Antibiotici come quando usarli.

Antibiotici: come e quando? Qualche suggerimento per un corretto uso

valeriolangella
Dr. Valerio Langella Allergologo, Medico internista, Pneumologo

Molte persone si rivolgono spesso al medico richiedendo la prescrizione immotivata di antibiotici. Nonostante si cerchi di sensibilizzare i pazienti ad un corretto uso dei farmaci, si registra un uso sproporzionato di questi farmaci rispetto alle reali necessità terapeutiche.

Vediamo quando e perché assumerli sotto prescrizione medica.

A cosa servono gli antibiotici?

Gli antibiotici sono farmaci attivi contro le infezioni causate da batteri (per esempio lo streptococco o le polmoniti batteriche) e, in qualche caso, contro infezioni causate da funghi ed alcuni parassiti.

Non funzionano invece contro i virus.

Antibiotici: a cosa servono

Quali sono gli effetti collaterali?

Quando utilizzati correttamente, gli antibiotici possono essere considerati dei veri e propri farmaci salvavita. Sono generalmente sicuri, ma possono causare una serie di possibili effetti collaterali e possono interagire con altri farmaci che si stanno assumendo.

Non trascurabile infine, è la possibilità di avere una reazione allergica, più o meno grave.

👉🏻L'esperto risponde: Posso bere alcol mentre assumo antibiotici?

 

Cos'è l'antibioticoresistenza?

L'assunzione inutile o non corretta di questo genere di farmaci può essere pericolosa per la salute. A questo è dovuto lo sviluppo di diversi ceppi batterici resistenti e quindi una inefficacia degli antibiotici stessi.

L’antibioticoresistenza è uno dei problemi di salute pubblica più pressanti nel mondo, in quanto incide in maniera enorme sulla spesa sanitaria e sulla ricerca. Inoltre, è causa di una non trascurabile percentuale di invalidità e mortalità.

La resistenza si verifica quando un antibiotico non è più efficace nell’ abbattere o limitare la crescita dei batteri:

  • può verificarsi in maniera naturale (capacità innata o mutazione genetica),
  • può essere acquisita attraverso una precedente esposizione ad un antibiotico o attraverso un altro organismo che è resistente (trasferimento della resistenza).

Come si verifica la resistenza?

I batteri possono “resistere“ agli effetti in diversi modi:

  • Alcuni batteri sviluppano la capacità di neutralizzare il farmaco prima che faccia effetto.
  • Altri possono cambiare il sito di attacco.
  • Altri ancora sono capaci di espellere l'antibiotico fuori dalla cellula o impedirne l’entrata.

Quasi tutti i batteri sviluppano una qualche forma di resistenza che rende gli antibiotici meno efficaci nel trattamento di infezioni gravi.

Quali sono le conseguenze della resistenza agli antibiotici?

Un'infezione batterica resistente ad un certo farmaco può ovviamente essere trasmessa ad altre persone, quali familiari e colleghi.

In questo modo una malattia infettiva hard-to-treat (difficile da trattare) può minacciare intere comunità.

L'antibioticoresistenza può essere particolarmente pericolosa per i soggetti più vulnerabili come i bambini, gli anziani e le persone con sistema immunitario indebolito (gli individui in ospedale o malati cronici).

Quando usare gli antibiotici?

È importante quindi usare gli antibiotici solo in situazioni in cui sono necessari e, soprattutto, non bisogna utilizzarli per curare ogni malattia.

Oltre il 90% delle infezioni acute delle alte vie respiratorie e del 95% dei casi di bronchite acuta (con tosse senza espettorato) sono causati da virus e non necessitano di antibioticoterapia.

La prescrizione è assolutamente ed esclusivamente di competenza medica anche se, purtroppo, in molti paesi si può ricorrere alla terapia antibiotica anche senza prescrizione medica.

In caso di necessità o dubbi è necessario parlare con il proprio medico e richiedere, ove necessario, una visita.

Sarà il medico a prescrivervi eventualmente la terapia adeguata al rilievo clinico ed alla patologia da curare. Gli antibiotici infatti, non sono tutti gli stessi, hanno profili d’azione diversi e caratteristiche metaboliche e farmacologiche che solo un medico è capace di sfruttare al meglio.

👉🏻L'esperto risponde: Interazioni tra antibiotici e pillola anticoncezionale

Consigli utili

Ognuno ha una personale responsabilità in caso di antibioticoterapia.

