Disordine temporomandibolare: esperienze dei pazienti
Oggi intervistiamo la signora Katia Calderone, amministratrice del gruppo Facebook “Denti Malocclusione e ATM” che conta più di quattromila settecento persone che soffrono di disturbi temporo mandibolari.
Individuare il numero dei soggetti con disordine temporo mandibolare (DTM) è pressoché impossibile, alcuni durano solo poco tempo e scompaiono da soli, altri hanno fasi in cui compaiono ed altre in cui sono assenti. Il problema è quando diventano cronici.
Come si manifestano i sintomi?
Talvolta i sintomi si limitano al distretto della bocca e della faccia, ma purtroppo spesso i fastidi diventano confusi con difficoltà a correlarli tra loro. Si tratta dei sintomi fisici persistenti.
Attualmente si chiamano così e provocano una grande spesa al sistema sanitario nazionale anche solo per fare la diagnosi.
Un lavoro su importante rivista inglese (BMJ) ci dice che i costi annuali del Servizio Sanitario Nazionale inglese per tentare di diagnosticare e trattare ammontano a circa 3 miliardi di sterline e che la terapia da risultati incerti. Tentare di diagnosticare è già di per sé un problema.
Per approfondire:Disordine temporomandibolare e cefalee
Cosa emerge dalle esperienze del gruppo?
Risponde la Sig.ra Calderone.
Talvolta la diagnosi è semplice, una ridotta apertura, un dolore alla masticazione, dei rumori alle articolazioni.
Purtroppo, spesso, ci sono sintomi “strani” non facilmente riconducibili al DTM, che fanno girare i pazienti da vari specialisti senza alcun esito.
Tante indagini, radiografie, esami del sangue, ma nulla. Allora i soggetti del mio forum si lamentano molto spesso di essere depressi, ansiosi, stressati. Secondo i medici non hanno nulla ma la vita di coppia, il lavoro, i figli diventano di difficile gestione.
Il compagno/a vede un malato/ a che secondo il medico non ha nulla, i figli vedono il genitore diverso, l’ambiente di lavoro cambia.
Una persona del forum scrive: “Nessuno crede più al mio dolore che invece è reale e molto forte.” Un’altra risponde: “Vedrai che dopo la diagnosi e il percorso ti sentirai finalmente capita”.
Essere capiti e capire noi stessi è già una grande conquista.
Perché è nato il gruppo “Denti Malocclusione e ATM”?
Il mio gruppo è nato con un preciso intento: quello di accogliere e dare un supporto a tutte quelle persone che soffrono di disturbi temporo mandibolari che, vagando da specialista in specialista si ritrovano ancora senza una diagnosi o senza una cura valida, tutto questo sperando che qualcosa in futuro, possa cambiare.
Sembra esserci un “buco nero” sia per la diagnosi che per la terapia. Allora ecco una “sfida” cercare di spiegare i sintomi e le terapie alle persone che ne sono affette.
Abbiamo cominciato un appuntamento mensile sui social, per rispondere ad alcune domande che gli iscritti al forum fanno più di frequente, per evidenziare l’entità e la varietà dei sintomi annessi a questa problematica.
Guarda il video: Correlazioni con la fibromialgia
Quali sono i sintomi che vengono descritti più frequentemente?
Abbiamo raccolto le domande degli utenti e possiamo elencare questi punti:
- Da qualche mese ho dolore all’articolazione della mandibola e avverto rumori durante i movimenti mandibolari.
- Ho limitazione dell’apertura della bocca.
- Avverto dolore e affaticamento ai muscoli del viso.
- Soffro di cefalee ricorrenti, mal di schiena e rigidità al collo.
- Da qualche tempo avverto dolori, ovattamento, ronzii e fischi alle orecchie.
- Ho dolore agli occhi, affaticamento visivo e difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti.
- Da mesi ho vertigini e sbandamenti e la sensazione di essere su una barca.
- Sento formicolio e intorpidimento alle mani e alle braccia.
- Ho la sensazione di avere la testa “vuota” e problemi di contrazione.
- Ho mal di denti.
- Avverto dolori in tutto il corpo.
- Soffro di apnee notturne.
- Ho il reflusso gastroesofageo e difficoltà di deglutizione..
Esiste la possibilità che questi sintomi siano connessi alla disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare?
La risposta a tutte queste domande è frequentemente affermativa.
Come si può facilmente notare, con una sintomatologia così complessa, spesso non è facile avere una diagnosi veloce a meno che non ci si trovi in mani esperte.
Quando parlo di “mani esperte” intendo un dentista specialista nei problemi dell’occlusione, lo gnatologo.
Ringrazio Katia Calderone per le sue parole e la dottoressa Veronica Broido, Presidente di dell’Associazione scientifica Aequabilitas che ha potuto rendere possibile l’evento.