Farmacie che diventano "Case della Salute" e Medici che diventano "Burocrati"?
Intendo dar voce da questa sede, al Comunicato Stampa diramato dall'Ordine dei Medici di Roma (di cui mi onoro di farne parte), nella persona del suo Presidente, Mario FALCONI, intervenuto sulle recenti disposizioni ministeriali sulle Farmacie e sui Medici che da un lato trasformano le prime in "Case della Salute" in cui si potranno fare una serie di esami di II livello, senza l'assistenza del Medico e dall'altra ha chiesto ai medici di diventare "controllori del Fisco" durante l'atto di una visita, per il controllo della veridicità delle esenzioni da apporre nelle ricette del SSN ai pazienti:
Con i recenti decreti del 16 dicembre 2010 del Ministro della Salute si è completato un percorso che consente alle farmacie di erogare una serie di nuovi servizi. Per l’OMCeO di Roma, questo dimostra che politica e Governo, quando vogliono, sono capaci di innovare e di favorire il liberismo. Ciò però avviene anche in questo caso in modo distonico. Infatti, mentre la farmacia diventa ora la cosiddetta “Casa della Salute”, il medico, dipendente o convenzionato, diventa addirittura un controllore fiscale e il suo studio un ufficio burocratico, gravato da un numero crescente di compiti impropri.
“Pur nella massima considerazione per l’indispensabile ruolo del farmacista – precisa Mario Falconi, Presidente dell’Ordine dei medici capitolini – non si capisce la scelta di dare priorità alla trasformazione delle farmacie in ‘case della salute’ e, per contro, quella di non applicare lo stesso criterio alle molte forme associative dei medici che operano nel Paese".
Secondo l’Ordine, vanno recepite le sacrosante rimostranze di tutte le organizzazioni mediche. Va sottolineato peraltro che, a fronte di un incerto vantaggio per i cittadini di poter avere una maggiore offerta di esami e trattamenti di base, esiste il rischio concreto di favorire una sorta di “consumismo sanitario”, non adeguatamente controllabile, con effetti psicologici non trascurabili, soprattutto per quei pazienti particolarmente emotivi.
L’unica certezza è che aumenterà ancor più la spesa sanitaria privata, ma anche quella pubblica per inevitabili fenomeni di controlli indotti.
“Un elettrocardiogramma – cita come esempio Falconi - con risposta automatica, senza la mediazione di un medico esperto o di un cardiologo, può determinare, in un soggetto ansioso, una situazione di pericoloso allarme ingiustificato.. Dilatare l’offerta senza bilanciarla con una domanda appropriata e controllata non produce quasi mai effetti positivi".
Un attento esame dei decreti fa balzare agli occhi il possibile superamento, se non il vero e proprio disconoscimento, di molte normative vigenti in tema di sanità pubblica che prevedevano la presenza del medico nell’esercizio di atti che oggi vengono trasferiti ai farmacisti.
Basti pensare alle norme alle quali sono soggette le oltre 5 mila strutture ambulatoriali private accreditate, istituzionalmente operanti in tutto il territorio nazionale, per comprendere quanta discrasia ci sia tra tali norme ed i citati decreti. “Tutto ciò – sottolinea Falconi - mentre, fallito il tentativo di trasformarci in poliziotti, sull’immigrazione clandestina, registriamo l’ultima disposizione legislativa, perla tra le perle, che impone ai medici di diventare agenti del fisco per certificare le esenzioni per reddito".
Il Presidente conclude con due domande
Quando si comincerà a porre mano a tutte le cause (invadenza politica, scarsa attenzione alla meritocrazia, informazione sensazionalistica e scandalistica, blocchi del turn over, rapporti di lavoro di vera e propria precarizzazione, ecc.) che determinano il profondo disagio quotidiano del medico?
Come si conciliano le legittime opportunità che vengono date ai farmacisti con la burocrazia soffocante che affligge il servizio sanitario e che sta erodendo il tempo che i medici hanno a disposizione per l’assistenza? I
ll prof. Ferruccio Fazio, Medico e Ministro, prenda di petto il problema e ci dia risposte