Bite solo la notte o sempre? - parte 2
Quando i pazienti arrivano con dolore un bite alto funziona meglio (vedere la figura 1 - codice di frequenza dello stimolo nell'articolo Bite: quanti tipi esistono e quanto tempo tenerli).
Quando il paziente non ha dolore
Quando il paziente è senza dolore e vuole essere riabilitato è comunque necessario prestare attenzione!!! Quello che segue è il caso di un paziente ultraottantenne, che lamenta un piccolo fastidio a masticare e vuole riabilitare la bocca, con una situazione dentale “impegnativa”.
Figura 1
“Voglio masticare meglio”, ma trovare questa posizione potrebbe non essere semplice!
Figura 2
Posizione “nuova”, nelle due foto sopra della figura 2) si vedono i modelli “montati” su articolatore, nelle due foto sotto il bite sui modelli in gesso.
Figura 3
Bite in bocca. Lo spessore del bite sui denti davanti, “compensa” la parte di denti abrasa dalla disfunzione.
Se vogliamo sapere come sarà per lui stare tutto il giorno in quella posizione, dovrà portare il bite sempre e toglierselo solo per masticare.
Guarda il video: Occlusione dentale, bite e stress
Quando il paziente sta bene
Si riporta questa posizione su articolatore e si fa fare, in laboratorio, una ceratura diagnostica per costruire le cuspidi dentali che ingranino i denti di mandibola e mascella, nella posizione stabilita dal bite. Il laboratorio costruisce una mascherina di materiale trasparente che fa passare la luce.
Figura 4
Si rialzano i denti ad uno ad uno con il composito, il materiale delle otturazioni, con overlays diretti. Nella figura 5 si vedono i diversi passaggi, fino a caso finito.
Figura
Quando il paziente ha dolore
È necessaria un’attenta visita che “misuri il dolore” (Chronic Pain Grade questionnaire), valuti la severità dei sintomi (Symptom Severity score), tenga conto del numero delle sedi corporee coinvolte, ecc.
Per approfondire:Disordine temporomandibolare e fibromialgia
Il bite deve avere una certa altezza, confortevole per il paziente. Quando il dolore è scomparso confeziono un altro bite, nella posizione che dovrebbero avere i denti nell’ingranaggio corretto. A questo punto il/la paziente ha due bite, quello a sinistra nella posizione dei denti “ottimale” (caso finito) e a destra il bite più alto, che funziona meglio quando è presente il dolore.
Figura 6
Finché la giovane paziente, del caso di figura 6), sente la necessità di portare il bite alto non passo alla terapia finale, la finalizzazione (modifica permanente dei denti) non darà gli stessi risultati. Nella Fig. 7) sono le parole della paziente che ci devono indirizzare nella terapia.
Figura 7
Che dire, due bite fatti tutti e due da me, la paziente asserisce di stare meglio con il mio alto, rispetto a quello basso (che ho sempre fatto io). Sappiamo perché, l’abbiamo letto nel post linkato sopra “codice di frequenza dello stimolo”. Non sono casi frequenti ma nemmeno rari, dobbiamo capirlo subito dalla prima visita, ci vorrà calma e “piedi di piombo” per finire il caso.
Considerazioni finali:
- È possibile (e necessario) sapere all’arrivo quanto è complicato il caso del paziente in visita.
- Sapere quando serve un bite alto e quando è possibile passare ad uno basso e finire la terapia.
- La cosa più importante è sapere trovare l’ingranaggio corretto. Se non si sa mettere il paziente della figura 1 nella posizione della figura 3 il bite è inutile, alto o basso che sia. Osservando bene la figura 2 ci si rende conto di quanto, talvolta, è complicato trovare i giusti piani dello spazio tra le arcate dentali.