Coppetta mestruale: scelta sostenibile poco conosciuta
La coppetta mestruale è un dispositivo in silicone a forma di coppa che, inserito nella vagina, serve a raccogliere il sangue mestruale fino a 38 ml e può essere vuotato ogni 4-12 ore. Una scelta sostenibile se si considera che la coppetta, se ben conservata, può durare fino a 10 anni.
Lo studio che scioglie i dubbi sulla coppetta
Recentemente è stata pubblicata sul Lacet una interessante metanalisi a livello internazionale [1] sull'uso di tale dispositivo.
La ricerca ha preso in considerazione 3319 partecipanti di varie età, paesi e gruppi sociali, attraverso 43 studi internazionali.
Sono stati presi in esame vari aspetti correlati all'uso della coppetta e questi sono i risultati.
Perdita della coppetta
È un evento raro, più o meno simile nei vari studi, rispetto ad assorbenti e tamponi: tale evenienza si è verificata in caso di menorragia, mal posizionamento della coppetta, dimensioni troppo piccole della stessa o anomalie a livello dell'apparato genitale.
Rischio infettivo
Si è rivelato piuttosto basso, tranne qualche caso di irritazione vaginale. La Sindrome da Shock tossico si è verificata in 5 casi quindi è rara, però occorrono ulteriori studi per confrontarla con quello di assorbenti e tamponi.
Difficoltà di rimozione
Si è verificata in 49 casi, con necessità di assistenza medica.
Soddisfazione nell'uso della coppetta
Circa il 3% delle partecipanti ha dichiarato di essere incapace di utilizzare la coppetta e l'11% ha smesso di utilizzarla. Un quinto delle donne ha dichiarato di aver provato disagio nel periodo iniziale di utilizzo.
Costo e sostenibilità
Rispetto ad assorbenti e tamponi, nei 10 anni di utilizzo la coppetta non ha concorrenza sia in termini di spesa per la singola donna, sia in termini di smaltimento e di impatto ambientale.
Visibilità
La coppetta mestruale è molto meno reclamizzata sui mezzi di informazione rispetto ad assorbenti e tamponi, per cui molte donne non la conoscono. Solo il 30% dei siti web che parlano di ciclo mestruale la menzionano, così come avviene per le mutande mestruali.
Sostenibilità, ma scarsa promozione
Per concludere, sebbene siano auspicabili ulteriori studi, quello che è emerso da questa ricerca su larga scala è che la coppetta mestruale è sicura per la salute della donna e ha costi competitivi, rispetto ad assorbenti e tamponi vaginali, sia per la singola donna che per la comunità.
È tuttavia necessario, per facilitare la scelta della coppetta ed evitarne i frequenti abbandoni in fase iniziale di utilizzo, promuovere dei programmi di educazione sanitaria che insegnino a gestire tale dispositivo.
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