Dolore cronico disturbi psicologici.

Il dolore cronico porta a depressione e altri disturbi psicologici

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Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista

Il 21 settembre 2024 presso l'Auditorium di Maccagno (Varese) si terrà il congresso della Società scientifica Aequabilitas dal titolo Neurodivergenze: corpo, mente e società.

Neurodivergenze: congresso Aequibilitas

Neurodivergenze e dolore cronico: di cosa parleremo?

Con il termine neurodivergenze la prestigiosa Accademia della Crusca intende: “Differenza nel funzionamento neurologico rispetto a ciò che è considerato tipico o normale.”

La mia relazione “Dolore cronico e neurodivergenze, il ruolo del dentista” tratta di come la medicina è partita con il correlare questa definizione con ADHD, DSA, autismo, plusdotazione, e di come ora è necessario un ripensamento ed un grosso salto in avanti.

È necessario superare la visione dualistica cartesiana della medicina occidentale, che mette mente e corpo ai poli opposti. Anche molte malattie caratterizzate da dolore cronico, poco conosciute o non diagnosticabili, sono associate a problemi di tipo neurologico.

Un dolore che il medico non sa spiegare, che gli specialisti trattano con difficoltà, dove tutte le analisi (di ogni tipo) non evidenziano anomalie del sangue o funzionali alla diagnostica per immagini, rappresentano un’emergenza medica e sociale.

Questi quadri, i cui sintomi sono in comune, sono detti sintomi clinicamente inspiegabili e rappresentano una grossa sfida per la medicina del terzo millennio. Wessely e altri sulla rivista The Lancet, qualche decennio fa, rimasero molto colpiti della similitudine tra i sintomi in comune tra molti quadri sintomatologici e si posero diverse domande [1].

Sintomi e diagnosi

Quali sintomi ci fanno capire che si tratta di sindrome dell’intestino irritabile, sindrome premestruale, disordine temporomandibolare, fibromialgia, fatica cronica, cefalea tensiva, i dolori facciali atipici?

La conclusione, sorprendente, a cui erano arrivati nel lontano 1999, fu che la diagnosi era fatta dal primo specialista che vedeva il paziente. Se il primo medico che vede il paziente è un neurologo la diagnosi sarà cefalea tensiva per il reumatologo fibromialgia, ecc.

Da allora poco è cambiato, talvolta i nomi…. dare etichette (spesso diverse da specialista a specialista) è molto più semplice: “Hai la fibromialgia, cosa ci posso fare se nonostante la terapia continui a stare male?”.

Come può essere normale il funzionamento neurologico se una donna ha vulvodinia (dolore ai rapporti sessuali), che impedisce la normale vita sessuale di coppia? Quadri clinicamente inspiegabili possono insorgere, talvolta, nella fase adolescenziale o giovanile. 

Quante volte sentiranno dire: “Hai fatto tutte le analisi e …. non hai nulla!!! Perché stasera non usciamo?”. Spesso, troppo spesso, hanno causato una crisi di coppia. 

“Perché ieri non sei venuto al lavoro? Perché sei sempre sul divano e non fai mai nulla?”.

Malati, che non hanno nessuna indagine che lo conferma, che si sentono incompresi…. come si fa a non andare in depressione? L’ostacolo più grosso è che si tratta di patologie che avrebbero bisogno di approcci multidisciplinari, dove lo psicologo ha un ruolo importante. Tutti lo dicono, pochi lo fanno!!!

Ora un’altra patologia emergente, la neuropatia delle piccole fibre sta complicando la vita di molti pazienti. La ricerca va avanti da sé, i clinici (talvolta) non la seguono e si nota un gap tra ricerca e pratica clinica. L'infiammazione può precedere (di giorni o decenni) la depressione e quindi potrebbe essere causale, ma come? Edward Bullmore sulla prestigiosa rivista Lancet ci spiega come l’infiammazione possa attraversare la barriera emato-encefalica tramite molti canali di comunicazione, tra cui il riflesso infiammatorio vagale [2].

Ruolo degli antinfiammatori

Gli estesi rami del nervo vago possono rilevare un segnale infiammatorio nel corpo e innescare in modo riflesso un segnale antinfiammatorio nel cervello.

Esperimenti su animali suggeriscono pertanto, che farmaci antinfiammatori possano avere effetti antidepressivi. Il ruolo del vago nella terapia del dolore e nel benessere è l’argomento a cui ho dedicato tanto tempo. La stimolazione vagale, nel buon funzionamento cerebrale, ha un ruolo intrigante ma ignorato, talvolta volutamente.

Dodici pazienti su 17 affetti da demenza di Alzheimer trattati con stimolazioni vagali per un anno non sono peggiorati o addirittura hanno avuto un modesto miglioramento. Decisamente intrigante, questo studio di Charley e altri su J Clin Psychiatry del 2006 [3].

Stimolazione vagale

Una revisione di qualche mese fa di Qianqian Zhang e altri ci dice che nel danno da ischemia-riperfusione, i trattamenti esistenti mostrano un'efficacia limitata.

Invece numerosi studi hanno dimostrato che la stimolazione vagale risulta importante in vari organi che sono andati incontro ad ischemia-riperfusione, tra cui cuore, cervello e fegato [4].

Il secondo cervello

Il sistema gastrointestinale è detto “Secondo cervello”, probiotici per l’ansia e la depressione, stimolazione vagale, ecc. devono essere importanti aspetti per tutti coloro che vogliono approcciare, a tutto tondo, l’anomalo funzionamento neurologico, o neurodivergenza e il dolore cronico.

