Lombosciatalgia: nuove linee guida dell'American College of Physician

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Dr. Giuseppe Christian De Sanctis Medico di medicina generale, Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico di continuità assistenziale, Biologo nutrizionista

La lombalgia cronica è un affezione che colpisce ben un italiano su quattro, la lombosciatalgia invece colpisce l'8,3% della popolazione generale con con lieve prevalenza delle donne sugli uomini.

Le nuove linee guida dell'American College of Physicians (ACP), pongono in confronto trattamenti farmacologici con trattamenti non farmacologici nelle lombosciatalgia acuta, subacuta e cronica!

 

Brevi raccomandazioni per il trattamento della lombosciatalgia

La 1° raccomandazione riguarda la forma acuta e subacuta ove, qualora si volesse optare per trattamenti non farmacologici, mette in risalto l'applicazione di calore superficiale, massaggi e agopuntura, con un miglioramento della qualità da lieve a moderata; se invece si volesse optare per i trattamenti farmacologici, si può ricorrere ai FANS associati a miorilassanti!

La 2° raccomandazione riguarda la forma cronica della lombosciatalgia, ed è inerente solo alle terapie non farmacologiche, quali ancora agopuntura, l'uso di tecniche orientali come il Tai Chi e lo Yoga, il biofeedback elettromiografico!

La 3° raccomandazione sempre per la forma cronica del disturbo, si avvale più di terapie farmacologiche che non, con la scelta dell'uso di FANS in prima linea, tramadolo o duloxetina come terapia di seconda linea e, qualora non ci dovessero essere miglioramenti con le terapie sopracitate, e sempre quando i benefici potenziali superino i rischi, l'uso di oppioidi come ulteriore opzione!

Da evidenziare che, contrariamente a quanto riportato dalle linee guida del 2007, gli antidepressivi triciclici non hanno riportato una significativa efficacia nel ridurre il dolore e perdita della funzionalità, mentre per gli SSRI, evidenze di qualità moderata non mostrano cambiamenti della sintomatologia dolorosa!

Considerazioni personali:

a mio giudizio clinico, la strategia migliore sarebbe, nella forma acuta e subacuta, l'uso ormai consolidato dei FANS con i miorilassanti ed eventualmente, nelle forme molto dolorose o non responsive ai primi, l'uso di tramadolo e/o corticosteroidi, mentre nelle forme croniche, l'unione delle due terapie (quella fisica e rilassante) e quella farmacologica, è il mezzo per ottenere i migliori risultati!

Una menzione a parte voglio farla per il Tai Chi, disciplina orientale di derivazione marziale (nasce infatti come stile interno del kung fu) citato come terapia dall'American College, che il sottoscritto pratica personalmente, e che sarebbe finalizzato, tramite movimenti lenti e circolari, a ristabilire la circolazione energetica del nostro organismo, al fine di ottenere uno stato di salute ottimale...senza voler con questa considerazione, stigmatizzarne eventuali basi scientifiche,ma solo opinionistiche,tenendo conto tuttavia, che l'OMS nel catalogare tutte le medicine alternative a quella convenzionale occidentale,ha introdotto una complessa categorizzazione di cui fa parte anche la medicina tradizionale cinese,compreso il Tai Chi Chuan,definito come ''tecnica psico-corporea''; non è indicato infatti (qualora lo si volesse praticare come terapia di supporto e non primaria) solo nelle lombalgia, bensì anche nella fibromialgia e in molte altre malattie reumatiche.Per quanto riguarda il caso nostro (quello della lombosciatalga), l'ACP consiglia una frequenza dalle 2 alle 5 volte a settimana per 10 settimane!

Fonte:Quaseem A,Wilt TJ,McLearn RM et al.Noninvasive tereatment for Acute,Subacaute,and Chronic Low Back Pain: A Clinical Practice Guideline From the American College of Physician.

Data pubblicazione: 12 maggio 2017

9 commenti

#1
Ex utente
Ex utente

Io ho eseguito quattro giorni fa un'infiltrazione intradiscale, sotto guida TAC, di ossigeno ozono, per una piccola protrusione lombo-sacrale. speriamo bene!

#2

L'ozono terapia intradiscale, è un'ottima tecnica per ridurre ernie e protrusioni discali,tecnica che mi trova assolutamente a favore,tra l'altro è l'unica che può a mio avviso, in casi particolari, evitare un eventuale intervento!Le faccio i miei auguri di rapida guarigione!

