 60 rappresentava il 2% , poi il 5%, 10% , poi il 20% , e cosi via sino al 95% e piu';
dove alla base del termine mafioso e cultura mafiosa sta la mentalità del " ladro e corrotto ", dove ormai l'illecito e il peculato, la sopraffazione sono pandemici , nord sud , est ovest, mare -monti -pianura...


In una sanità dove molti operatori rincorrono il DRG , molti chirurghi operano..........................senza sapere leggere una tac o una risonanza , dove la clinica è stata soppiantata dalla diagnostica strumentale, da usare come prova testimoniale della loro eventuale diagnosi, , che spesso è errata in quanto lo stesso Radiologo o neuroradiologo scrivono alla fine di ogni referto a scopo di estremo difensivismo : " qualora la sintomatologia peerseverasse, rivolgersi allo specialista per approfondimento" oppure " immagine di segnale dubbia o poco congrua, è preferibile il parere specialistico "

Una Sanità ove l'infermiere fa consorteria, e sindacalizzato lotta per fare il Medico, per soppiantare il Medico, ove chiunque puo fare tutto e di piu', ove chiunque apre botteghe sanitarie di ogni tipo e specie, E lo stato APPROVA ED APPOGGIA ogni perversa azione e manovra, pensando a lucrare su tutto ed a trarre benefici clientelari .
Rosy Bindi ha iniziato a distruggere la Sanita' nel lontano 1992, ma su quel solco, altri lhanno fatto scempio di un settore vitale per una Nazione.
Un SSN allo sbando, con una " finta assistenza medica" e l'italiano dei ceti medio e basso ed anche medio-alto soccombe.!!!

Il medico dipendente burocratizzato all'estremo, soccombente al " ragioniere di turno" ai vertici delle ASP o dei vari Istituti e aziende Ospedaliere e cliniche Universitarie ed ai “ nani e ballerini ” di cornice…, che stabilisce se, a chi , quando, come e quanto dare
indennità, premi produttività e reperibilità, come operare, quando e quanto e con che strumenti e mezzi chirurgici.

Ritorno, Giovanni , al tuo bel dire : ED AL MALATO CHI CI PENSA?
Credimi non oltre il 20% dei Medici,
• quelli veri
• quelli che conoscono ancora ed attuano anamnesi etiopatogenesi e semeiotica clinica, prima di operare chirurgicamente o incruentemente;
• quelli che visitano il malato, che lo fanno spogliare, e che sanno leggere e valutare un esame RX, una TC o Rm, senza bisogno del referto del radiologo,
• quelli che sanno quando è “ difficilissima la medicina e chirurgia”, che bisogna operare la sintomatologia e funzionalità clinica e non una “ fotografia rx o tc o ecografia o rm”,
• quelli che sanno distinguere quando è piu’ saggio non operare, anziché salire sul palco dell’interventismo utilitaristico ,
• quelli che sanno che la Natura spesso è piu’ forte della Scienza
• quelli che per prima dote hanno il dono “ dell’umanità”
• quelli che il malato lo considerano “ paziente “ e non lo chiamano o giudicano “ cliente”.

Ciao Giovanni, un caro saluto e ancora i miei complimenti per avere, partendo da aneddoti personali, messo non" il dito "......... ma " entrambe le mani " sulla una delle tante squallide piaghe italiane", scrivendo con la tua “ abile e forbita penna “ un’altra bella pagina in Medicitalia.

ALESSANDRO CARUSO

#8
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Dr. Giovanni Migliaccio

Ricevo da uno stimatissimo collega ulteriori considerazioni sull'argomento che rendo leggibile solo ai medici iscritti, per espresso suo volere, in quanto vengono trattati anche aspetti puramente tecnici di scarso interesse pubblico.

E' una lucida, perfetta e dissacrante immagine della nostra Sanità con la quale percorre la storia di una riforma scellerata (quella della Bindi) che ha prodotto i risultati che oggi abbiamo sotto gli occhi, ma che non sempre vengono ben percepiti.
Sono fatti ed eventi che farebbero sussultare sulla sedia chiunque le leggesse tranne, scommetto, nessuno dei nostri politici né alcun amministratore o direttore sanitario, in genere asserviti al potere politico.

Rimane la speranza che l'opinione pubblica possa capire, quella di stanare molti nostri colleghi dal sonno dell'indifferenza e <del chi me lo fa fare>, che sorga impetuoso un sussulto di soliderietà sociale verso i medici italiani che, ancora, nella maggior parte, al di là delle carenze di molti ospedali di cui subiscono il disagio, sono ancora i migliori del mondo.

Noi medici siamo al contempo amati e odiati, complici i mass media, i magistrati (immuni da ogni colpa e peccato come Maria Vergine),il nostro Ordine e gli ectoplasmi dei sindacati che tutto fanno tranne che tenere alta la dignità della Medicina, della Scienza e con essi dei medici che al 20 o all'80 % (le statistiche risentono di quanto abbiamo scritto) hanno dedicato e dedicano (ma non so se dedicheranno in un non troppo lontano futuro) la propria vita al sofferente.



Giovanni

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