Prima pillola contraccettiva che si prende una volta al mese
I laboratori del BRIGHAM and WOMEN's HOSPITAL e del MIT (Massachusettes Institute of Tecnology) l'hanno testata sugli animali e ha dimostrato di esser in grado di rimanere nello stomaco per diverse settimane e rilasciare a un ritmo costante le giuste dosi del farmaco contraccettivo.
Nella nostra esperienza quotidiana osserviamo come molte donne che si avvicinano alla contraccezione ormonale, adottano vari metodi per essere puntuali nella assunzione dei contraccettivi:
- sveglie,
- post-it,
- crocette colorate sui calendari e sulle agende,
- applicazioni sui cellulari
...e nonostante queste attenzioni ed escamotage tutto ciò non ottiene i risultati evocati perchè secondo recenti stime, ogni anno circa il 9% delle donne che assumono la pillola contraccettiva va incontro a gravidanze indesiderate, in larga parte a causa di errori nell'assunzione della stessa.
Per questo motivo si sta lavorando per metter a punto un CONTRACCETTIVO ORALE A LENTO RILASCIO che si dovrà assumere una volta ogni 30 giorni (mensile).
Questo permetterà una maggiore aderenza alla corretta assunzione, cioè una maggiore "compliance" e ridurre così il rischio di gravidanze indesiderate. Questo studio è stato appena pubblicato su Science Translational Medicine.
Tutto ciò è dimostrato quotidianamente sul nostro sito di MEDICITALIA, con innumerevoli quesiti sull'uso dei contraccettivi ormonali, a conferma che l'Italia è in fondo alla classifica europea per l'accesso e conoscenza alla contraccezione.
Come funziona?
Per metter a punto la pillola mensile, i ricercatori hanno per prima cosa sviluppato una capsula rivestita di gelatina, nella quale è stato ripiegato un sistema a forma di stella a sei braccia, al cui interno è stato messo il farmaco contraccettivo LEVONORGESTREL.
Una volta ingerita e raggiunto lo stomaco, spiegano i ricercatori, la capsula si scioglie e le braccia si aprono, raggiungendo un'ampiezza più grande dell'apertura del piloro umano, ossia l'organo che mette in comunicazione lo stomaco con l'intestino, consentendo quindi alla pillola di rimanere per settimane nello stomaco, dove può rilasciare gradualmente il farmaco.
Per testare l'efficacia della pillola, i ricercatori hanno monitorato la concentrazione del farmaco nel flusso sanguigno di un gruppo di maiali, dimostrando che il farmaco è stato rilasciato a un ritmo costante per un massimo di 29 giorni.
Il gastroenterologo Giovanni Traverso, co-autore dello studio, afferma:
"La nostra pillola rappresenta un importante progresso nel fornire alle donne un contraccettivo una volta al mese. Per molti può essere difficile da credere, ma i nostri dati preclinici ci stanno incoraggiando a proseguire lungo questa direzione"
Il passo successivo sarà quello di passare agli studi clinici, previsti nei prossimi anni.
Fonte: Science Translational Medicine