Rinviata la polizza obbligatoria per i medici

Le Commissioni riunite “Affari Costituzionali” e “Bilancio” della Camera dei Deputati nella seduta di giovedì 18/luglio/2013, durante l’esame del disegno di legge di conversione del DL 21.06.2013, n.69 recante disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia, hanno approvato un emendamento che proroga al 15 agosto 2014 l’obbligo per gli esercenti le professioni sanitarie di stipulare una polizza assicurativa.

Il 9/agosto/2013, l’aula di Montecitorio ha approvato definitivamente il DL FARE con tutte le modifiche che riguardano la Sanità e, tra queste, anche la proroga dell’obbligo di assicurazione limitatamente agli esercenti le professioni sanitarie.

 

Così anche quest’anno,  esattamente come è accaduto per il 2012,   è stata prorogata l’entrata in vigore della  normativa riguardante la polizza  obbligatoria per i medici ed odontoiatri.

 

La ratio del rinvio è da ricercare nella mancata emanazione del decreto ministeriale ex art.3 della legge 189/12 che doveva individuare, per i professionisti interessati,  i criteri e le caratteristiche della polizza obbligatoria.  Ad oggi, però, non è stata varata alcuna norma aggiuntiva alla legge sulla polizza in questione.

 

A prescindere da questo dato preliminare, l’assicurazione obbligatoria, proprio per i suoi costi elevati, costituirebbe un ostacolo gravoso all’accesso alla professione per i professionisti più giovani nonché un impedimento alla loro legittima aspirazione di raggiungere una collocazione consona al proprio percorso formativo. 

 

L’obbligatorietà della polizza, inoltre, avrebbe potuto costituire un incentivo al contenzioso legale  ed  avrebbe permesso alle aziende di scaricare sul professionista le loro eventuali  disfunzioni.  

A subire l’effetto negativo di questa situazione  sarebbero  sicuramente quei pazienti più colpiti sul piano clinico, dei quali il medico, per timore di conseguenze penali ed economiche, potrebbe essere spinto a non farsene carico.

Data pubblicazione: 11 agosto 2013

10 commenti

#1
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Ex utente

Sempre preciso, esauriente ed esaustivo

#2
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Dr. Enrico Conti

Grazie dell'esauriente aggiornamento. Personalmente sono contrario al fatto di scaricare sui professionisti del SSN il costo della polizza RC. E' chiaro che questo rappresenterà un sollievo per le aziende sanitarie, ma che dire per i medici che hanno in questi anni visto diminuire il loro reddito a cusa del blocco dei contratti (che perdurerà almeno fino al 2014!) e degli automatismi stipendiali? Si tratta di una importante voce di spesa in più, inoltre per le peculiarità contrattuali, nella maggior parte dei casi il costo della polizza verrà caricato sul "netto", cioè sui soldi già tassati in busta, e non sul reddito lordo. Questo fatto è particolarmente odioso perchè si tratterebbe (come avviene già per l'assicurazione "rischio colpa grave"!)di una spesa necessaria per effettuare la propria professione, che si andrà ad aggiungere ai già onerosi balzelli contributivi ENPAM e alla iscrizione agli OdM. Se a questo aggiungiamo che i contratti di lavoro sono congelati da anni e continueranno ad esserlo, si può concludere che l'idea è di farci lavorare nel prossimo futuro a titolo praticamente gratuito.
Intendiamoci, i medici non sono simpatici a nessuno, quindi diamo per scontato che queste lamentele non faranno presa sui media. A volte penso che dovremmo proprio riuscire a comportarsi come lobbisti, al pari di farmacisti, avvocati, notai, tassisti eccetera, altrimenti il nostro screditato potere legislativo continuerà a spremerci come limoni.

#3
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Dr. Rocco Vita

Caro Enrico, hai perfettamente ragione su tutto ed in particolare sul fatto che il costo della polizza non verrà caricato sul reddito lordo ma solo su di un reddito già tassato.
Se consideriamo anche il resto, mi sembra che sia tutto molto ingiusto. Dobbiamo approfondire questo aspetto (ed altri) al più presto, magari subito dopo le ferie di Agosto.
Desidero a questo punto ringraziarti per le tue osservazioni. Esse sicuramente saranno molto utili per inquadrare in modo più esaustivo il problema.
Al momento colgo l'occasione per augurarti buone vacanze e per salutarti cordialmente.

#4
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Dr. Fernando Bellizzi

Sinceramente che la polizza assicurativa sia un incetivo alla causa o che il suo costo sia ostacolo alla professione lo trovo un ragionamento un pò discutibile.

Premetto che essendo sposato con un legale sono sensibile a queste tematiche proprio perchè pane quotidiano.

Impostata così la questione sembra molto simile a "se hai la polizza medica vai in clinica, se no vai all'ospedale pubblico". Se parlaimo di polizza sanitaria, è ovvio che favorisce il ricovero in clinica, ma qui parliamo di Responsabilità Civile.

Non è che viene meno la possibilità di essere oggetto di richiesta risarcimento danni. Se il giovane medico senza assicurazione sbaglia, ed è oggetto di causa risarcitoria, paga di tasca propria e non paga l'assicurazione!

E se il fatto di non avere l'assicurazione diventa elemento di scelta del medico: consapevole dell'errore medico, meglio affidarsi ad un medico assicurato o meglio affidarsi ad un medico senza copertura assicurativa che chissà se avrà o meno i mezzi per risarcirmi?

