Ministero della disabilità, un passo avanti o un passo indietro?
Gentile Onorevole Ileana Argentin,
in data 11/06/2018 sul giornale Huffingtonpost ha scritto un articolo dal titolo "Perché è assurdo e ingiusto un Ministero della Disabilità" dove parla del tentativo di ghettizzazione dopo anni di lotta per ottenere pari dignità.
Si tratta di un punto di vista rispettabile di persona che vive sulla propria pelle una disabilità motoria, laureata, giornalista dell'ANSA e deputata del partito che ha governato per diversi anni la nostra Repubblica. Lei è una persona disabile, se mi permette, perfettamente integrata, deputata fino alla passata legislatura, scrittrice, giornalista di bella presenza come scrive Lei nel Suo libro "Che bel viso, peccato! La mia vita con l'handicap".
In fondo a questo articolo si apriva una discussione per sentire il parere di altre persone. Ho espresso il mio pensiero, forse in maniera brusca e di questo mi scuso. In seguito sono stati cancellati tutti i commenti senza possibilità di replica e questo mi ha contrariato, dato che so che Sua è la prima firma del "Dopo di noi". Iniziato in Lombardia, dalla stampa si legge che su 1.628 domande tre hanno avuto successo; quindi 1625 domande non sono state accettate e tre sì, un totale di quindici ragazzi in case di loro proprietà (messe a norma con fondi propri) hanno ad ora un futuro garantito.
Anche Lei di sicuro lo ha però.... le mamme hanno abbandonato il lavoro ed i padri lavorano meno quando ci sono figli che non scrivono libri, ma che lanciano oggetti contro la TV o che buttano la plastilina dentro il minestrone appena non si controllano per un attimo. Se tutti i disabili fossero scrittori e giornalisti come Lei non ci sarebbe questo problema e non protesterebbe nessuno.
Capisco il Suo punto di vista, "Lei è uguale agli altri scrittori, giornalisti, deputati!". Perché mai non dovrebbe esserlo, svolge (magari meglio) le stesse mansioni, ma i disabili cognitivi, i ragazzi con disabilità motoria o gli anziani affetti da Alzheimer, non tutti hanno le pensioni o i proventi dei libri.
Aboutpharma ha pubblicato uno studio su "Alzheimer, costi e assistenza sempre più a carico delle famiglie": 600 mila persone ne sono colpite, in prevalenza donne, la spesa è di oltre 11 mld di euro all'anno, di cui il 73% grava sui nuclei familiari.
Gentile Onorevole può, per cortesia, dirci cosa possono aspettarsi queste famiglie con persone disabili cognitive o motorie che non hanno un lavoro parlamentare o non scrivono libri?
Qual è, per loro e le loro famiglie, il punto della situazione?
Se volesse replicare può scrivere a drtonlorenzi@gmail.com con la certezza che non cancelleremo la Sua risposta come Lei ha fatto con la mia.
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