Ecco alcuni suggerimenti:

  • Non prendete antibiotici senza prescrizione medica.
  • Usateli come prescritto, sia per quanto concerne le dosi che per i tempi di assunzione.
  • Non usateli per probabili infezioni virali come il raffreddore, influenza, tosse e mal di gola e ricordate che anche alcune infezioni batteriche di solito passano velocemente anche senza antibiotico. Più si usa un antibiotico, più probabile è che i batteri si adatteranno ad esso e svilupperanno resistenza.
  • Assicuratevi di prendere tutte le dosi, anche se dopo qualche giorno va meglio: ciò riduce la possibilità di recidiva di malattia e, soprattutto, riduce la possibilità di persistenza di batteri che potrebbero potenzialmente sviluppare resistenza.
  • Se, per qualsiasi motivo, si dispone di confezioni avanzate da precedenti terapie, non assumeteli, a meno che il vostro medico non vi dica che va bene. Le quantità rimanenti potrebbero non funzionare e comunque, probabilmente, non saranno sufficienti a debellare batteri ed infezione.
Data pubblicazione: 10 agosto 2014 Ultimo aggiornamento: 27 agosto 2014

14 commenti

#1
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Utente 287XXX

Mia moglie (dopo aver assillato il pediatra) somministra antibiotico ai bambini (13 e 4 anni) a ogni inizio di febbre.
Io non sono d'accordo, ma lei è convinta e il pediatra credo la assecondi per sfinimento. LE farò leggere il suo articolo, vale anche per i bambini giusto?
Grazie.

#2
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Dr. Valerio Langella

in primis il messaggio e' proprio per mamme e pediatri..nei bambini in particolare l'antibiotico serve in rare e mirate occasioni..distinti saluti

#3
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Utente 531XXX

Buongiorno.
Mi permetto di fare un appunto: ho notato che gli articoli autorevoli come questo sull'uso improprio degli antibiotici focalizzano il problema sull'assunzione impropria da parte del paziente. Il fatto di curarsi da se è una pratica sbagliata a prescindere e siamo tutti d'accordo su questo. In realtà io ho riscontrato il rpoblema proprio sulle prescrizioni mediche: il mio medico come tanti altri di persone che conosco, prescrive antibiotici per le influenze. Magari i miei sintomi sono i classici sintomi da influenza virale, ma il medico mi dice " prenditi un po' di antibiotico". come ci si deve comportare quando la prescrizione del medico va contro le linee guida descritte? Grazie saluti.

#4
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Dr. Otello Poli

Gent.le utente, evidentemente il suo medico gioca alla "medicina difensiva" con verosimilmente uso di inutili/inefficaci antibiotici ad ampio spettro nelle flogosi a genesi virali. "...come ci si deve comportare quando la prescrizione del medico va contro le linee guida descritte?...", domanda corretta. Risposta: cambi medico di medicina generale.

#5
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Dr.ssa Chiara Lestuzzi

Io, da medico, prendo gli antibiotici rarissimamente, e ne dò pochissimi ai miei familiari. Qualche settimana fa ho avuto la solita tracheobronchite con tosse e laringite (mi capita un paio di volte all'anno), che ho curato come al solito con riposo, bevande calde, suffumigi di camomilla per la tosse, spray all' echinacea o pastiglie lenitive per il mal di gola, un paio di aspirine quando mi sembrava che mi salisse la febbre... e un po' di pazienza. Sono guarita, come al solito, in poco più di una settimana. Durante la quale una mia amica e collega si informava periodicamente al telefono sulla situazione e continuava a incitarmi a prendere gli antibiotici. Cosa che NON ho fatto. L' avrei ascoltata se mi fosse venuta una sinusite, magari. Poi si è ammalata lei, ha preso gli antibiotici, ed è guarita... in poco più di una settimana!

Purtroppo, alcuni medici sono come certi preti: sanno benissimo con la testa che cosa si dovrebbe o non si dovrebbe fare, ma non sopno coerenti nei comportamenti.