E poi in questo periodo di crisi in cui si cercano soldi, sembra più una mossa a tutela delle assicurazioni che non devono pagare per gli errori dei giovani medici (e sappiamo che se si è giovani, si ha meno esperienza e questo può essere causa di errore).

E' come dire che la RC auto favorisca gli incidenti stradali. In Russia, dove la RC auto non è obbligatoria, se causi un incidente, risarcisci i danni di tasca tua.

Se sei medico nullatenente, allora forse è una mossa astuta agire senza assicurazione, ma se sei tenente, c'è il rischio che le tue proprietà servano a coprire eventuali danni.

Sbaglio a vederla così?

; infatti

#5
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Dr. Rocco Vita

Caro Fernando, non desidero polemizzare ma..... io credo in un valore fondamentale che è la libertà di autodeterminarsi: infatti una cosa è scegliere personalmente di tutelarsi a mezzo stipula di una polizza, altra cosa è essere costretti a farlo da una legge dello stato.
Come ha sottolineato il Chiar./mo Dr. Conti, l'assicurazione obbligatoria potrebbe trasformarsi in una ulteriore spesa per lo svolgimento della propria professione e si aggiungerebbe ai tanti onerosi balzelli contribuitivi legati al nostro lavoro.
Attendiamo fiduciosi l'intervento del legislatore che faccia maggiore chiarezza in materia.
Cordialità.

#6
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Dr. Fernando Bellizzi

Caro Rocco, non volevo polemizzare, ma portare altri punti di vista ed altri aspetti, che magari vengono messi in secondo piano o non considerati proprio. I beni personali sono sempre a rischio, anche in presenza di RC, dato che l'assicurazione risponde fino al massimale assicurato, oltre ne risponde il soggetto danneggiante.

Il problema è anche sapere *gli interessi di chi* sono curati dal legislatore.
Assicurazioni e Sanità sono elementi che spesso vanno in conflitto, tant'è che spesso le Assicurazioni non rinnovano le polizze di chi spende troppo.
Personalmente guardo con sospetto chi non è assicurato, perchè c'è sempre l'ipotesi che l'Assciurazione non lo abbia trovato idoneo alla polizza.

Certo, come hanno sollevato le altre associazioni professionali, perchè solo i sanitari (riguarda anche noi psicologi) esclusi: o tutti o nessuno. Tanto le argomentazioni generali sollevate valgono per tutte le professioni.
Quel che cambia è che il danno biologico è ben più difficile e costoso da quantificare.

#7
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Dr. Rocco Vita

Caro Fernando, sono perfettamente d'accordo e desidero congratularmi per le tue preziose osservazioni.
Aspettiamo pertanto che sia emanato il decreto ministeriale aggiuntivo ex Art. 3 legge 189 in grado di individuare i criteri e le caratteristiche della polizza in questione. Solo allora potremo fare un resoconto accurato della situazione che, come tu hai ricordato, presenta risvolti non univoci.
Nel frattempo ti auguro buone vacanze.

#8
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Dr. Enrico Conti

Vorrei chiarire alcuni punti che ritengo peculiari sulla questione assicurativa della RC per i medici italiani (e per i professionisti della sanità in generale). Premesso che è' pacifico che l'assicurazione RC rappresenti un "valore" indiscutibile, sia per il neopatentato (per così dire) che per il guidatore esperto diciamo che:
1) I beneamati legislatori si sono ben guardati nei trascorsi decenni dal porre ordine alla materia risarcitiva in campo sanitario. Non si è mai percorsa la strada di una semplificazione normativa, né posto un tetto ai risarcimenti. Non si è depenalizzato l'errore medico (anche se questo è secondario rispetto al tema in oggetto).
2) E' evidente che al presente c'è in atto una corsa al risarcimento sanitario che sfinisce e depaupera gli organi preposti delle ASL e che le spese sostenute dalle regioni per questo problema sono ingenti.
3) In un sistema sostenibile i costi per produrre un bene (e le prestazioni sanitarie non fanno eccezione) concorrono a determinare il costo del bene: Lo sanno bene in USA dove le carissime assicurazioni locali concorrono a gonfiare le parcelle dei professionisti.
4) In Italia è stato trovato l’uovo di colombo! Si scaricherà il costo dei contenziosi del SSN sui medici, che pagando le polizze assicurative toglieranno l’onere alle regioni. In pratica, un medico ad elevato rischio come un ginecologo dipendente pubblico, dovrà pagare di tasca propria una polizza di – diciamo – 5 o 6000 € l’anno. Mi taccio sull’ovvietà che per il medico disoccupato o entry level, il problema sarebbe semplicemente insostenibile.
5) Di fatto tutto questo ben oliato meccanismo dei risarcimenti in ambito sanitario che (scusate se lo dico senza mezzi termini) da da vivere a schiere di avvocati e medici legali, non puo’ essere affrontato lasciando il conto da pagare al medico ( sia dipendente del SSN, o giovane specialista) e chi s’è visto s’è visto. La mia professione nel pubblico richiede una costosa polizza assicurativa ? Benissimo, datemi gli strumenti per pagarla visto che non ho parcelle da aumentare per comporre un reddito adeguato! Limitarsi a dire che la polizza RC è necessaria, senza affrontare il discorso di chi e in che misura deve sostenerne i costi (aumento dei ticket? Una tantum su intervento chirurgico?) è lobbismo di serie B.
Credo che questi concetti, mai espressi con trasparenza, siano la causa fondamentale della proroga dell’obbligo di polizza RC per i medici.

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