Contraccettivi: i più utilizzati sono preservativo e pillola
Gli utenti di Medicitalia confermano i dati nazionali sulla diffusione dei vari metodi anticoncezionali: il preservativo e la pillola sono i contraccettivi più utilizzati. Questo emerge dal sondaggio realizzato tra gli utenti del sito da novembre 2021 a gennaio 2022, con lo scopo di valutare la conoscenza dell’argomento e approfondire temi mirati.
Anticoncezionali: la principale fonte di informazione è il web
Il sondaggio, rivolto a un pubblico di età superiore ai 14 anni, ha visto la partecipazione di 742 persone, con prevalenza nella fascia 18-25 anni (37%) e 25-35 (28%) equamente distribuita sul territorio nazionale, esclusa l’utenza proveniente dalle isole che rappresenta solo il 9%.
Più della metà dei partecipanti si ritiene bene informato sulla contraccezione (52%) o comunque “abbastanza informato” (41%) e la principale fonte di informazione sull’argomento è il web (36%). Solo il 9% riceve un’educazione su questo tema dalla famiglia o a scuola (14%), il 16% dallo specialista (ginecologo o andrologo), sconfortante il dato che riguarda l’informazione proveniente dai medici di base 4% e dal consultorio (6%) [Figura 1].
Fig. 1: fonti di informazione sulla contraccezione
“Si deduce in modo chiaro che, da parte di molti Colleghi, non viene fatta una corretta informazione sulla contraccezione in generale”, osserva il Dott. Nicola Blasi, ginecologo, “Nelle Scuole di Specializzazione non esiste l'insegnamento sulla contraccezione”.
Metodi contraccettivi
Più del 60% dichiara di utilizzare un metodo di contraccezione: di questi circa il 60% il preservativo e più del 28% la pillola anticoncezionale. Poco diffuso l’utilizzo dell’anello contraccettivo e della spirale (nella stessa percentuale del 3,5%) e dell’impianto a rilascio ormonale sottocutaneo (1%) [Figura 2].
Fig. 2: anticoncezionali più usati
Questo dimostra la poca conoscenza dei numerosi anticoncezionali a disposizione oltre ai due più diffusi, confermata anche dalla disgregazione delle risposte riguardo alle differenze di azione tra pillola e minipillole e tra i vari sistemi di contraccezione ormonale e, soprattutto, dalla percentuale del 46% (sia tra gli uomini che tra le donne) che non sa rispondere in merito alla differenza tra la spirale al rame (IUD) e quella a rilascio ormonale (IUS).
Sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che il coito interrotto sia un metodo poco sicuro (90%) e che il preservativo, oltre a evitare gravidanze indesiderate, protegga anche dalle malattie sessualmente trasmissibili (98%); anche se più del 27% dichiara di non aver usato contraccettivi al primo rapporto sessuale e il 14% non usa o non fa utilizzare il preservativo in caso di rapporti con persone poco conosciute.
Poco conosciuta anche la vasectomia, soprattutto fra le donne: il 46% di queste dichiara di non avere informazioni o di non sapere cosa sia, percentuale che scende al 36% fra gli uomini [Figura 3].
Fig. 3: informazioni sulla vasectomia
“Purtroppo, la vasectomia, anche quando può essere senza problemi indicata essendo una procedura chirurgica rapida e non complessa, nei paesi latini viene ancora vista come un atto "radicale" che può condizionare in modo negativo la propria sessualità”, afferma il Dott. Giovanni Beretta (urologo e andrologo), “permangono infatti in questi paesi, come l'Italia, ancora molti condizionamenti culturali che associano la potenza sessuale di un uomo alla sua fertilità. Tutto questo porta a considerare in modo non positivo questa procedura contraccettiva e a renderla quindi poco nota e conosciuta”.
La contraccezione d’emergenza e la pillola abortiva
Tra gli utenti che hanno partecipato al sondaggio più del 70% non ha mai fatto ricorso alla contraccezione d’emergenza (pillola del giorno dopo o dei cinque giorni dopo) e non ha ben chiara la differenza tra questi metodi contraccettivi e la pillola abortiva. Alla domanda “La pillola abortiva può essere considerata contraccezione di emergenza?” il 21% delle donne e il 33% degli uomini hanno risposto in modo affermativo, il 12% e il 14% invece non hanno saputo rispondere [Figura 4].
Fig. 4: pillola del giorno dopo e pillola abortiva
“Il controllo della fertilità molto prima di essere un problema tecnico, è un problema culturale. È opportuno chiedersi se una società più moderna e più consapevole sarebbe realmente interessata a una politica contraccettiva per evitare alla donna il percorso sempre doloroso dell’interruzione volontaria della gravidanza (legge 194/78), questo lo affermo da Medico non obiettore”, conclude il dott. Blasi.