Consulto laterale
Nel panorama complessivo dell'offerta di informazione sulla salute presente in Internet, tanto ampia da contenere inevitabilmente delle distorsioni, l'attività di consulenza medica online si colloca in una posizione privilegiata che garantisce all'utenza riferimenti adeguati e l'opportuna flessibilità comunicativa, tesa a soddisfare individualmente le istanze che si propongono.
Un aspetto peculiare del consulto medico online è dato dal fatto che il dialogo tra l'utente e il consulente avviene in modo pubblico.
Vi è una certa analogia con la lettura della rubrica di “lettere alla redazione” o al direttore di un periodico, ma, se in questa circostanza è possibile la preventiva selezione e la successiva pubblicazione di argomenti ritenuti di interesse più rilevante rispetto ad altri, con lo sviluppo di un tema unico, nella relazione online la tempistica privilegia l'immediatezza del dialogo che consente repliche e che si articola spesso in più battute.
Il consulto si sviluppa in una relazione in disequilibrio, che potenzialmente coinvolge almeno tre figure:
1)l'utente richiedente, la cui riservatezza è protetta dall'anonimato, che pone il suo quesito e avvia il dialogo;
2)il consulente, che risponde alle domande poste e chiarisce via via i dubbi e le perplessità esposte dall'utente; egli è identificato e la sua figura è esposta nei dettagli, a tutela e garanzia della competenza professionale agli occhi del lettore;
3)il lettore occasionale esterno, che assiste al dialogo, senza però poter intervenire direttamente.
In particolare, la figura del lettore esterno è espressione di una collettività in fruizione che può essere scomposta in diverse esigenze individuali: dall'interesse culturale semplice per il tema trattato, alla curiosità per alcune sfumature occorse nel dialogo, alla possibile ricerca di risposta indiretta per istanze personali sovrapponibili a quelle dell'utente. In questo ultimo caso la risposta del consulente potrebbe essere applicata attraverso adattamenti non controllati.
La conoscenza soltanto parziale della storia clinica dell'interlocutore – talvolta volontariamente elusivo – e l'impossibilità di praticare un esame obiettivo, non consentono di inquadrarlo alla stregua di “paziente”; ma il coinvolgimento personale dell'utente sulla problematica clinica, rende il dialogo molto più ricco di quanto sia una “intervista” sul tema rilasciata dal professionista, e conferisce un sapore stimolante percepito anche alla lettura dall'esterno.
Ecco che l'attività di consulenza medica online si arricchisce di una prerogativa che partecipa alla costituzione di una specificità di ruolo: non si tratta infatti della corrispondenza privata medico-paziente (in cui sono entrambi coinvolti in un rapporto che è prolungamento o completamento della visita medica reale), e non si tratta della elaborazione scritta, più o meno esaustiva, di un argomento di cultura medica in forma letteraria didascalica. Il consulente online ha la consapevolezza di proporre, con le sue argomentazioni, soluzioni possibili all'interlocutore diretto, e di rispondere indirettamente – e in tempi diversi – ad una potenziale moltitudine di lettori.
In analogia al concetto di “pensiero laterale”, potremmo quindi parlare di “lateralità” del consulto online: una modalità dialogica che prevede un parallelo approccio indiretto al problema, con la formulazione di risposte che, colmando anche motivazioni inespresse, risultino utilizzabili in maniera più ampia, e la cui modulazione restringa al minimo la possibilità di applicazioni arbitrarie.
L'attenzione rivolta alla modalità di espressione dell'interlocutore, oltre che al contenuto della domanda, la scelta di uno stile di comunicazione semplice e privo di tecnicismi, la cura nell'elaborazione di risposte con la completezza necessaria per evitare ogni possibile fraintendimento, sono prerogative della consulenza online che iscrivono di diritto questa attività nell'ambito generale dell'assistenza medica, e portano a rafforzare l'autonomia di valore del “prendersi cura di sé”, che ciascun medico, nella consueta pratica clinica, sollecita nella persona.