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AIDS e HIV: novità su terapia antiretrovirale e profilassi pre-esposizione

Le infezioni da HIV in Italia hanno ripreso a crescere, secondo gli ultimi dati pubblicati nel Notiziario redatto dal Centro Operativo AIDS (COA) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) [1]. Questo trend riflette una ripresa degli screening dopo il calo che si registrato negli anni della pandemia.

Nel 2023, in Italia sono state diagnosticate 2.349 nuove infezioni da HIV, con un’incidenza di 4,0 casi ogni 100.000 abitanti.

Tuttavia, emerge un dato preoccupante: molte diagnosi avvengono tardivamente, spesso quando i pazienti hanno già sviluppato AIDS. Due terzi degli eterosessuali diagnosticati nel 2023 presentavano livelli di CD4 inferiori a 350 cellule/µL, un indicatore di sistema immunitario compromesso.

Il panorama attuale, però, è cambiato radicalmente rispetto al passato, in seguito ai progressi ottenuti con la terapia antiretrovirale e alla diffusione della Profilassi Pre-Esposizione (PrEP).

Come funziona la terapia antiretrovirale?

Grazie ai successi della terapia antiretrovirale, oggi l’HIV può essere considerato una condizione cronica gestibile. Con una terapia regolare, la carica virale diventa non rilevabile e non trasmissibile (U=U). Inoltre, la ricerca ha introdotto trattamenti innovativi:

  • Farmaci long acting: somministrati ogni due mesi, garantiscono maggiore aderenza terapeutica e riducono lo stigma.
  • Duplice terapia: soluzioni con due farmaci, efficaci anche nei pazienti con diagnosi tardive, come confermato dallo studio DOLCE.

Lo studio DOLCE [2] ha dimostrato che la terapia a due farmaci (dolutegravir/lamivudina) è efficace anche nei pazienti con diagnosi tardiva, inclusi quelli già in AIDS nel 30% dei casi. Mentre in passato il rischio maggiore era rappresentato dalle infezioni opportunistiche che potevano evolvere in AIDS, oggi le persone con HIV affrontano più frequentemente infiammazioni croniche, responsabili di patologie cardiovascolari e malattie degenerative, ovvero comorbidità con cui i pazienti in età avanzata devono convivere.

Guarda il video: Quando fare il test dell'HIV?

Come prevenire le infezioni da HIV con la PrEP?

La PrEP (Profilassi Pre-Esposizione) continua a essere uno strumento chiave nella prevenzione. Sebbene un vaccino contro l’HIV sia ancora lontano, la PrEP, disponibile in Italia nella forma orale, offre una protezione del 97% e può essere assunta quotidianamente o “on demand” per rapporti a rischio.

Recentemente, studi sulla PrEP long acting, come quello con Cabotegravir, hanno mostrato risultati eccezionali con zero infezioni tra i partecipanti [3].

Resta fondamentale continuare a promuovere l'uso del preservativo, che resta sempre lo strumento più efficace e necessario per proteggersi non solo dall'HIV, ma anche dalle altre malattie sessualmente trasmissibili.

Per approfondire:10 regole sicure per proteggersi dall'HIV

Le nuove sfide per la cura dell’HIV

Sebbene i progressi siano notevoli, nuove sfide emergono:

  1. La gestione dell’invecchiamento e delle comorbidità: le persone con HIV oggi vivono più a lungo, ma sono maggiormente esposte a malattie cardiovascolari e neurodegenerative legate a infiammazioni croniche.
  2. Il miglioramento della qualità della vita: migliorare la gestione delle terapie e ridurre le interazioni farmacologiche sono priorità per la comunità scientifica.

I progressi nella cura dell’HIV dimostrano che la scienza sta tracciando nuove prospettive. Tuttavia, è fondamentale che istituzioni, medici e cittadini collaborino per ampliare l’accesso alle terapie e alla prevenzione. La lotta contro l’HIV non è solo una questione medica, ma anche sociale e culturale. Sensibilizzare l’opinione pubblica, rafforzare gli screening e promuovere trattamenti integrati sono passi indispensabili per costruire un futuro libero da stigma e infezioni.

Per approfondire:Come si trasmette l'HIV?

Fonti

  1. Comunicato Stampa SIMIT - Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali - Dati Notiziario Istituto Superiore di Sanità
  2. Studio DOLCE - studio multicentrico randomizzato sponsorizzato dalla Fundación Huésped e dalla Bahiana Foundation of Infectiology, presentato al Congresso Internazionale HIV Glasgow 2024
  3. Studio PURPOSE 1 del 2024
Data pubblicazione: 29 novembre 2024

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