Prevenzione del tumore del collo dell'utero: vaccino HPV e screening
Gennaio è il mese della prevenzione per il tumore del collo dell'utero (o cervice), una delle forme di cancro più frequenti nel sesso femminile (circa il 6,5% sul totale dei tumori ginecologici). Per molto tempo è stato il secondo tipo di tumore più diffuso per le donne, ma negli ultimi anni, grazie ai programmi di screening introdotti nei paesi occidentali, è passato a essere al quarto posto.
La sua frequenza si sta riducendo ulteriormente grazie all'introduzione del vaccino anti HPV: l'infezione da Papilloma Virus, infatti, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo del carcinoma della cervice.
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Cos'è il Papilloma Virus
L'HPV (Human Papilloma Virus) è un virus a trasmissione prevalentemente sessuale che si può manifestare con verruche, condilomi o, a seconda delle varianti, associarsi a forme tumorali che colpiscono l'apparato genitale maschile e femminile.
È un virus molto diffuso tra uomini e donne che ha, solitamente, un decorso benigno: chi lo contrae può rimanere portatore per molti anni senza accorgersene, ma con la possibilità di trasmetterlo ad altri. In alcuni casi, però, può provocare delle modifiche cellulari che possono progredire in neoplasie maligne, come il tumore del collo dell'utero, di cui il Papilloma virus è la principale causa.
Va detto che una positività al virus dell'HPV non significa necessariamente che ci sia la presenza di un tumore al collo dell'utero: la maggior parte delle infezioni regrediscono spontaneamente. Si tratta di un'infezione estremamente diffusa tra uomini e donne e si stima che ognuno di noi, almeno una volta nella vita, abbia contratto il Papilloma virus.
Per prevenire l'infezione da HPV è consigliato, quindi, utilizzare il preservativo ed effettuare controlli ginecologici regolari sottoponendosi al Pap test. Ma, soprattutto, negli ultimi anni è disponibile il vaccino anti HPV che ha dimostrato la sua efficacia nel ridurre l'incidenza del tumore alla cervice.
Vediamo nel dettaglio le informazioni per la prevenzione dell'infezione da HPV.
Per approfondire:Gennaio mese della prevenzione del tumore della cervice uterina
Lo screening per l'HPV
Secondo i programmi di screening cervicale periodici, gli esami previsti per individuare una possibile infezione da Papilloma Virus, che potrebbe poi evolvere in tumore della cervice, sono:
- il Pap test, offerto gratuitamente ogni 3 anni nella fascia 25-64 anni,
- l'HPV-DNA test, disponibile ogni 5 anni dopo i 30 anni.
Si tratta di due esami scarsamente invasivi (come una normale visita ginecologica) che consistono nel prelievo di cellule esocervicali ed endovervicali della cervice. Queste vengono poi osservate al microscopio al fine di rilevare eventuali anomalie.
Quando fare il Pap test
Nelle donne in età compresa tra i 25 e i 30 anni è il Pap test l'esame di riferimento da eseguire ogni tre anni: le indicazioni ministeriali, infatti, stabiliscono che in questa fascia di età è molto alta la probabilità di riscontrare una positività all'HPV senza che ci sia però una rilevanza clinica.
Quando fare l'HPV test
Nelle donne al di sopra dei 30 anni viene consigliato l'HPV-DNA test ogni 5 anni, in quanto si è dimostrato più conveniente in termini di costo ed efficacia e, per questo motivo, le Regioni si stanno attivando per adottare il modello che parte dal test HPV.
In caso di positività sarà poi necessario sottoporsi, a completamento, anche al Pap test (test di triage): questo consente di individuare le modificazioni cellulari per capire se procedere a un ulteriore accertamento tramite colposcopia.
Quando fare la colposcopia
A seguito di eventuali anomalie riscontrate dai test è prevista l'esecuzione della colposcopia: un altro esame non invasivo che consente al ginecologo di localizzare la lesione nel tessuto del collo dell'utero.
Il medico, grazie all'osservazione tramite il colposcopio, può confermare la presenza di lesioni tumorali o pre-tumorali, valutarne l'entità e l'estensione e decidere di prelevare una parte di tessuto anomalo per sottoporlo a una biopsia. Questa determinerà, infine, le caratteristiche di questa lesione e, di conseguenza, le indicazioni terapeutiche da seguire.
Per approfondire:L'HPV non riguarda solo le donne: colpisce 1 uomo su 3
Prevenzione: il vaccino anti HPV
La principale misura di prevenzione per il tumore al collo dell'utero è il vaccino anti HPV che, in Italia, è consigliato e gratuito per maschi e femmine a partire dagli 11 anni di età.
Il vaccino HPV viene somministrato in due dosi a distanza di sei mesi; se, invece, la prima vaccinazione avviene dopo il compimento dei 15 anni sarà necessario effettuare tre dosi.
Anche le persone adulte si possono vaccinare: il vaccino, infatti, è approvato per l’utilizzo per persone fino ai 45 anni di età.
Il vaccino anti HPV è efficace?
Il vaccino è sicuro e protegge da 9 sierotipi di HPV più pericolosi.
Gli studi più recenti condotti sui vaccini disponibili hanno dimostrato l'efficacia elevata contro forme tumorali e pre-tumorali del collo dell'utero in oltre il 90% dei casi.
Il vaccino, inoltre, può proteggere anche da lesioni benigne da HPV, i condilomi anogenitali.
Per approfondire:Tumori in aumento: i numeri del 2023
Fonti
Revisione scientifica a cura di
Dott.ssa Valentina Pontello Ginecologa