Omofobia nella deontologia

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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta

Oggi è il primo dicembre ed in Italia ricordiamo tutti la necessità di usare sempre il PRESERVATIVO e di fare il TEST HIV, se non si è usato il preservativo durante un rapporto sessuale.

Oggi è anche una giornata di elezioni presso gli Ordini dei Medici, che hanno approvato la nuova deontologia professionale più ipocrita della storia, asservendosi ad ideologie politiche senza cercare assolutamente di elevare il livello culturale degli italiani, spesso guardando solo agli interessi delle numerose categorie sindacali da rappresentare in quote centellinate.

Stiamo parlando della presenza ancor più ridotta delle donne, come dell'assenza totale di medici, chirurghi oppure odontoiatri omosessuali, ma esistono anche colleghi transessuali, di altre religioni e di altre etnie, che sono stati cancellati da questa tornata elettorale.

E' stata respinta la richiesta di usare internet attraverso la posta certificata ed è inutile guardare alla deontologia professionale, dove si parla solo in termini vaghi con la formula vuota, "senza discriminazione alcuna", se poi si agisce palesemente per discriminare, a partire dalle donne.

Parliamo di HIV e delle discriminazioni tra medici e dei medici.

Gli studi sulle persone Lgbt in Italia si fanno solamente intorno alla questione HIV, a differenza del resto del mondo, soprattutto perché l'anamnesi ignora l'orientamento sessuale e chiede sette volte solo se si è eterosessuali, (sposati, vedovi, separati, ecc.), in modo del tutto dissennato.

Sappiamo che diverse patologie si sviluppano nella popolazione MsM oppure FsF in modo diverso che tra le persone FsM, ma a nessuno interessa, a quanto pare, nè alcun collega Lgbt se ne lamenta.

La maggioranza dei colleghi omosessuali, semplicemente, si nasconde, temendo forti discrimanzioni sul posto di lavoro.

Non basta, ovviamente, perchè abbiamo invece colleghi e ministri che liberamente parlano contro le persone omosessuali, in particolare l'infettivologa Atzori o la psichiatra Binetti o lo psichiatra Bruno, giusto per non far mancare la quota azzurra.

Immaginate la condizione di un paziente affetto da HIV e curato dalla Atzori che lo colpevolizza dal punto di vista religioso e morale: questo non ha nulla a che fare con il concetto di BENESSERE, anzi lo constrasta violentemente.

Inutile appellarsi al codice deontologico, perché l'ipocrisia del termine "senza discriminazione alcuna" serve appunto per garantire il diritto all'omofobia.

Eppure l'OMS ha chiarito dagli anni 90 che l'omosessualità è una normale variante della sessualità, mentre tutti intendiamo benessere come cura ed assenza di patologie in senso fisico, ma anche psicologico e sociale.

L'omofobia è una patologia sociale, che causa gravi danni psicologici sulle persone Lgbt, ma i medici la difendono invece di eradicarla, con l'effetto di produrre un aumento di suicidi, soprattutto tra gli adolescenti, ma ancheriduzione dell'attenzione verso l'HIV ed altre patologie, aumento di crisi personali e gravi crisi familiari e sociali, laddove in altri Paesi occidentali i medici difendono in prima persona e pubblicamente le persone Lgbt dall'omofobia.

 

Data pubblicazione: 01 dicembre 2014

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