Virus Zika in gravidanza e microcefalia infantile
Nel 2016 in Brasile si è scatenata un'epidemia di infezioni da virus Zika, trasmesso prevalentemente dalla puntura di zanzara, che è stata correlata alla nascita di circa 3.000 bambini affetti da microcefalia, da sola o associata ad altre gravi malformazioni.
Che cos'è il virus Zika?
Lo Zika virus è un flavivirus che è diffuso in molti paesi del Centro e Sudamerica, nonchè in molte aree del Pacifico (Brasile, Colombia, El Salvador, Guatemala,Mexico, Panama, Paraguay, Venezuela, Capo Verde, Polinesi Francese, Nuova Caledonia, Isole Cook, Cile, Samoa, Isole Salomone, Fiji).
Lo Zika causa una infezione nell'uomo colpito dalla puntura del vettore che può essere asintomatica o, se manifesta, presentare quadro clinico simile alla Dengue o alla Chikungunya, caratterizzata cioè da febbre, dolori articolari e muscolari, congiuntivite ed eruzioni cutanee simili alla Rosolia. La diagnosi si basa su specifici esami di laboratorio.
Le zanzare responsabili della diffusione dell'infezione sono la Aedes aegypti e la Aedes albopictus, quest'ultima presente anche in Italia, nota come zanzara tigre.
Complicanze del virus Zika su gravidanza e feto
In Brasile, a seguito di una vera e propria esplosione di casi di microcefalia infantile iniziata a ottobre 2015 nel Nord Est, nella regione del Pernambuco, è stata scoperta la correlazione tra questa gravissima patologia e l'infezione da Zika virus.
La malattia è diventata un problema di salute pubblica di scala mondiale: infatti alcuni casi di infezione da Zika virus attraverso i viaggi sono arrivati anche in Europa. Le zanzare tigre, molto diffuse in Europa, possono favorire la propagazione della malattia anche alle nostre latitudini, in caso di arrivo di soggetti infetti.
Come evitare il contagio?
Non essendoci vaccini a disposizione, l'unica prevenzione è quella di evitare le punture di zanzara: i viaggiatori e la polazione residente nelle aree a rischio devono proteggersi dalle punture di zanzara evitando di lasciare porte e finestre aperte la notte, usando repellenti, zanzariere e quant'altro, soprattutto le donne in gravidanza.
Le gestanti, se possibile, dovrebbero evitare i viaggi nelle aree a rischio, soprattutto nei primi 3 mesi ed essere informate dei pericoli cui rischiano di andare incontro.
Fonte: Euopean Centre for disease Prevention and Control, Stockholm, 2015