#6
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Utente 384XXX

Buongiorno, spesso mi ammalo di mal di gola con placche e la dottoressa mi dà l'antibiotico, è una scelta troppo "frettolosa"? anche la pediatra della mia bimba di 18 mesi quando la piccina ha mal di gola con placche prescrive l'antibiotico, non sarebbe meglio fare prima un tampone o qualcos'altro per stabilire che non si può fare a meno dell'antibiotico? se c'è la possibilità di fare qualche esame o curarsi in altro modo, come dirglielo alla pediatra? tutti sanno che notoriamente fare qualche "appunto" ai medici si pecca di presunzione e poi si sentono offesi, come non ti fidassi di loro. come fare?

#7
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Dr. Valerio Langella

Gentile Utente, in tutte le decisioni e prescrizioni mediche credo che sia necessario il buon senso. Non tutte le faringiti/tonsilliti o cosiddette infezioni/infiammazioni delle alte vie aeree necessitano di antibioticoterapia. Al di là del fidarsi del suo medico, credo forse valga la pena di approfondire dello " spesso " ovvero del perché andate incontro a infezioni/infiammazioni delle alte vie aeree così frequentemente . Credo inoltre che il colloquio con il suo medico sia fondamentale anche per chiarire le su perplessità. Distinti saluti.

#8
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Utente 384XXX

grazie Dottore, la piccola si ammala spesso, credo sia per via dell'asilo nido, io ho avuto sempre il mio punto debole nella gola: da quante volte da piccina ho avuto placche, ho le tonsille con dei buchi grandi (io li chiamo "crateri")

#9
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Utente 384XXX

chiedo comunque di nuovo: nel caso di mia figlia avesse delle placche in gola, come dice lei non è sempre il caso di fare antibioticoterapia, come si può capire quando è indispensabile?

#10
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Dr. Valerio Langella

Gentile Signora, non esige una regola, esiste la persona (la bimba nella fattispecie). Ogni medico si comporta in un modo, non conoscendo la bambina non so che dirle ed il sito e lil particolare modo di comunicazione (email/messaggi) mi vietano prescrizioni o consigli terapeutici (giustamente !!!). Più di questo al momento non posso, saluti.

#11
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Ex utente

Vorrei avere un medico come la dott.ssa Lestuzzi, ma dove si trovano? Spesso è inutile cambiare medico, ne ho cambiati tre, ma sono tutti uguali, mi spiace dirlo, almeno secondo la mia piccola esperienza e quella di amici e conoscenti.
A fine anno ho avuto un mal di gola che nella notte si è aggravato impedendomi la deglutizione e dandomi un'afonia totale pur con solo decimi di febbre ma un grave fastidio. Ho consultato guardia medica che mi ha prescritto augmentin e aerosol con cortisone. Successivamente anche il mio medico mi ha confermato la prescrizione. Sono al terzo malanno delle prime vie respiratorie, avevo già avuto due raffreddori, l'ultimo a inizio dicembre, nel giro di due mesi; questa terapia non abbasserà ancora di più le mie difese immunitarie già insufficienti mi pare?

#12
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Ex utente

Infatti, oggi mi è tornato il mal di gola, a dieci giorni da precedente; e in questi due giorni in cui ho ripreso a mettere il naso fuori casa sono uscita appena, per brevissimo tempo e ben imbacuccata.
Se qualcuno volesse rispondermi....ho anche postato in immunologia ma non ci sono risposte.

#13
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Utente 497XXX

Ci sono controindicazioni all'assunzione in contemporanea di Levoxacina e Amossicillina+acido clavulanico?
Sono stata dal medico che mi ha prescritto Levoxacina per curare una cisti (dannati peli incarniti) che persiste da un po' di tempo, provando a debellarla così; nel frattempo però che ho iniziato la cura avevo un mal di gola di cui ho dimenticato di parlargli perché l'ho sottovalutato e guarda, nemmeno il tempo di tornare a casa, ho notato delle placche in gola. Adesso sono due giorni che prendo Levoxacina sperando che i batteri in gola siano sensibili allo stesso antibiotico che mi ha prescritto il medico, ma i sintomi non stanno migliorando (e anzi, comincia a farmi un po' male l'orecchio dove c'è la tonsilla più infiammata). Cosa mi converrebbe fare? Aspetto cinque giorni sperando che la gola rispondi alle cure dello stesso antibiotico che devo assumere per la cisti, o provo subito ad assumere contemporaneamente l'altro antibiotico visto che per ora non ho riscontrato miglioramenti alla gola?

#14
Foto profilo Utente 497XXX
Utente 497XXX

Ehm, volevo scrivere levofloxacina, errore mio.

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