Arriva la franchigia sui ticket sanitari. Perché sono contrario
Leggo ora questo articolo pubblicato su LaStampa http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/453850 relativo all'introduzione del metodo "franchigia" per i ticket ospedalieri per le prestazioni specialistiche e rimango interdetto: in pratica il governo vorrebbe contribuire al risanamento della spesa sanitaria che - giustamente - e' divenuta ormai insostenibile con l'introduzione di un metodo a franchigia che garantirebbe di pagare meno e pagare tutti.
Questo eliminando le esenzioni per le patologie croniche; ovvero chi ha una malattia cronica, dovrebbe comunque pagare una quota proporzionale al suo benessere economico, o meglio, al suo reddito.
In pratica si legge che un pensionato con mille euro al mese, dovrebbe sborsare secondo una quota percentuale, i primi 30 euro, poi più nulla, mentre chi guadagna 100.000 euro all'anno, dovrebbe sanare questo debito con il SSN (espresso in ticket sanitari) fino ad un massimo di 300 euro, poi, tutto gratis anche per lui.
Mi chiedo se qualche medico o "addetto ai lavori" abbia potuto osservare questo provvedimento. Il futuro che vedo sarebbe questo:
- i malati cronici dovrebbero pagare in base al loro reddito e non in base alla loro malattia
- chi ha una franchigia bassa e quindi una facile apertura alla visita specialistica gratuita, potrebbe accedere ad ogni eta' ed a prescindere da esenzioni per reddito (che sarebbero garantite, ma non più quelle per patologie croniche) alle visite specialistiche gratuite (dopo la prima o la seconda a pagamento in base al proprio basso reddito); ne deriva che le liste d'attesa si allungherebbero in modo pernicioso e iperbolico, visto l'ampia quota di persone a quel livello di reddito e vista la facilita' di rivolgersi a visita specialistica ospedaliera (per la regola che più aumenta l'offerta ancorpiu' gratuita, più aumenta la richiesta).
- altra cosa di non poco conto (e che forse ha determinato nel provvedimento la speranza del Governo di fare cassa) risiede nelle persone con reddito alto: forse il Governo non ha fatto questo calcolo, e spero che non serva un supertecnico ben stipendiato per avere questo dato, (pertanto spero che leggendo i miei pensieri, qualcuno si ravveda anche in parte) ma i "ricchi" hanno quasi costantemente un'assicurazione sulla salute, molto spesso quando non imprenditori o liberi professionisti (ovvero quadri / dirigenti), pagata dalla loro azienda: in tal senso quei 300 euro che il governo spera di ottenere da loro, MAI E POI MAI arriveranno nelle tasche del governo perché quella fetta di popolazione, da sempre e storicamente, preferisce per le visite specialistiche l'ambito privato convenzionato, di più facile accesso e con maggiore scelta della sede, del professionista etc. etc.
- inoltre moltissimi alti redditi (anche dipendenti pubblici ad alto reddito) hanno garantito dalle aziende i check-up gratuiti privati convenzionati.
Questa proposta di legge che sembra più che un semplice proposito, vista la necessaria incisività con il quale questo governo e' chiamato ad operare, rischia di portare ancora più nel baratro una sanità pubblica al tracollo, facendo ulteriormente scadere la qualità dei servizi per prestazioni inutili che ad ogni modo allungheranno le liste d'attesa e diminuiranno la pazienza dei cittadini sia malati (o in presunzione di esserlo) sia medici, non garantendo più il libero accesso esente da ticket ai malati cronici da subito e ancora e sempre a mio avviso, non porterebbe in cassa il tesoretto anelato dei cosiddetti "ricchi".
Spero che questo mio libero pensiero e queste mie osservazioni da addetto ai lavori (di dirigente medico ed extramoenista che conosce bene l'ambito pubblico e quello squisitamente privato) venga letto da qualcuno di coloro che in questi giorni dovranno decidere il da farsi.