Chao-Ying Tu e altri ci spiegano come i medici di medicina cinese paragonano il sistema nervoso autonomo il sistema parasimpatico (del relax) allo yin (陰) e quello simpatico (dello stress) allo yang (陽) [5].

L'armonia di yin e yang, corrisponderebbe al benessere e la loro disarmonia comporta problemi importanti, nel funzionamento della mente ma non solo.

Una nuova chiave di lettura per quelle che chiamiamo malattie psicosomatiche? Approccio affascinante.

I prebiotici e i probiotici sono un’arma nuova che offre prospettive rivoluzionarie nel mantenimento del benessere.

Nella ricerca di nuovi sistemi per potenziare lo yin (parasimpatico o sistema del relax) si sta utilizzando un nuovo dispositivo di stimolazione auricolare vibrotattile o elettrica che sta dando, in alcuni casi, risultati inaspettati [6, 7].

Per approfondire:Cosa si intende per asse intestino-cervello?

Il riflesso trigemino cardiaco

Nei primi lavori di ricerca sul riflesso trigemino vagale (o trigemino cardiaco) del mio gruppo di ricerca, pubblicati su riviste internazionali, si è visto come uno stretching mandibolare [8] abbassi pressione e frequenza cardiaca o come nei modelli animali allungare i muscoli del cavo orale riduca la pressione endocranica del 20% e aumenti del 30% la quantità di sangue che arriva nella corteccia cerebrale [9].

Forti di queste osservazioni, da anni, con un gruppo di scienziati e ricercatori universitari, abbiamo messo a punto (e pubblicato su rivista internazionale) un nuovo tipo di bite per i disordini temporo mandibolari [10] con i quali abbiamo avuto risultati sorprendenti che andrebbero approfonditi.

Il meccanismo è descritto in questo articolo: A bocca aperta per aumentare l'ossido nitrico... la molecola delle meraviglie!

Il lavoro va avanti ed abbiamo articoli in pubblicazione su riviste internazionali. Come osservazione finale il ruolo dell’armonia del sistema nervoso autonomo, quello dello stress e del relax, sta acquisendo un’importanza sempre maggiore in medicina.

Riferimenti bibliografici

  1. S Wessely, C Nimnuan, M SharpeFunctional somatic syndromes: one or many? Review THELANCET • Vol 354 • September 11, 1999
  2. Edward Bullmore Inflamed depression. Lancet 2018 Oct 6;392(10154):
  3. Qianqian Zhang, et Al. The protective role of vagus nerve stimulation in ischemia-reperfusion injury. Heliyon 2024 May 9;10(10):e30952. doi:0.1016/j.heliyon.2024.e30952. 
  4. Charley A Merrill, et Al Vagus nerve stimulation in patients with Alzheimer's disease: Additional follow-up results of a pilot study through 1 year. J Clin Psychiatry 2006 Aug;67(8):1171-8. doi: 10.4088/jcp.v67n0801.
  5. Chao-Ying Tu, Wei-shih Liu, Yen-Fu Chen. What is in a name? Autonomic imbalance and medically unexplained symptoms in Taiwan. Int Sociology of Health & Illness. Sociol Health Illn 2021 May;43(4):881-894. doi: 10.1111/1467-9566.13262. Epub 2021 Mar 13.  
  6. Richard T. Liu, Rachel F. L. Walsh, and Ana E. Sheehan. Prebiotics and probiotics for depression and anxiety: A systematic review and meta-analysis of controlled clinical trials. Neuroscience & Biobehavioral Reviews Volume 102, July 2019, Pages 13-23
  7. Zhu-Qing Zhang. Et Al. Effect and neural mechanisms of the transcutaneous vagus nerve stimulation for relapse prevention in patients with remitted major depressive disorder: protocol for a longitudinal study. BMJ Open 2022;12:e050446. doi:10.1136/ bmjopen-2021-050446
  8. Marcello Brunelli, …, Daniele Tonlorenzi et Al. Prolonged hypotensive and bradycardic effects of passive mandibular extension: evidence in normal volunteers. Arch Ital Biol 2012 Dec;150(4):231-7.
  9. Lapi D, ….. Tonlorenzi D… Persistent effects after trigeminal nerve proprioceptive stimulation by mandibular extension on rat blood pressure, heart rate and pial microcirculation Arch Ital Biol 2013 Mar;151(1):11-23. doi: 10.4449/aib.v151i1.1470.
  10. Tonlorenzi D, et Al. An observational study of the effects of using an high oral splint on pain control. Arch Ital Biol 2019 Sep 30;157(2-3):66-75. doi: 10.12871/00039829201923.
Data pubblicazione: 27 agosto 2024

1 commenti

#1
Dr. Daniele Tonlorenzi
Dr. Daniele Tonlorenzi

L'importanza del lavoro interdisciplinare si può leggere anche da questo articolo:
I disordini temporo-mandibolari (TMD) possono presentare dolore miofasciale esteso fuori dalla sede temporomandibolare, coinvolgendo altri distretti.
Si ipotizza che il TMD possa essere una fase di transizione verso la fibromialgia e la presenza di uno dovrebbe far sorgere sospetti sull'altro.
Trattare ANCHE il disordine temporomandibolare porta a maggiore successo nel trattamento e nella prognosi a lungo termine della fibromialgia.
È importante rilevare precocemente i soggetti con disordine temporomandibolare per migliorare la gestione del dolore.

Golnaz Barjandi et Al. Comorbid Conditions in Temporomandibular Disorders Myalgia and Myofascial Pain Compared to Fibromyalgia. J. Clin. Med 2021 Jul 16;10(14):3138. doi: 10.3390/jcm10143138.

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