The Lancet stillbirth series: più voce alla morte in utero
Esce in contemporanea mondiale (Londra, New York, Ginevra, Firenze, New Delhi, Città del Capo, Hobart) il numero speciale di Lancet dedicato alla morte in utero. L’entità del problema è impressionante: l’incidenza di morte in utero varia dal 2-3 per mille dei paesi industrializzati, tra cui l’Italia, e valori decisamente più alti nei paesi in via di sviluppo (ad esempio 42 per mille in Nigeria).
Le cause di morte in utero comprendono cause materne (patologie quali diabete gestazionale e pregestazionale, ipertensione, gestosi) , cause fetali (malformazioni, anomalie genetiche) e cause placentari (che spesso riflettono la presenza di una patologia materna). Il 30% delle morti intrauterine rimangono senza una spiegazione medica, questo non vuol dire che tutti i casi di morte fetale non debbano essere accuratamente indagati, indipendentemente dall’epoca gestazionale e dalle presunte cause apparenti (i giri di funicolo non sono causa frequente di morte intrauterina e non ci si dovrebbe mai accontentare di questa spiegazione).
Vista l’entità del problema e la sua importanza, è auspicabile la formazione degli operatori riguardo alla gestione psicologica di situazioni così delicate, e soprattutto la prevenzione delle morti evitabili, che presuppone un percorso continuo di aggiornamento professionale e di perfezionamento.
Un primo punto di appoggio per il supporto psicologico dopo la morte in utero si può trovare online sul sito dell’associazione CiaoLapo ONLUS, che ha partecipato all’evento mondiale in rappresentanza dell’Italia, e che da alcuni anni promuove formazione e consapevolezza degli operatori sanitari del settore ostetrico.
Numero di lancet in inglese scaricabile gratuitamente in formato PDF su
http://www.thelancet.com/series/stillbirth
Il depliant in Italiano si scarica su
http://download.thelancet.com/flatcontentassets/series/stillbirths-italian.pdf