#3
Ex utente
Ex utente

Grazie per il suo incoraggiamento, dottore! peccato che io, al momento, non posso dire né di stare peggio e né meglio. diciamo che mi sento uguale ad una settimana fa. il bello è che mi pare di aver capito che le infiltrazioni intradiscali (non quindi paravertebrali) si fanno una volta sola e basta. pazienza, semmai riprenderò a fare la posturale, che pure qualcosa (e sottolineo, "qualcosa"), fa

#4
Utente 314XXX
Utente 314XXX

Buongiorno,
la menzione al Tai Chi mi interessa particolarmente.
Ho provato qualche anno fa ma sono stata inserita in un gruppo molto avanzato (non c'erano gruppi ai primi passi), ho smesso subito anche perchè mi è venuto immediatamente mal di schiena. Non lombosciatalgia ma sofferenza muscolare. Forse se cerco un gruppo che parta da zero, potrebbe servire ? L'ortopedico dice che i muscoli della schiena si irrigidiscono per aiutare a portare il peso che non porta la colonna vertebrale, e quindi mi fanno male.
Soffro di lombosciatalgie da oramai 25 anni, ernia importante L5 S1 non operata, 25 anni fa, poi L3 L4 meno importante, poi protrusioni cervicali. Fatta qualche giorno fa RM total body perchè le precedenti erano vecchie, ora ho formicolii a mani e pianta dei piedi. Dovrei fare posturale da sola tutti i giorni a casa ma non ho la costanza. La McKenzie ha sempre dato ottimi risultati ma da casa, da sola, non la faccio.
Domanda finale : cerco un gruppo di Tai Chi che inizi da zero? Vale la pena? Come posso valutare che sia un insegnante/una scuola seria ? Non so nulla in materia.
Saluti e grazie
Feliciana Fattori

#5

Gentile sig.ra Feliciana,
il Tai Chi è un ottima tecnica di supporto, ma non può ovviamente guarirla da ernie e/o protrusioni,per cui se lei ha deciso un trattamento conservativo (ovvero non chirurgico) dei suoi problemi alla schiena,può farne uso, associato a mio avviso ad un trattamento farmacologico,per questo però è necessario che si rivolga e sia seguita da un medico esperto in medicine complementari che la sappia guidare al riguardo: controindicazioni il Tai Chi in linea di massima non ne ha,ma se viene praticato come terapia, è però fondamentale che il paziente sia "guidato" da un medico o da un terapista per evitare effetti collaterali o indesiderati.
Per esempio, in caso di disturbi artrosici, una sequenza male impostata può causare un aumento del dolore, anziché una sua diminuzione.Ovviamente opterei per un gruppo che inizi da zero e con un insegnante qualificato,il mio ad esempio è anche Naturopata oltre che esperto di Tai Chi...cercare bene per sentirsi meglio! Riguardo la posturale stesso discorso,sconsiglierei il fai da te e mi affiderei ad un centro fisioterapico che pratica anche ginnastica posturale,l'ACP infatti, nei casi di lombosciatalgia cronica,nei trattamenti non farmacologici,indica oltre all'esercizio fisico generico anche lo Yoga e il Tai Chi,tuttavia evidenzia come punto fermo, l'importanza di rivolgersi ad un personale qualificato,in grado di definire un programma di allenamento personalizzato (è il caso suo, che invece è entrata in un gruppo avanzato),inoltre la terapia fisica è in grado di produrre solo un lieve miglioramento sia del dolore che della funzionalità,i risultati migliori si ottengono invece con un trattamento multidisciplinare!Cordiali saluti!

#6
Utente 314XXX
Utente 314XXX

Buongiorno dr. De Sanctis, la ringrazio per la sua gentile e molto esauriente risposta. Naturalmente non ho deciso io il non intervento chirurgico, l'ha deciso l'ortopedico e sono sempre seguita scrupolosamente da medici specializzati, cioè da un ortopedico. I fatti acuti ora sono lontani, per fortuna. Ma mi interessa unire l'utile al dilettevole per una attività continuativa che mi aiuti a non tornare ai fatti acuti, o, almeno, che ci provi.
La ringrazio ancora, mi ha dato informazioni dettagliate molto utili.

#7
Ex utente
Ex utente

Buonasera dott. De Sanctis, cortesemente (se può), mi dia questa breve delucidazione. io ho appunto quel modesto bulging discale in sede L5-S1, che mi procura sciatalgia. come le dicevo, ho fatto le iniezioni intradiscali di ossigeno-ozono come cura. ho ritirato la settimana scorsa il referto della TAC, dove però c'è scritto che le "articolazioni che sono state approcciate sono quelle interapofisiarie che vanno da L3 a L5". mi chiedo: non è che è stata lasciata fuori proprio la sede del mio bulging discale? voglio dire, non dovrebbe essere altrimenti fino a S1? mi piacerebbe avere una sua opinione. grazie!

#8

Gentile utente,
ritengo che tale sua (lecita) domanda vada fatta oggettivamente al collega che le ha praticato la tecnica intradiscale; a me viene difficile pensare che abbia saltato proprio il suo bulging!

Cordialmente
dr. De Sanctis

#9
Ex utente
Ex utente

Effettivamente pare strano anche a me (sebbene il medico dava più la colpa alle faccette articolari delle vertebre che al bulging). buona Domenica, dottore!

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