Medicine alternative e cancro

alessandro.scuotto
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo

Vi sono poche informazioni disponibili nella letteratura scientifica sull'efficacia delle medicine alternative utilizzate in maniera esclusiva dai pazienti con cancro.

Uno studio recentemente pubblicato online sul Journal of the National Cancer Institute è stato condotto su 281 pazienti con carcinoma non metastatizzato della mammella, cancro della prostata, cancro del polmone e cancro del colon-retto che hanno scelto cure di medicina alternativa in forma esclusiva anziché terapie convenzionali quali chemioterapia, radioterapia, chirurgia, terapia ormonale.

L'analisi statistica è stata effettuata confrontando i dati con quelli di 560 pazienti (matching 2:1) con patologie analoghe e sottoposti a terapie convenzionali.

I risultati hanno dimostrato che i pazienti che avevano praticato soltanto medicine alternative avevano riportato un tasso di sopravvivenza a 5 anni peggiore rispetto al gruppo di controllo: 58.1% vs 86.6% per il cancro della mammella, 19.9% vs 41.3% per il cancro del polmone, 32.7% vs 79.4% per il cancro del colon-retto. Soltanto nel caso del cancro della prostata le percentuali dei due gruppi erano risultate simili (83.2% vs 91.5%), ma tale risultato non era inatteso a giudizio degli autori a causa della storia naturale piuttosto lunga di questa patologia.

In una intervista di commento del lavoro pubblicata su Medscape, uno degli autori della ricerca ha sottolineato la distinzione nell'ambito delle medicine non convenzionali tra medicine alternative (quando utilizzate in modo esclusivo) di efficacia non provata e medicine complementari che possono rappresentare una risorsa in aggiunta alle terapie convenzionali in campo oncologico.

 

Johnson SB, Park HS, Gross CP, Yu JB. Use of Alternative Medicine for Cancer and Its Impact on Survival. JNCI: Journal of the National Cancer Institute, Volume 110, Issue 1, 1 January 2018, djx145, https://doi.org/10.1093/jnci/djx145

Mulcay N. 'Alternative Medicine' for Cancer Ups Death Risk. Medscape, August 11, 2017

Data pubblicazione: 04 settembre 2017

7 commenti

#1
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Dr. Giovanni Migliaccio

Lo studio è senza dubbio interessante, ma, se non ho capito male quanto hai tu riportato, le eventuali terapie non convenzionali possono essere solo complementari, ma mai sostituibili, alle terapie della medicina ufficiale.
Se è così, mi pare che viene confermata la posizione della maggior parte dei medici che praticano anche le terapie non convenzionali.

Cordialmente

#2
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Dr. Alessandro Scuotto

Sì.
In ONCOLOGIA le medicine non convenzionali NON hanno un ruolo terapeutico diretto ed esclusivo in sostituzione delle terapie convenzionali che attualmente sono utilizzate, ma sono complementari e hanno quindi ruolo terapeutico accessorio: per esempio nei confronti degli effetti collaterali indesiderati delle terapie convenzionali, nella terapia del dolore, nella prevenzione delle recidive...

#3
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Ex utente

http://www.acustica-aia.it/ria/index.php?journal=E-RIA&page=article&op=view&path%5B%5D=71

Buongiorno Dottor Alessandro Scuotto, apprezzerei un Suo parere riguardo alla cura del cancro con la Terapia che prevede gli Ultrasuoni (HIFU) per l'ablazione delle cellule tumorali, questa innovativa Terapia viene utilizzata simultaneamente alla Infusione delle Nuove Biomolecole di Ossigeno (Rns60), per merito delle quali aumenta stabilmente la pressione parziale di ossigeno (pO2) nel sangue, impedendo così la formazione di nuove cellule tumorali.
A questo proposito, Dottor Scuotto, Le chiedo il consenso per una indicazione della quale sono più che certo.
In seguito ad una mia ricerca, svolta studiando autonomamente (autodidatta) per capire le cause delle malattie degenerative oncologiche e neurologiche, posso indicare con certezza che, l'incremento stabile della Pressione Parziale di Ossigeno Disciolto nel sangue è fondamentale per la nostra Salute, perché, l'aumento dell'Ossigeno Disciolto Paramagnetico nel Sistema Cardiocircolatorio, consente una Maggiore Attività Bioelettrica delle Cellule del Cervello del Cuore e dei Muscoli, comprese le cellule dei muscoli lisci delle vene (vasodilatazione venosa) determinando un'aumento della Circolazione Sanguigna Cerebrale e Generale grazie alla quale si ottiene la Rigenerazione di Nuove Cellule nel Cervello e in tutti gli Organi del Corpo, impedendo in questo modo la formazione dei tumori.
Dottor Alessandro Scuotto, Ringrazio Lei e il quotidiano LA STAMPA, per aver avuto la possibilità di descrivere come posso queste che io penso siano realtà, delle quali apprezzerei molto un controllo per una possibile conferma.
I più Cordiali Saluti
Pino Fronzi

#4
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Dr. Alessandro Scuotto

Gentile utente,
vede, l'articolo che ho commentato nel blog mette in evidenza un'esigenza che si manifesta anche da quello che che lei ha scritto: i riferimenti per le terapie, e ogni possibile innovazione, DEVONO seguire un percorso scientificamente ineccepibile, che si avvalga di una valutazione statistica corretta e che non confligga con principi etici.

