Alex Schwazer, il doping, la salute e la necessità di vincere
Leggo su un bell'articolo del Corriere della Sera, tutto quello che il mondo del Web sta in queste ore riversando su un Ragazzo, uno sportivo un ex campione, che ha di fatto commesso un gravissimo errore: Alex Schwazer, ex plurimedagliato e atleta incontrastato nella Marcia, disciplina corrosiva, estenuante, distruttiva, quasi aliena.
Si parla di disonore, di accuse, addirittura di scherno e di ironie; per non parlare di qualche insano che arriva a definirlo "non italiano" per via del suo cognome e del suo accento italo-teutonico..
Chiariamo subito: Alex Schwarzer ha commesso un enorme errore.
Un Errore anzitutto per sé stesso:
se fosse vero ciò che dice, arrivare ad iniettarsi l'EPO (Eritropoietina) un ormone che fa aumentare la parte corpuscolata del sangue, fino a farlo diventare una "marmellata densa" e per giunta da solo, leggendo le informazioni su internet è da folli: il rischio di accidenti cerebro-vascolari e cardiaci è altissimo prima, durante e dopo una gara. Un rischio per la vita che non serve a giustificare nessun oro olimpico.
Un Errore per chi ha creduto in lui: i suoi compagni, i suoi sostenitori, noi tifosi, l'Italia dello sport tutta.
Ora, questo ex-campione, anzi ex-atleta (stante le sue dichiarazioni in merito all'eventuale proseguio della sua carriera) è solo un ragazzo distrutto.
Questa sciocchezza la sta pagando carissima: fine della carriera, disonore su tutti i grandi e trascorsi successi, dubbi addirittura sul proseguio della sua vita lavorativa nell'Arma dei Carabinieri. Insomma un disastro.
Però - e qui sono fuori dal coro - questo ragazzo ha fatto, una piccola ma significativa cosa positiva:
Ha ammesso subito ed ha chiesto scusa.
Quanti i noi ricordano l'elenco infinito di calciatori, ciclisti, corridori, nuotatori, lottatori eccetera, risultare positivi ad ogni sorta di sostanze dopanti e stupefacenti, ma dichiararsi sempre "incolpevoli" "innocenti" anche innanzi all'evidenza?
Praticamente quasi tutti.
Questa non vuole essere una difesa di un atleta che ha sbagliato, gettando un velo di tristezza su un cammino, Onesto e Ottimo della nostra Nazionale olimpica e di tutto il nostro Sport, ma intende chiarire una cosa:
Chi sbaglia, paga. Chi paga e mentre lo fa si pente e chiede scusa, non merita di essere linciato, vilipeso, offeso e ingiuriato.
Merità dignità, quella stessa dignità umana che deve essere concessa a chi dimostra, scontando la sua pena e nonostante l'evidenza schiacciante delle colpe, sportive, sociali, giudiziare e affettive, di essersi reso conto dell'errore.
L'Italia, anche quella dello Sport, ce la farà a superare questa vicenda; siamo onorati da tanti ragazzi che meritano il nostro sostegno e il nostro fervore perchè rispecchiano quei valori di disciplina, lavoro, impegno e volontà che sono propri di chi sa di avere una dote offerta dalla Vita e vuole onorarla al meglio.
Dimentichiamoci di questo ragazzo, lascimolo meditare in pace sui suoi errori; probabilmente la pressione imposta dai ritmi della sua vita è stata superiore a quanto egli potesse sostenere e non ce l'ha fatta.
in ultimo mi permetto di rivolgere un mio pensiero al diretto interessato, se mai questa mia breve lettere possa arrivargli:
Si può arrivare al traguardo anche per ultimi e zoppicando su una gamba sola (come ha fatto quello sfortunatissimo atleta cinese nella finale olimpica di una gara di corsa ad ostacoli, infortunato al primo salto) e nonostante questo, si alza lo sguardo al cielo e si vede che la gente applaude ed incita, invece di fischiare.
Si può vincere in tanti modi, Alex nello sport e nella vita..anche arrivando ultimi. Spero che Tu nella Sport o nella Vita, abbia quella chance in più che a ciscuno di noi deve essere concessa