Depressione post-partum: presto una terapia?
La depressione post-partum è una patologia di cui soffrono molte donne, circa 80 mila ogni anno in Italia.
Alcune donne addirittura sviluppano una depressione post-partum conclamata nelle settimane che seguono.
Uno studio pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista Neuropsychopharmacology ha individuato nel monoamino-ossidasi A, un enzima responsabile per la ripartizione dei neurotrasmettitori come la dopamina e la serotonina, il responsabile di questa patologia e sembrerebbe avere un ruolo importante in questa condizione.
In confronto a donne sane, nelle donne che soffrono di depressione post-partum questo enzima è presente a livelli fortemente elevati.
La stragrande maggioranza delle donne sperimenta un temporaneo calo di umore per alcuni giorni dopo la nascita. Questi sintomi di cosiddetto "baby blues" non sono una malattia; tuttavia, in alcuni casi possono rappresentare i primi segni di un episodio imminente di depressione: nel 13 per cento delle madri, il tumulto emotivo sperimentato dopo il parto porta allo sviluppo di una vera e propria depressione post-partum.
La depressione post-partum è dannosa non solo per la madre, ma anche per il bambino.
Nelle donne con depressione post-partum, i valori registrati di questo enzima monoamino ossidasi A sono stati il 21 per cento superiori a quelli delle donne che non sono state afflitte da sentimenti negativi dopo il parto.
La ricerca quindi sarà mirata a ridurre i fattori che possono incrementare i livelli di questo enzima, tra cui il fumo, il consumo di alcol e lo stress cronico, per esempio, quando la madre si sente trascurata e abbandonata dal suo compagno o dalla famiglia.
In futuro potranno essere messi in commercio farmaci che riducano i livelli di questo enzima, aumentando la concentrazione di serotonina nel cervello.