Se pensa che i suoi dati possano essere di utilità, li proponga in un convegno scientifico oncologico o neurologico dove potranno essere presi in considerazione, o in alternativa scriva un articolo per una rivista scientifica del settore. In quelle sedi gli esperti del campo potranno darle un parere autorevole ed evidenziare potenzialità e limiti della ricerca.

Priva di tale procedura, ogni idea, per quanto apparentemente promettente, sciolta o legata all'ortodossia corrente, ha un valore meramente ottativo e le conseguenze NON DEVONO essere proposte in ambito terapeutico.

Il rischio eticamente terribile è quello di dirottare la scelta del paziente da un percorso con possibilità di successo (anche nel caso questo sia parziale e abbia limiti) verso un altro probabilmente fallimentare e talvolta oneroso. E' questa una considerazione che ogni medico fa avendo a cuore la salute e la serenità dei pazienti.

#5
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HIFU e nanobolle di ossigeno: due differenti approcci per il trattamento del cancro - HIFU and oxygen load nanobubbles:two different approches for cancer treatment
Chiara Magnetto


RIASSUNTO
L’utilizzo di ultrasuoni focalizzati ad alta intensità (HIFU) ha ottenuto un rapido consenso in ambito clinico come strumento chirurgico non invasivo per l’ablazione di cellule tumorali. L’impiego di tale tecnologia, applicata simultaneamente a nano-bolle riempite di ossigeno (OLN), realizzate e caratterizzate presso l’INRiM e volte a trattare patologie associate all’ipossia (come i tumori), costituiscono un innovativo strumento
terapeutico per la cura del cancro proposto in questo lavoro.
_______________________________________

Grazie per i Consigli Dottor Alessandro Scuotto, li seguirò, Le chiedo solo il consenso per descrivere con più precisione la Terapia per la Cura del cancro utilizzata attualmente dall'Istituto Scientifico INRiM.

Però, quello che è necessario conoscere è la seguente realtà riscontrata in me stesso.
L'aumento stabile della Pressione Parziale di Ossigeno Disciolto Paramagnetico nel sangue (aumento della pO2 arteriosa) il quale si può ottenere anche con l'Attività Fisica Costante (quotidiana) stimola un'Automatismo Fisiologico che produce la Rigenerazione Cellulare, che vuol dire la crescita di nuove cellule, perché l'incremento del paramagnetismo dell'ossigeno disciolto irradiato nel sangue determina una maggiore Attività Bioelettrica delle Cellule Cerebrali, Cardiache, e Muscolari, consentendo in questo modo l'attivazione della Neurogenesi, e la Rigenerazione di Nuove Cellule negli altri Organi del Corpo.

Dottor Alessandro, mi perdoni se insisto ma sono anche certo che l'attivazione della PsicoNeuroEndocrinoImmunologia, e quindi la immunità verso le malattie, è dovuta proprio all'incremento stabile della Pressione Parziale di Ossigeno Disciolto Paramagnetico e Generatore di Energia Elettrochimica, indispensabile, insieme ad altri componenti del sangue che sono: gli elettroliti, le membrane cellulari polarizzate, e anche idrogeno, per consentire la Generazione dei Potenziali d'Azione (potenziali elettrici di membrana) i quali determinano tutte le Attività del Cervello, del Cuore, e dei Muscoli.
Quindi, specialmente in caso di inattività fisica, la frequente diminuzione, della pressione parziale di ossigeno (diminuzione della pO2 arteriosa) la quale indica la più o meno consistente carenza di Ossigeno Disciolto Paramagnetico, causa la disattivazione delle membrane cellulari provocando il deterioramento delle cellule che si riscontra nelle malattie degenerative.

Dottor Alessandro Scuotto, ringraziando nuovamente comunico i più Cordiali Saluti.
Pino Fronzi

.

#6
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Dr. Alessandro Scuotto

Gentile utente,
la citazione da lei posta all'inizio del suo ultimo post riguarda una tesi di dottorato del 2014 in Metrologia e Tecnica delle Misure del Politecnico di Torino, pregevole ma che non rientra nell'ambito del tema dell'articolo del blog.
Penso dunque che non sia questa la sede opportuna per discutere di un argomento la cui tecnica rientra nell'ambito delle procedure sperimentali di tipo convenzionale.

Per quanto attiene al resto del post, debbo sottolineare alcuni aspetti che, pur probabilmente ispirati da nobili intenti, tradiscono delle evidenti lacune in ambito di conoscenze clinico-scientifiche.
In particolare:
"la seguente realtà riscontrata in me stesso" è una affermazione autoreferenziale e aneddotica che mal si concilia con il dibattito nella medicina attuale e ispira nel lettore preparato una notevole diffidenza sulla correttezza metodologica;
"sono anche certo che" è altrettanto autoreferenziale e andrebbe per lo meno supportato da chiari riferimenti scientifici bibliografici.

In conclusione, se lei mi chiede un "consenso" in ambito di validazione scientifica, io non ho l'autorità necessaria per concederglielo; se invece tale richiesta riguarda semplicemente la divulgazione di una personale ipotesi attraverso le pagine del mio blog, ebbene non posso che negarla.
Cordiali saluti.

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