Disordine temporomandibolare: quale terapia?

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Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista

Soffri di dolore cronico diffuso, Ti senti inascoltato dal medico di famiglia o “sopportato a fatica” dalle persone che Ti stanno vicine? Hai girato diversi specialisti e Ti senti sfiduciato? Finalmente hai capito, si tratta di dolore all’articolazione temporomandibolare (sinonimi: mandibola bloccata, che scatta che scrocchia) magari con un rumore alle orecchie (click).

Il quadro dei sintomi può essere complesso e diverso http://www.danieletonlorenzi.it/atm/gnatologo-gnatologia-ovvero-studio-dell%E2%80%99articolazione-temporomandibolare-atm/
Il termine più usato è disordine temporo-mandibolare (DTM) e secondo quanto scritto dall’Istituto Superiore della Sanità e dal Ministero della Salute colpiscono oltre l’apparato masticatorio distretti muscolo scheletrici a distanza e sono la più causa di dolore orofacciale (viso e testa). http://www.quadernidellasalute.it/download/download/7-gennaio-febbraio-2011-quaderno.pdf 
La conseguenza è che spesso i pazienti sono trattati in maniera impropria.

Anche ora che hai capito di cosa si tratta due gnatologi Ti hanno dato informazioni diverse e non sai scegliere quello che indica la terapia giusta? Veramente sconfortante... E' necessario fare un po’ di chiarezza.

Ci sono parecchie “filosofie di pensiero” riguardo al disordine temporomandibolare che spesso entrano in forte contrapposizione tra di loro. Studi che confrontano i risultati terapeutici ottenuti seguendo una terapia piuttosto che un’altra sono pochissimi. È importante quindi vedere cosa c’è di cosa c’è di condiviso nella letteratura scientifica mondiale per curare il dolore, primo passo per recuperare una corretta masticazione, che spesso richiede allungare i denti.

L’articolo https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/9151272/ ha un’importanza fondamentale perché riassume i concetti pubblicati nel 1993 e nel 1996 all'Accademia Americana di linee guida dolore oro-facciale. Il paziente ha il diritto di conoscerle.

1. Si sa poco sui disturbi temporomandibolari e la maggior parte dei metodi di trattamento usati si equivale. In altre parole approcci e trattamenti diversi sono riportati ugualmente efficaci, affermare che la propria metodica è corretta e le altre sbagliate sono cosa non condivisa dalla letteratura scientifica mondiale.

2. È stato convalidato nella terapia delle TMD un approccio conservativo e non invasivo. La maggioranza dei pazienti disordine temporo mandibolari ottiene sollievo dei sintomi con una buona terapia non invasiva reversibile.

3. L'accento è posto su un modello medico multidisciplinare simile a quelli utilizzati per altre patologie muscolo-scheletriche che coinvolgono il paziente nella gestione fisica e comportamentale del suo problema.

Approccio conservativo e non invasivo, in pazienti con dolore non toccate i denti, è pericoloso farlo e le linee guida internazionali lo sconsigliano. Niente chirurgia, protesi ed ortodonzia finché è presente dolore.

Modello medico multidisciplinare simile a quelli utilizzati per altre patologie, quindi talvolta ci si può aiutare con farmaci, ma soprattutto associare terapia fisica al bite. Ci sono molti metodi per farlo, alcuni manuali, altri facilitati da “attrezzi da ginnastica” come il therabite, dispositivo americano in plastica. Naturalmente preferisco lo “spring device”, perché si tratta di dispositivo da me ideato, che offre diversi vantaggi tra cui la semplicità e la durata nel tempo.

Approfondimenti su http://www.danieletonlorenzi.it/atm/stretching-mandibolare-contro-il-dolore-e-wellness-benessere-in-odontoiatria/

 

Data pubblicazione: 29 ottobre 2012 Ultimo aggiornamento: 11 febbraio 2015

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