Vaccini e farmaci

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Dr.ssa Franca Merla Perfezionato in medicine non convenzionali

I vaccini  preparati permettono di prevenire gravi malattie causate da virus o batteri (malaria, tifo, etc), aumentate in questi anni a causa anche della globalizzazione della salute oltre che ai cambi di situazioni ambientali, fisiche e chimiche. Alcuni effetti di questi cambi sono pandemie, malattie da raffreddamento o da calore, invalidità a seguito di incidenti, depressione, obesità, cancro e tanti altri.

La nostra società è quindi costretta a vaccinarsi da queste malattie: cosa vuol dire e cosa comporta ciò? I vaccini sono sicuri ed efficaci sia negli adulti sia nei bambini. La loro progressiva introduzione nel corso del Novecento ha permesso di ridurre notevolmente l'incidenza di molte gravi patologie umane e animali e, in alcuni casi, di eliminarle in modo definitivo (come è avvenuto per il vaiolo).

All'interno dei vaccini sono presenti piccole quantità dell'agente patogeno inattivato o ucciso oppure soltanto alcune molecole del suo involucro di rivestimento (antigeni), di solito proteine o zuccheri, in grado di sollecitare la produzione di anticorpi e di creare una sorta di memoria immunitaria che permetterà all'organismo di reagire prontamente in caso di infezione. Il limite non è quindi vaccinarsi, ma evitare gli effetti che i vaccini possono dare, gli effetti indesiderati: dolori, alterazione dell' assorbimento intestinale, stanchezza, riduzione della vista, etc.
Anche un farmaco regolarmente prescritto, nelle dosi giuste, può provocare effetti indesiderati sullo stomaco.

Quando poi si effettua l'esame del sangue, sapientemente prescritto, si indaga solo sulla quantità di costituenti ingeriti senza mai preoccuparsi della quantità dello stesso assorbita dall' intestino.
L'esame del sangue indaga sulla quantità di sostanze presenti all' esterno della cellula e mai entrare all' interno della membrana cellulare. Con il Mineralogramma invece si ottengono informazioni sui minerali presenti all'interno della cellula e che il nostro organismo sfrutta per ricavare informazioni sui rapporti qualitativi fra i minerali, sul grado di stress, sul tipo ossidativo e sulle disfunzioni metaboliche ancora prima che se ne manifestino i sintomi: con il Mineralogramma si è anche in grado di determinare la velocità con cui un dato organismo brucia gli alimenti (digeriti ed assimilati) allo scopo di produrre energia vitale. Questo processo dipende in gran misura dalla funzionalità delle ghiandole surrenali e della tiroide, funzionalità a loro volta legate alla presenza dei minerali intracellulari. Se questi minerali sono carenti non vi può essere un utilizzo ottimale della tiroxina (ormone secreto dalla tiroide), e potrebbe instaurarsi una forma di ipotiroidismo.

L'analisi attraverso il Mineralogramma dei capelli offre il vantaggio di far conoscere le eccedenze o le carenze dei minerali a livello cellulare, cioè come e quanto il metabolismo (assimilazione, eliminazione) fissa nelle cellule del corpo i vari minerali. Del resto fegato o reni possono funzionare in modo diverso anche a causa di malattie ed ecco perché una persona con epatite può aver bisogno di dosi più basse di un farmaco per lo stesso effetto.
Con gli anni fegato e reni perdono progressivamente la loro capacità di metabolizzare il farmaco: oltre i 65 anni del 35 per cento e anche più degli individui cambia la composizione del corpo perché diminuisce l'acqua e aumentano i grassi, fatto che condiziona l'effetto del farmaco.

Tutto ciò per far capire che è vero che i vaccini, antibiotici, antistaminici e altro, hanno effetti collaterali, ma è meglio un effetto collaterale del farmaco o la malattia che abbiamo poi contratto?

Data pubblicazione: 20 giugno 2016

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